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Bruni: Foibe pagina tragica nostra storia
Bruni: Foibe pagina tragica nostra storia 10 feb 22 "Il negazionismo è uno dei mali che avvelena il nostro tempo. Mettere in dubbio dolorose tragedie che hanno segnato la nostra epoca è un'operazione diabolica per nascondere la follia e la cattiveria che il genere umano ha messo in atto nel corso dei secoli. Ecco perché Il Giorno del Ricordo che si celebra oggi è importante per farci riflettere al pari della Shoah". Lo afferma Amalia Bruni, leader dell'opposizione in Consiglio regionale in occasione del Giorno del Ricordo per i martiri delle Foibe. "Le Foibe rappresentano un'altra pagina tragica della nostra storia - prosegue Bruni - per molto tempo ignorata o addirittura negata, ma le famiglie che hanno vissuto le atroci sofferenze che gli italiani d'Istria, della Dalmazia e Venezia Giulia furono costretti a subire sotto l'occupazione dei comunisti jugoslavi del maresciallo Tito, non dimenticheranno mai. E noi insieme a loro. Il nostro pensiero commosso va ai familiari di migliaia di italiani che si trovarono, loro malgrado e senza nessuna colpa, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, a passare dal regime del nazifascismo a quello del comunismo. Decine di migliaia di italiani, esuli, furono cacciati, perseguitati, respinti, torturati, trucidati e gettati nelle fosse carsiche, follia del genere umano". "Fu messa in atto - sostiene ancora la leader dell'opposizione in Consiglio regionale - una sorta di pulizia etnica che colpì in modo violento una popolazione inerme e senza colpe. E' doveroso rivolgere alle vittime di queste atrocità, ai profughi, ai loro discendenti un pensiero affettuoso e commosso. Dovremo ricordare per sempre le loro sofferenze perché diventino un avvertimento indelebile contro le ideologie e i regimi totalitari che, per i motivi più svariati, in nome della superiorità dello Stato, di una parte politica o di un ideale, opprimono e reprimono le minoranze e schiacciano i diritti della persona. Mai più tragedie come questa. Non finiremo mai di chiedere perdono a chi le ha ingiustamente e immotivatamente subite".
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