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      All'Annunziata da oggi c'è la 'Culla per la vita'

       

       

      All'Annunziata da oggi c'è la 'Culla per la vita'

      30 gen 25 E' operativa da questa mattina a Cosenza la “Culla per la vita”, uno spazio di sicurezza e anonimo, realizzato nell’Ospedale Civile dell'Annunziata per aiutare la donna che non può tenere il neonato, a preservare la vita e affidarlo alle cure dei sanitari, che avvieranno il percorso di adozione. La struttura è di fianco il vecchio ingresso di via Migliori e consta in una porta che si apre tramite un pulsante esterno da cui si accede ad un locale. All'interno una saracinesca che viene azionata da un altro pulsante mette a disposizione una culletta termica in cui collocare il neonato.

      “La Culla è un luogo per la vita – ha dichiarato il Direttore Generale, Vitaliano De Salazar – contro il pregiudizio, accanto alle donne. Abbiamo voluto creare un luogo che potesse raccogliere il disagio delle mamme in difficoltà, in una scelta difficile, con la speranza e la fiducia anche di un ripensamento.” Alla cerimonia di inaugurazione c'erano le Autorità civili e militari con il Vescovo, monsignor Giovanni Checchinato. La Culla per la Vita dell’Annunziata è inserita nella rete nazionale culleperlavita.it.

      L'accesso ai locali della Culla per la Vita non è inquadrato da alcun dispositivo di videosorveglianza e avviene nella massima sicurezza. "Basta premere un pulsante per entrare. Solo chiudendosi la porta alle spalle - ha spiegato Gianfranco Scarpelli, direttore del dipartimento materno-infantile - è possibile, attraverso un secondo pulsante, azionare il dispositivo di apertura della serrandina che protegge la termoculla, perennemente riscaldata. Un gruppo elettrogeno dedicato garantisce la continuità di funzionamento di tutti i dispositivi. Dopo il deposito del neonato o della neonata - ha detto ancora Scarpelli - scatta un'allerta alla terapia intensiva neonatale, al centralino dell'ospedale ed alla sala operativa del servizio di vigilanza. Immediatamente un medico e un infermiere raggiungono i locali e, attraverso una seconda termoculla da trasporto, nel giro di pochi minuti conducono il piccolo in reparto. Ricordo a tutti che comunque è possibile partorire in sicurezza in ospedale chiedendo poi di non essere nominata, una procedura che tutela sia l'anonimato della mamma garantendole comunque sicurezza, che il benessere del nascituro"

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