![]() |
|
|||
![]() |
Home | ![]() |
. | Cronaca | ![]() |
. | Politica | ![]() |
. | AreaUrbana | ![]() |
. | Video | ![]() |
. | Spettacoli | ![]() |
. | Sport | ![]() |
. | ![]() |
Calcio | ![]() |
. | Meteo | ![]() |
. |
![]()
![]() Migranti sfruttate come badanti, smantellata organizzazione a Crotone, 9 arresti![]()
Migranti sfruttate come badanti, smantellata organizzazione a Crotone, 9 arresti 30 gen 25 La Polizia di Stato di Crotone ha arrestato nove persone con l'accusa di avere fatto parte di un'organizzazione che favoriva il reclutamento, l'ingresso e la permanenza sul territorio nazionale di cittadini georgiani da utilizzare come forza lavoro in condizioni di sfruttamento. Gli arresti sono stati fatti dalla Squadra mobile di Crotone in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda. Le persone coinvolte nell'operazione sono sette di nazionalità giorgiana e due italiana. Per quattro é stata disposta la custodia cautelare in carcere e per cinque i domiciliari. L''operazione é stata eseguita tra le province di Crotone e Catanzaro. L'attività d'indagine è stata svolta della Squadra mobile di Crotone con il coordinamento del Servizio centrale operativo con l'intervento, nella fase esecutiva, dei reparti Prevenzione crimine di Cosenza e Vibo Valentia. Altri tre presunti appartenenti all'organizzazione criminale che si trovano all'estero, destinatari anche loro di misure cautelari, vengono ricercati con la partecipazione del personale del Servizio per la cooperazione internazionale della Polizia di Stato (Divisione Interpol. "Il provvedimento cautelare - è detto in una nota stampa della Questura di Crotone - recepisce le risultanze di un'articolata attività d'indagine, iniziata nel luglio del 2022, che ha portato all'individuazione di una stabile struttura organizzativa con al vertice una persona di nazionalità italiana che coordinava l'attività illecita tramite tre donne di nazionalità georgiana alle quali era affidato il compito di agganciare, anche tramite annunci su Facebook e Instagram, donne georgiane promettendo loro lavoro in Italia in cambio di una contropartita per l'intermediazione pagata direttamente dalla lavoratrice straniera al sodalizio criminale". Le indagini hanno consentito anche di individuare le persone che, nell'ambito dell'organizzazione, si occupavano di condurre le donne dalla Georgia in Italia, accompagnandole in alcune abitazioni nei comuni di Botricello e Cutro, in modo da essere a disposizione dell'organizzazione, oppure direttamente dai datori di lavoro, che sfruttavano le loro prestazioni lavorative eludendo ogni forma di contratto. Nell'ambito dell'operazione è stato anche disposto il sequestro dei quattro immobili a Botricello e Cutro utilizzati come base logistica in cui fare soggiornare le donne in attesa della loro collocazione lavorativa. In carcere sono finiti, Antonio Miletta, di 73 anni;Tamila Chavleishvili (30), Monika Daraselia (30), Maia Gulkhadarashvili (39),; ai domiciliari: Maria Lucia (53); Otari Kogua (36); Ana Kankadze (38); Abesalomi Gogolishvili(47) e Spartak Todua (30). Operazione nata da denuncia E' partita dalla denuncia di una delle ragazze georgiane che avevano fatto arrivare in Italia promettendole un lavoro, l'indagine della Squadra mobile di Crotone che ha portato all'esecuzione di 9 ordinanze cautelari (quattro in carcere e cinque ai domiciliari) chieste dalla Dda di Catanzaro per altrettante persone accusate di avere fatto parte di un'organizzazione che favoriva il reclutamento, l'ingresso e la permanenza sul territorio nazionale di cittadini georgiani da utilizzare come forza lavoro in condizioni di sfruttamento. L'operazione è il compendio di una indagine condotta dalla Squadra mobile che nel 2022 aveva ricevuto la denuncia di una ragazza georgiana che era stata attirata da un annuncio su facebook. Al suo arrivo era stata messa in una safe house a Botricello con altre dieci connazionali, le era stato sottratto il passaporto e chiesto 700 euro per le spese di viaggio. Inoltre le venivano chiesti 10 euro al giorno di affitto e 2 euro a pasto. La ragazza era stata mandata poi a lavorare, senza contratto, in una famiglia di Cirò Marina. Attraverso molte intercettazione, la visione di decine di ore di filmati di videosorveglianza, pedinamenti, analisi dei siti web, localizzazione di veicoli tramite satellite, gli investigatori hanno messo in luce il modus operandi dell'organizzazione che faceva capo a Antonio Miletta il qule coordinava le attività di tre donne georgiane che da tempo erano in Calabria: Tamila Chavleishvili, Monika Daraselia, Maia Gukhadarashvili scrivevano gli annunci sui social e si occupavano della gestione delle ragazze in arrivo. Ragazze che per lavorare come badanti o cameriere senza contratto dovevano pagare 500 euro. L'indagine ha verificato almeno una trentina di casi analoghi. Nel corso dell'attività investigativa è emerso il rapporto del sodalizio con una società che si occupava di offrire servizi alle famiglie italiane gestita da Maria Lucia. Il gip di Catanzaro ha disposto anche il sequestro di due safe house a Botricello e due a Steccato di Cutro. Commenti "Congratulazioni agli investigatori della Questura di Crotone, guidata dal Questore Renato Panvino, per l'operazione contro il traffico di esseri umani e lo sfruttamento della manodopera clandestina, condotta insieme al Servizio centrale operativo (Sco) con il coordinamento della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro". E' quanto afferma il sottosegretario all'Interno Wanda Ferro (FDI). "L'arresto di nove persone coinvolte in una rete criminale che favoriva l'ingresso illegale di migranti georgiani, per poi consegnarli a chi li sfruttava utilizzandoli come manodopera a basso costo e senza tutele - aggiunge Ferro - dimostra il valore della determinazione del Governo Meloni nel colpire i trafficanti che speculano sulla disperazione e sulle speranze di chi cerca una vita migliore. Anche questa indagine conferma come dietro l'immigrazione illegale vi siano gli interessi di organizzazioni criminali senza scrupoli, che vanno contrastate soprattutto per impedire che uomini e donne finiscano nelle mani del caporalato, ridotti in condizioni di schiavitù e privati di ogni diritto".
© RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca"
|
Pubblicità
![]() ![]()
|
Copyright
© 20003-2024 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito |