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      Città unica, ferve il dibattito: dichiarazioni e commenti

       

       

      Città unica, ferve il dibattito: dichiarazioni e commenti

      16 nov 24 «Si deve lavorare al concetto ed al progetto di 'Città unica'. Per cui, prima che la suggestione o l'atto burocratico-amministrativo, va ideato, approfondito ed offerto un approccio credibile che sia utile e proficuo per il prossimo quarto di secolo". Lo afferma, in una dichiarazione, il senatore Fausto Orsomarso, di Fratelli d'Italia. "Non è 'banale, certo - aggiunge - sentire i cittadini, il cui giudizio, oggi, può essere condizionato in negativo o in positivo, in un dibattito convulso e confuso, che ha avuto poco tempo di svilupparsi e di coinvolgere i diversi 'stakeolders'. Per cui, da un lato ritengo sia un bene l'impulso dall'alto, per presentare prospettive 'non asfittiche' in quanto legate a superate, antistoriche, logiche di quartiere, in stretta unione però all'indispensabile traguardo verso una nuova grande area urbana che può e deve tendere sia al Nord che al Mediterraneo, nell'ottica di essere noi il nord dell'Africa, aderendo al progetto più complessivo di 'piano Mattei' del governo Meloni. A prescindere, dunque, dal referendum, come è accaduto per grandi aree metropolitane come Pescara, con una fusione attuata diversi anni fa ma ancora non realizzata". "Oltre al referendum - dice ancora Orsomarso - bisognerà lavorare, dal basso lo rimarco con forza, coi corpi intermedi e le forze politico-istituzionali e costruire un piano di azione sui servizi essenziali da condividere, come Trasporti e viabilità, Sanità ed assistenza sociale, reti informatiche, sulla prospettiva di sviluppo delle diverse aree industriali, culturali, in primis l'Unical, con cui rafforzare e consolidare non solo i rapporti, bensì la stessa presenza. Lungimiranti le decisioni circa il futuro Policlinico e le facoltà medico-infermieristiche, ed i centri storici da rivitalizzare, inserendoli nei percorsi turistici. Progetto con una visione ed un programma di azioni ben definito e condiviso, da realizzare nei prossimi 25 anni".

      - Il centrodestra cosentino compatto sul sì al referendum sulla città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, in programma il primo dicembre. L'unità della coalizione in vista della consultazione è stata ribadita nel corso di un incontro organizzato da "Nazione Futura, presenti i parlamentari Mario Occhiuto, Fausto Orsomarso e Simona Loizzo ed i consiglieri regionali Pierluigi Caputo e Luciana De Francesco. Introducendo i lavori, il coordinatore territoriale di "Nazione Futura", Vincenzo Campanella, ha sostenuto che "bisogna costruire finalmente quello che i cittadini aspettano da 50 anni. La città unica non è un fatto di destra o di sinistra, ma appartiene ai cittadini". Secondo Occhiuto, "la fusione renderà la città più competitiva e più forte sul piano anche delle relazioni non solo sul piano regionale ma anche a livello nazionale, con la capacità di attrarre importanti investimenti. Una città che riceverà un arricchimento ed una nuova identità collettiva, accompagnati da una crescita, un rafforzamento e una valorizzazione anche dell'l'identità locale". La consigliera regionale di Fratelli d'Italia, Luciana De Francesco, ha sollecitato "una forte mobilitazione sul piano politico per coinvolgere i cittadini, spiegando loro di non avere paura perché all'orizzonte c'è un'unica grande possibilità di crescita per tutti. La città unica è di fatto già esistente. I tre comuni coinvolti non hanno chilometri divisori, sono la stessa essenza. lo sto dalla parte dei cittadini. Un'unica grande realtà amministrativa significherebbe godere di finanziamenti statali dell'ordine di 10 milioni di euro per 15 anni. E poi la fusione rappresenta anche la fase più compiuta della razionalizzazione delle funzioni comunali, determinando anche una diminuzione dei costi amministrativi perché consentirà di eliminare la duplicazione degli organi istituzionali. E a chi dice che abbiamo fatto una legge fascista, rispondo che uno dei principali motivi per i quali abbiamo voluto sottoscrivere questa proposta di legge risiede nella volontà di aver voluto cogliere una domanda che viene dal basso. Perché di città unica si parla da tanti anni. I cittadini adesso ci chiedono concretezza perché sono stanchi dei soliti campanilismi che frenano il processo di fusione". "Secondo me - ha detto Simona Loizzo - il sindaco della città unica dovrà essere una persona di grande autorevolezza. Perché un comune così grande merita un primo cittadino del calibro di Giacomo Mancini".

