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      Consiglio regionale approva linee programmatiche Giunta Santeli e nuova Commissione

       

       

      Consiglio regionale approva linee programmatiche Giunta Santeli e nuova Commissione

      26 mag 20 "Spero che dalla crisi possa nascere qualcosa di buono. E' stato un momento particolare per tutti". Lo ha detto la presidente della Giunta regionale Jole Santelli a conclusione del dibattito sulla linee programmatiche della sua Giunta che sono state approvate dal Consiglio regionale a maggioranza per appello nominale. "E' stato un dibattito costruttivo ed interessante - ha aggiunto- soprattutto per i toni che sono lo hanno caratterizzato. Ed è un aspetto che fa onore a questo Consiglio. Rispondendo alla critiche sul mancato coinvolgimento del Consiglio sulle decisioni prese nel corso dell'emergenza, Jole Santelli ha richiamato il 'potere d'ordinanza, "che è immediato, non ha i tempi della dialettica". Ed a proposito dello scontro con il Governo, "non mi sono appassionata alla diatriba sui Dpcm. Credo moltissimo alla dialettica tra maggioranza ed opposizione, ma nel rispetto delle posizioni. La visione del mio programma, può essere condivisa o meno, ma c'è". "Non ho attaccato nessuno - ha detto ancora Santelli chiedendosi il motivo della difesa d'ufficio della vecchia Giunta da parte di alcuni consiglieri - e non accetto che si parli di conflitti di interesse sulle Rsa. Valorizziamo gli aspetti seri e positivi di questo dibattito, alcuni dei quali sono di esclusiva pertinenza di questo Consiglio. Argomenti che dobbiamo affrontare insieme, come la programmazione comunitaria, il sistema rifiuti, e soprattutto la sanità sulla quale dobbiamo ragionare per capire quale deve essere il nostro modello".

      Consiglio approva istituzione nuova Commissione

      Considerato assorbito il secondo punto relativo alle misure assunte per il contrasto all'emergenza covid-19, perché inglobato nella relazione della presidente Jole Santelli, il Consiglio regionale ha approvato con l'autorizzazione al coordinamento formale la proposta di modifica al regolamento interno dell'assemblea che nel riorganizzare le funzioni e l'organizzazione delle Commissioni consiliari permanenti, istituisce la VI Commissione "Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili". Bocciato un emendamento a firma dei consiglieri del gruppo Io resto in Calabria, Pippo Callipo, Graziano Di Natale e Marcello Anastasi, per mantenere invariato il numero delle Commissioni, "per non gravare inutilmente sugli oneri a carico del Bilancio regionale", affidando le competenze della V Commissione "Riforme", considerando l'affinità dei settori alla I° Commissione "Affari Istituzionali, affari generali e normativa elettorale". L'aula ha poi approvato, con l'autorizzazione al coordinamento formale la Proposta di Provvedimento Amministrativo, di iniziativa della Giunta regionale recante: 'POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Presa atto della Decisione di esecuzione C (2019) 6200 final del 20 agosto 2019 e della Decisione di esecuzione C (2020)1102 final del 20 febbraio 2020. Approvazione piano finanziario", la Proposta di Provvedimento Amministrativo, di iniziativa della Giunta regionale recante: " Por Calabria FESR FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 3 "Competitività e attrattività del sistema produttivo' ed Asse 4 "Efficienza energetica e mobilità sostenibile", di cui alla D.G.R. 49/2020", la Proposta di Legge, di iniziativa del Consigliere Filippo Mancuso (Lega-Salvini) recante: "Riconoscimento della legittimità di due debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivanti da sentenze esecutive di condanna, ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126" e la Proposta di Provvedimento Amministrativo, di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza inerente "Variazioni al bilancio di previsione 2020-2022 del Consiglio regionale della Calabria". Respinta, al termine, la richiesta di inserimento all'ordine dei lavori, da parte del consigliere della Lega-Salvini Filippo Mancuso della proposta di legge che modifica, solo per il 2020, le norme di utilizzo delle spiagge in concessione demaniale, ampliando del 30% l'occupazione per favorire il distanziamento sociale, nel rispetto del rapporto con la parte lasciato alla libera fruizione. Approvata, con l'autorizzazione al coordinamento formale la proposta di modifica della legge recante la "Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento al d.l. n. 174/2012".

