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      Referendum città unica, dichiarazioni e commenti dopo il NO

       

       

      Referendum città unica, dichiarazioni e commenti dopo il NO

      02 dic 24 Dichiarazioni e commenti all'indomani dell'esito del referendum sulla possibile fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero che ha visto prevalere il NO alla proposta.

      "Bisogna accettare sempre con rispetto la sovranità democratica e popolare. Il dato del referendum ci amareggia. La città unica era ed è un'opportunità straordinaria che per diversi motivi non è stata colta". Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi. "Se si esclude il Movimento Cinquestelle - aggiunge Antoniozzi - tutti i partiti, il sindaco di Cosenza, erano schierati per il sì. Ringrazio i comitati che si sono spesi con generosità e spero che, da questa esperienza, si traggano le considerazioni migliori per comprendere e capire meglio. Ringrazio chiunque si sia speso con lealtà: quando si fa una battaglia politica con onestà si merita rispetto. Si traggano meglio da parte di tutti i bisogni di partecipazione politica e democratica. Saremo sempre e comunque vicini ai cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero".

      "I (pochi) cittadini dell'area urbana che sono andati a votare al referendum per la città unica Cosenza-Rende-Castrolibero si sono espressi per il no. No ad un progetto imposto dall'alto, privo di ogni ascolto delle tre comunità e delle rispettive assise cittadine: figurarsi che a Rende c'è ancora il commissariamento". E' quanto scrive sui propri canali social la deputata del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico. "Un progetto di città unica che - aggiunge Orrico-, come avevo più volte denunciato, è sempre stato carente di visione politica su cosa e come sarebbe dovuta essere la città unica. Frettoloso, dal sapore elettorale, costruito male. Vince l'astensionismo, tre su quattro hanno disertato le urne, che restituisce l'incapacità dei promotori di stimolare la partecipazione dei cittadini i quali, dal canto loro, hanno percepito il percorso come un dialogo fra gruppi di interesse, poco interessati però agli affanni quotidiani delle famiglie dell'area urbana a meno che non siano famiglie politiche. Ecco a voi la città divisa". "Siamo curiosi di capire se - sottolinea ancora la parlamentare pentastellata - almeno questa volta verrà rispettata la decisione emersa, sappiamo bene che qualcuno del centrodestra è abituato a sovvertire gli esiti elettorali, vedi le ultime politiche, oppure se i padroni del vapore, di tutti i colori politici, capiranno come processi del genere richiedono ascolto e rispetto, a partire dal basso. Sappiano, in caso contrario, che dall'altra parte, insieme alle persone comuni, ci saremo anche noi. Ci siamo abituati".

      "Le fusioni sono processi lunghi e complessi, che non si possono liquidare con proposte frettolose e calate dall'alto. Presuppongono partecipazione, comprensione e ascolto. Il voto di ieri parla chiaro. I cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero hanno espresso un giudizio inequivocabile, seppur in modo silenzioso, sul progetto di fusione dei tre comuni". Così il capogruppo del Movimento 5 stelle alla Regione, Davide Tavernise. "La bassissima affluenza registrata al referendum, con una partecipazione inferiore al 27% - aggiunge Tavernise - rappresenta un segnale chiaro e inconfondibile: le comunità locali non si sono sentite coinvolte né rappresentate da questo processo. Questa bassissima affluenza può essere interpretata in due modi: come semplice disinteresse, ma anche come una presa di posizione netta contro un progetto che appare imposto dall'alto, senza un adeguato coinvolgimento delle tre comunità. Come ho già avuto modo di specificare, la legge sulla fusione presenta delle gravi lacune e non garantisce una reale partecipazione democratica". "La mia proposta di legge, che prevedeva una modifica del referendum e un maggiore coinvolgimento dei tre Consigli comunali - prosegue il capogruppo pentastellato alla Regione - è stata ignorata dall'esecutivo. Così come non è stato dato alcun valore al mio voto di astensione in Aula. La maggioranza Occhiuto deve ascoltare con attenzione il messaggio lanciato dai cittadini e ripensare completamente il progetto di fusione. Se si vuole andare avanti è necessario avviare un nuovo percorso di confronto e partecipazione che coinvolga tutti i soggetti interessati, garantendo trasparenza e democraticità. Chiediamo al presidente della Giunta regionale di rispettare la volontà popolare e di sospendere ogni iniziativa che possa ledere l'identità e le specificità delle nostre comunità che, numeri alla mano, non si sentono rappresentati da questo progetto". "La bassissima affluenza al referendum - sostiene ancora Tavernise - rappresenta una sconfitta per la democrazia e un monito per le istituzioni. È urgente ristabilire un rapporto di fiducia con i cittadini, coinvolgendoli attivamente nelle decisioni che riguardano il loro futuro".

      "Non ha cercato la condivisione, condizione essenziale per realizzare una fusione che porti risultati, i cittadini hanno votato, quei pochi che lo hanno fatto, su una ipotesi di fusione senza saperne praticamente nulla.. Perché nulla, irresponsabilmente, è stato detto ai cittadini...". Così Antonello Barbieri presidente del coordinamento nazionale per le fusioni tra Comuni (Fccn) commenta l'esito del referendum sulla città unica Cosenza-Rende-Casterolibero. "Il Coordinamento nazionale per le fusioni tra Comuni si augura - aggiunge Barbieri - che nessun presidente di regione si approcci alle fusioni con uguale pressapochismo. Si tratta di un argomento serio, in grado di cambiare in meglio le vite dei nostri cittadini, mentre è parso ai più uno squallido gioco di potere. I cittadini di Cosenza Rende e Castrolibero non si sono recati alle urne perché è stato da subito evidente che alla regione e, direi, alla intera classe politica calabrese, con davvero poche eccezioni, della opinione dei cittadini non è mai importato nulla". "La modifica 'notturna' della legge regionale sulle fusioni - sosrtiene ancora il presidente dell'organismo - ne è la prova provata. Mai più dovrà accadere. Ora Occhiuto e la sua maggioranza 'allargata' dovranno finalmente dimostrarsi all'altezza del ruolo che rivestono, rispettando il chiaro volere dei cittadini e quindi rinunciando ad ulteriori forzature e, soprattutto, dovranno finalmente redigere il Piano annuale per le fusioni, strumento fondamentale per individuare le criticità in essere sul territorio della Calabria e subito dopo, coinvolgere i cittadini e le amministrazioni comunali dei territori in maggiore difficoltà individuati dal Prf in un deciso percorso di razionalizzazione del territorio. Se questo sarà l'approccio siamo certi che la società civile calabrese sarà al fianco del presidente Occhiuto e siamo altrettanto convinti che un un ragionato percorso di riforma del governo dei territori porterà enormi benefici per i Cittadini della Calabria. Fccn sosterrà incondizionatamente l'auspicato percorso di riforma".

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