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      Narcotraffico dal Sud America, 6 arresti a Catania, coinvolte ndrine calabresi

       

       

      Narcotraffico dal Sud America, 6 arresti a Catania, coinvolte ndrine calabresi

      18 mar 25 Finanzieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito, con il supporto di unità della compagnia Pronto impiego e cinofile, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Dora Catena nei confronti di sei persone accusate di avare gestito un'intensa attività di narcotraffico con importazioni dall'estero, con l'aggravante dell'ingente quantitativo.

      Contestualmente agli arresti, è stata data esecuzione a un decreto d'urgenza emesso della Procura che ha disposto il sequestro di beni nella disponibilità degli indagati per circa 7,7 milioni di euro. Al centro delle indagini dell'operazione 'Lost and found', ingenti quantitativi di cocaina che sarebbero stati importati dal Sud America con dei container. Durante l'operazione le Fiamme gialle hanno eseguito tre sequestri per oltre 215 chilogrammi di droga e acceso un faro su una partita da oltre 300 chilogrammi poi non finalizzata. Il primo è stato eseguito il 25 maggio del 2022 nel porto di Catania: la droga era nell'intercapedine del tetto di un container proveniente dal Sud America. Il secondo, di 60 kg, il 7 febbraio 2023, è stato eseguito dalla guardia di finanza di Salerno nel porto campano: la sostanza stupefacente era in un container contenente frutta esotica proveniente dal Sud America. Il terzo episodio riguarda il sequestro di 45 kg di cocaina, effettuato il 1 dicembre del 2023 dai finanzieri del nucleo Pef di Catania nella zona industriale del capoluogo etneo, dopo il trasferimento, nella sede operativa della società di gestione dei servizi portuali, del container contenente il carico di cocaina, giunto alcune ore prima in porto. Le indagini svolte, da unità specializzate del nucleo Pef di Catania-Gruppo operativo antidroga del Gico, coordinate dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dalla sostitute Tiziana Laudani e Michela Maresca, hanno preso spunto da dichiarazioni rese da due collaboratori di giustizia, ex esponenti di spicco uno del clan Strano di Monte Po e l'altro della cosca Cappello, che avevano indicato il porto etneo come il punto terminale di arrivo di ingenti quantitativi di cocaina, sfruttando le movimentazioni commerciali in ingresso in quell'area. Secondo i due 'pentiti', in quell'area avrebbero operato affiliati al clan Pillera-Puntina che, a fronte di un compenso pari al 30-40% del quantitativo, avrebbero favorito l'ingresso e la successiva esfiltrazione di sostanza stupefacente giunta a bordo di navi cargo provenienti dal Sud-America.

      Coinvolte ndrine calabresi

      Oltre 110 chilogrammi di cocaina nascosta in un doppiofondo realizzato nell'intercapedine di un container proveniente dal Sud America scoperta dalla guardia finanza il 25 maggio del 2022 nel porto di Catania. E' lo spunto dell'operazione 'Lost and found' di militari del nucleo Pef di Catania - Gruppo operativo antidroga del Gico coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dalla sostitute Tiziana Laudani e Michela Maresca, che ha portato all'arresto di sei persone e al sequestro di beni per 7,7 milioni di euro. Le indagini hanno fatto emergere la figure di Angelo Sanfilippo, 59 anni, condannato del 2010 per narcotraffico, e di uno dei suoi tre figli, Melino, di 34 anni, entrambi destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Dora Catena, operanti in quell'area in qualità di dipendenti di una società. Secondo l'accusa, Angelo Sanfilippo avrebbe avuto rapporti con esponenti di spicco del clan Pillera-Puntina, e, in particolare, con Angelo Di Mauro, 45 anni, noto come 'veleno', già condannato per associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti con sentenza del gip di Catania del 17 dicembre del 2007. Da intercettazioni telefoniche sono emerse le iniziative adottate da Sanfilippo per il recupero del carico e per porre rimedio nell'immediatezza alla dissaldatura della lamiera, tentando grossolanamente di richiuderla con del nastro adesivo. Sarebbero stati inoltre individuati gli altri soggetti coinvolti nell'illecita attività di recupero: Giuseppe Curciariello, di Siderno, che sarebbe stato l'organizzatore dell'importazione, attivandosi, non appena avuta saputo che il container era arrivato danneggiato, per il timore concreto che l'anomalia potesse attirare l'attenzione degli addetti ai controlli. Sarebbero inoltre emerse le figure di Angelo Di Mauro e di Antonino Vasta, di 40 anni, quest'ultimo indicato da un collaboratore di giustizia come appartenente alla famiglia Cappello di Catania. I tre avrebbero operato per i due Sanfilippo nel tentativo di recuperare la cocaina. Sarebbe risultato infine coinvolto anche un soggetto della 'ndrina Molè di Gioia Tauro a cui Curciarello avrebbe chiesto ausilio per contribuire all'esfiltrazione della sostanza alla luce dei danni al container. Un secondo sequestro di 60 Kg di cocaina è stato eseguito il 7 febbraio del 2023 dalla guardia di finanza nel porto di Salerno: la droga era in un container contenente frutta esotica proveniente dal Sud America e sarebbe stata destinata a Salvatore Fichera, di 38 anni, tra gli arrestati. Dalle indagini della guardia di finanza è emerso che il cargo, che avrebbe dovuto avere come destinazione Catania, sarebbe arrivato per errore nel porto campano. I due Sanfilippo, Fichera e un appartenente alla 'ndrina Molè di Gioia Tauro si sarebbero attivati per rintracciare e recuperare il carico, che è stato però sequestrato. Il terzo sequestro riguarda 45 kg di cocaina, effettuato il 1 dicembre del 2023 dai finanzieri del Nucleo Pef di Catania nella zona industriale dopo il trasferimento, nella sede operativa della società di gestione dei servizi portuali, del container contenente il carico di droga, giunto alcune ore prima nel porto etneo. Il trasferimento si sarebbe reso necessario perché per recuperare la cocaina occorreva prima svuotare il container della merce ufficialmente trasportata. Il trasferimento dal porto, effettuato con delle staffette di supporto organizzate da parte dei trafficanti, è stato monitorato dalla guardia di finanza che hanno fatto irruzione quando l'autoarticolato era all'interno del deposito sequestrando 45 kg di cocaina e arrestando in flagranza Fichera e uno dei componenti la staffetta, Salvatore Russo. Sarebbe anche emerso che i due Sanfilippo, Angelo e Melino avrebbero trattenuto parte del carico, pari nove chilogrammi come compenso per l'operazione di esfiltrazione. La droga sarebbe stata affidato a un camionista che aveva lasciato l'azienda. Oltre all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i sei indatgati, i finanzieri hanno eseguito un decreto d'urgenza di sequestro preventivo, anche per equivalente, emesso dalla Dda della Procura di Catania, nei confronti di Angelo Di Mauro, Salvatore Fichera, Angelo Sanfilippo, per suo figlio Melino Sanfilippo e per Antonino Vasta del denaro e, in subordine, dei beni mobili e immobili di proprietà o nella disponibilità degli indagati fino a concorrenza della somma di 7,7 milioni di euro, corrispondente al profitto o prodotto derivante dal traffico di sostanze stupefacenti.

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