      Il dibattito sulel linee programmatiche

      "Una relazione lucida e puntuale delle linee programmatiche che ha restituito dignità a quest'aula, dignità che le era stata sottratta da una gestione unipersonale del Governatore uscente" ha detto Tilde Minasi del gruppo Lega-Salvini intervenendo nel dibattito sulle linee programmatiche illustrate dalla presidente Jole Santelli. "Su molti temi - ha sostenuto Nicola Irto (Pd) - mi aspettavo qualcosa in più e, soprattutto, mi aspettavo una prospettiva diversa". Irto si è poi soffermato sul tema della sanità "sulla quale - ha aggiunto - si sarebbe potuto lavorare su un documento comune, discutere sul merito di alcune questioni locali, come il collegamento degli ospedali spoke con quelli hub, ma anche nazionali, per rilanciare una sanità completamente pubblica e che torni ad essere competenza dello Stato". Filippo Maria Pietropaolo (FdI) ha, invece, dedicato il suo intervento al modo con cui "la presidente Santelli ha affrontato l'emergenza covid-19 nella nostra regione. Per il segnale che ha lanciato, a livello nazionale, con l'ordinanza n. 37, quella della riapertura, con la quale la Calabria ha dato un segnale all'Italia di voler ripartire, fare qualcosa. Atteggiamento che si sarebbe dovuti aspettare da una Regione più attiva come la Lombardia o il Veneto. Infine, per il determinante impulso dato con i primi atti della nuova Giunta, a cominciare dal Decreto 'Riparti Calabria' che ha dato il segno di un cambio di passo della nostra regione". Libero Notarangelo (Pd) ha affermato, dopo un articolato excursus sull'argomento che "è arrivato il momento di scardinare il principio consolidato della visione politica, vista da destra o da sinistra, di una sanità usata come mezzo di costruzione del consenso". "Condivido totalmente la visione della Calabria della presidente Santelli - ha affermato Filippo Mancuso (Lega-Salvini). Obiettivi e iniziative che se portate a termine, vedranno la Calabria ripartire e accorciare il gap che la divide con le altre regioni". Giuseppe Aieta (Democratici Progressisti - Calabria) ha apprezzato il discorso relativo alla fiducia ed alla reputazione, "due direttrici - ha detto - di una strategia politica che va riempita di contenuti. Un elemento che si fonda su segni certi e molto probabili. La fiducia, non la si acquista al supermercato, si costruisce. E la fiducia è riconoscere è che non si parte dall'anno zero" ha affermato Aieta accusando la Presidente di aver fatto una relazione "senza sale" e molti consiglieri di maggioranza di aver dimenticato che il Consiglio regionale "con i Commissari ed il Decreto Calabria è stato esautorato a legiferare sul settore". Ha invitato invece a fare riferimento alle differenze tra la Calabria prima del covid e quella post covid, Baldo Esposito (Cdl). "La Santelli, pur nel ritardo nell'illustrare le linee programmatiche del suo governo determinato dalla emergenza di carattere internazionale - ha sostenuto Esposito - non ha solo detto 'faremo', ma è venuta a dire quello che in quattro mesi si è fatto. La presidente ha dimostrato che è stato fatto qualcosa, e su due aspetti, fiducia e reputazione, credo che questo istituzione è riuscita ad attrarre l'apprezzamento dei cittadini". "Finalmente ci riuniamo - ha detto Flora Sculco dei Democratici progressisti - per un confronto sulle linee programmatiche di questa legislatura. L'emergenza covid ha determinato un punto e a capo. I problemi che abbiamo davanti non sono ordinari e sono gli elementi di una crisi che non possiamo prendere con leggerezza, o pensare di fronteggiare utilizzando gli strumenti del passato. E' una