      "Sento il dovere, quale ex deputato di Cosenza, delle Serre e della Valle del Savuto, di rivolgere un appello per votare no al referendum del primo dicembre sulla fusione Cosenza-Rende-Castrolibero. E chiedo al presidente Occhiuto di bloccare l'iter di questa proposta di legge autoritaria, prepotente, divisiva e dannosa per l'area urbana cosentina". Lo afferma, in una nota, Paolo Palma, presidente dell'associazione Dossetti e tra i promotori del "Comitato Cosenza No alla Fusione-Per una Città Policentrica. "Non ho nulla, naturalmente, contro Rende e Castrolibero, che sono una ricchezza per l'area urbana - aggiunge Palma - ma ritengo che ci si debba opporre a questa ulteriore e più pesante iniziativa di squilibrio territoriale a nord che stravolge lo storico equilibrio dell'area urbana ai danni di Cosenza, del suo centro storico, delle sue frazioni e dei comuni di cintura dei Casali, delle Serre e del Savuto, nonché di Piano Lago, l'area industriale di Cosenza volutamente trascurata. Occorre piuttosto ricostruire a sud, attorno a Cosenza, il polo economico agroalimentare che guarda alle ricchezze della Sila, complementare rispetto all'altro polo economico-tecnologico che ruota, a nord, attorno all'Università della Calabria. Diciamo pertanto no alla marginalizzazione della Città capoluogo, che già s'intravede nitidamente con il tentativo in atto dello scippo dell'ospedale già previsto a Vaglio Lise. Diciamo no ad una Cosenza-dormitorio, progressivamente depauperata delle sue funzioni". "E diciamo ancora no, infine - prosegue l'ex deputato - all'incredibile proposta del cambio di nome, ricordando agli immemori che di Cosenza si parla nella Divina Commedia, canto terzo del Purgatorio. Presidente Occhiuto, si può fare la storia in tanti modi. Ma bisognerebbe evitare la farsa".

      Si é svolto, nella sede della Camera del Lavoro di Cosenza, un dibattito interessante e partecipato sul tema della Città unica, su cui i cittadini sono chiamati ad esprimersi nel referendum consultivo del primo dicembre. Ringraziamo i relatori, i partecipanti e quanti , con interventi anche non programmati, hanno contribuito a una discussione schietta e costruttiva, che ha approfondito il merito e messo a confronto le tesi contrapposte". Lo afferma, in una nota, la segreteria di Cosenza della Cgil. "Lo spirito dell'iniziativa - si aggiunge - è stato quello di rendere un servizio informativo alla cittadinanza per accompagnarla verso una scelta consapevole . Abbiamo dato spazio alle ragioni del sì e del no in modo dialettico e democratico, anche in vista dell'importante lavoro che si dovrà fare all'indomani del referendum, a prescindere dall'esito di quest'ultimo. Nella fase introduttiva del dibattito abbiamo espresso con chiarezza la nostra posizione che é quella che ci vede favorevoli ad un generale progetto di fusione realmente democratico e fondato su elementi, programmi e fattibilità concrete e trasparenti da cui possa derivare un vantaggio per i cittadini e un progresso per tutto il territorio. Ma abbiamo chiarito che non intravediamo gli elementi di democratica partecipazione dal basso e programmazione delle risorse, sulla base di un serio studio di fattibilità, in questa procedura di fusione, che ci sembra piuttosto imposta tanto alle comunità interessate quanto a quelle escluse. Per questo abbiamo lasciato libertà di voto ai nostri iscritti e siamo pronti a collaborare ad ogni azione migliorativa e di confronto sul merito. Alla luce di questo teniamo a precisare che la presenza di dirigenti sindacali della Cgil ad iniziative a favore del si o del no, espressione della libertà individuale di ciascuno, e' da intendersi assolutamente personale e priva di rappresentanza della Camera del Lavoro di Cosenza, la quale ha espresso la posizione che abbiamo citato in modo ufficiale e nelle persone legittimate dalla nostra democrazia interna, tanto in sede di audizione istituzionale, quanto nel confronto diretto e partecipato con la cittadinanza".

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