crisi che sollecita un deciso cambiamento, nell'agire politico, in quello sociale, economico ed istituzionale, ad ogni livello di governo. Cambiare - ha aggiunto Sculco - deve rappresentare la bussola che deve guidare il nostro impegno, tutti insieme, Giunta e Consiglio. Dobbiamo funzionare così come si dovrebbe e fare squadra, niente di più, sarebbe già questa un'autentica rivoluzione". Francesco Pitaro (Misto) ha preso spunto dalle parole usate dalla presidente Santelli, come "fiducia, reputazione, le tante preoccupazioni espresse nel corso del suo intervento - ha aggiunto - avrei poco da obiettare ma alla luce dei fatti sono termini privi concretezza". Pitaro, ha confutato le scelte dirompenti della Giunta, come il Decreto Riparti Calabria o l'ordinanza sulle riaperture, "sulle quali è mancato il rapporto tra Giunta e Consiglio. Un rapporto sul quale fondare una azione riformatrice della regione, anche in riferimento ai temi del dibattito nazionale, sulla sanità, su una revisione del Titolo V della Costituzione, e sulla istituzione del Senato delle Regioni". Per Carlo Guccione (Pd) "l'emergenza ha profondamente cambiato tutte le dinamiche politiche e ha aperto una nuova stagione politica. E' necessario abbandonare le vecchie certezze e costruire insieme il nuovo scenario politico. Anche la politica è profondamente cambiata. E ne usciremo - ha sostenuto - soltanto se lavoreremo uniti, se percorreremo una strada che potrà permetterci di dare una speranza alle nuove generazioni che non avranno le stesse possibilità che abbiamo avuto noi". E sul cambiamento della politica ha convenuto anche Graziano Di Natale (Io resto in Calabria). "Nulla può prescindere però - ha detto - dal confronto, un confronto vero, soprattutto in quest'aula il Consiglio ha la necessità di essere snello, di essere con la costituzione delle Commissioni, al passo con i tempi e pronto a fronteggiare questa esigenza e le prossime che verranno". Sulla sanità "è un tema che appassiona tutti, ma nel tempo ci si ritrova sempre con gli stessi problemi. E sull'emergenza covid abbiamo potuto notare le lacune del nostro sistema sanitario, al di là delle cose che hanno funzionato nel contenimento del virus". Vito Pitaro (Jole Santelli Presidente) ha sottolineato la visione politica del programma illustrato dalla presidente. "Una visione politica forte - ha detto - potente nell'agire dell'azione politica di questa Giunta nel periodo pre e in corso covid che ha avuto e avrà nel tempo attenzione per i cittadini, le imprese, artigiani, lavoratori che hanno paura di non poter riprendere a lavorare e rischiano di non poter ripartire". Apprezzando la volontà di 'fare squadra', e di lavorare in un leale confronto tra maggioranza e opposizione, per il bene della Calabria, Giuseppe Graziano (Udc) ha parlato delle due criticità emerse con l'emergenza coronavirus, "quella sanitaria e quella delle nuove povertà. Il nostro sistema ha retto, grazie alle tempestività con la quale è intervenuta la presidente Santelli, ma dobbiamo ristrutturare la nostra sanità - ha ancora detto Graziano - in cui la componente privata deve affiancare quella pubblica e non sostituire la sanità pubblica". Giovanni Arruzzolo (Forza Italia) ha affermato che il programma di governo della presidente Santelli, anche se in sole 65 pagine, rispetto ai 500 dell'ex presidente Oliverio, abbraccia tutti i problemi e tutte le criticità della Calabria. Nell'apprezzare alcuni appelli all'unità di intenti venuti dai banchi della minoranza, Arruzzolo ha auspicato il raggiungimento degli obiettivi grazie al buon senso dei consiglieri nell'interesse della Calabria.

      Commenti:

      "È grave quello che è appena successo in Consiglio regionale: il centrodestra ha votato per la creazione di una nuova Commissione che costerà 500mila euro di soldi pubblici in cinque anni. "Io resto in Calabria" aveva presentato un emendamento che consentiva di non aumentare i costi della politica ma la maggioranza lo ha respinto. Dunque ora è chiaro a tutti: per gli esponenti del centrodestra calabrese non era importante occuparsi di un settore piuttosto che di un altro, la priorità era solo creare una nuova poltrona perché evidentemente quelle esistenti non bastavano a metterli d'accordo e a soddisfare i loro appetiti. Un segnale devastante, mentre è in atto una crisi economica e sociale drammatica, di cui la maggioranza si assume tutta la responsabilità davanti ai calabresi". È quanto dichiarano i consiglieri regionali di "Io resto in Calabria" Pippo Callipo, Graziano Di Natale e Marcello Anastasi.

      "La Calabria è seduta su una montagna di risorse non spese. Da anni giacciono nelle casse della Regione, alcune sono ferme addirittura da oltre tredici anni. Al 31 dicembre 2019 ha speso solo il 25% delle risorse del Fondo di sviluppo regionale. Per quanto riguarda invece l'utilizzo dei fondi del ciclo 2014-2020, a fronte di 2 miliardi e 378 milioni di euro, la spesa certificata al 31 dicembre 2019 è di 634 milioni. Del miliardo e 198 milioni del Patto per la Calabria i pagamenti effettuati sono stati di 13 milioni e 854 mila euro. Non dimentichiamo poi i fondi sulla sanità: in Calabria circa mezzo miliardo di euro disponibile per la realizzazione dei tre nuovi ospedali della Sibaritide, di Vibo Valentia, della Piana di Gioia Tauro, e delle Case della Salute è inutilizzato da decenni. È necessario recuperare i ritardi che si sono registrati in questi anni attraverso la nascita di un istituto in grado di semplificare e sburocratizzare l'iter teso a imprimere un'accelerazione delle attività utili ad avviare i cantieri. In Calabria oltre ai tre nuovi ospedali e alle Case della salute si è determinato un accumulo di risorse finanziarie in materia di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie che non ha precedenti nella storia della regione e che rappresenta la prima voce per disponibilità dell'intero bilancio regionale: parliamo di poco meno di due miliardi di euro. A queste risorse dobbiamo poi aggiungere quelle inutilizzate dei tre cicli di programmazione 2000-2006, 2007-2013, 2014-2020 e che non hanno alcun impegno giuridicamente vincolante. In totale parliamo di oltre 4 miliardi di euro non spesi e custoditi nelle casse della Regione. Una classe dirigente per essere all'altezza deve prima di tutto dimostrare di saper spendere bene tutte le risorse che ha a disposizione, altrimenti non si è credibili se si va a Roma a chiedere ulteriori risorse quando da tanti anni quelle che abbiamo a disposizione non si traducono in opere, sviluppo e occupazione. Ad esempio, per la metropolitana leggera tra Cosenza, Rende e Università della Calabria su 4 milioni e 900mila euro è stato speso, al 31 dicembre 2019, solo il 3% delle risorse e oggi la Commissione europea, di fronte alle criticità, ai ritardi e alle lungaggini portate avanti da Regione e Comune, è in procinto di definanziare l'opera. La cosa grave è che la Regione non ha fatto nulla ed era a conoscenza da oltre un anno della paventata revoca dei finanziamenti. Dobbiamo evitare l'ennesimo spreco di risorse: vanno spese recuperando anche i ritardi del passato e non farlo in questa fase di emergenza sociale, economica e sanitaria dovuta all'epidemia Covid-19 sarebbe un crimine. La riprogrammazione deve essere l'occasione per rafforzare in maniera strutturale gli interventi sanitari, per colmare il divario digitale a partire dalla scuola, per sostenere i settori più colpiti anche con aiuti al circolante, per promuovere innovazione sociale con i Comuni e con le reti di Cittadinanza attiva. Secondo le ultime previsioni Svimez è previsto un calo del Pil al Mezzogiorno di 15 punti percentuali rispetto al 2008 e il rischio di uno choc occupazionale per 500mila unità. Un dato senza precedenti nella storia contemporanea, una prospettiva insostenibile da scongiurare con coraggio rilanciando gli investimenti. Al Sud c'è un motivo di ulteriore preoccupazione: il rischio di fallimento delle imprese meridionali è quattro volte superiore a quelle del centro nord ed è proprio qui che può indirizzarsi l'offerta di soccorso mafiosa. Lo Stato deve arrivare prima di loro, bisogna essere più veloci. Questo significa che non solo bisogna migliorare sul fronte degli aiuti rispondendo ai bisogni delle famiglie, ma nella fase di rilancio degli investimenti servono proposte e strumenti che mirano alla semplificazione e sburocratizzazione delle procedure, senza rinunciare ai controlli di legalità. Pensiamo a un Regia come quella che ha permesso di realizzare in tempi rapidi il Ponte di Genova. Un modello agile e veloce con la garanzia di trasparenza e tracciabilità. Il Decreto Semplificazioni, atteso a breve in Consiglio dei ministri, punterà proprio a una semplificazione burocratica, mantenendo la garanzia della legalità. Allo studio anche il "passaporto delle imprese" che permetterà alle aziende di sapere subito se hanno i requisiti per partecipare a un appalto e si procederà alla digitalizzazione del comparto dei lavori pubblici, rendendo trasparente e tracciabile il flusso delle informazioni". E' quanto dichiara Carlo Guccione Consigliere regionale PD

       

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