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      Ispezioni pilotate, arresti tra Asp e Università Catanzaro, anche ex rettore

       

       

      Ispezioni pilotate, arresti tra Asp e Università Catanzaro, anche ex rettore

      15 gen 25 L'ex rettore dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovambattista De Sarro, è una delle persone arrestate stamani dalla Guardia di finanza nell'ambito dell'operazione coordinata dalla Procura che ha riguardato l'Ateneo e l'Azienda sanitaria provinciale. Undici gli arresti domiciliari eseguiti per accuse che vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, al falso alla truffa aggravata ai danni dello Stato e al maltrattamento e uccisione di animali.

      Docenti e ricercatori dell'Università Magna Graecia di Catanzaro e veterinari dell'Azienda sanitaria provinciale del capoluogo calabrese figurano tra gli arrestati - ai domiciliari - dell'operazione "Grecale" condotta dal Gruppo della Guardia di finanza catanzarese con il coordinamento della Procura della Repubblica. L'inchiesta ha preso in esame una serie di progetti di ricerca su animali vivi condotti nei laboratori scientifici, i cosiddetti stabulari, dell'Ateneo. Oltre all'ex rettore dell'Università Giovambattista de Sarro, coinvolto anche in qualità responsabile scientifico di progetti di ricerca, sono stati posti agli arresti domiciliari, Domenico Britti, presidente dell'Organismo preposto al benessere animale, nonché presidente, sino al 2023, della Scuola di Farmacia e Nutraceutica - organismo che ha la diretta gestione degli stabulari - e responsabile del benessere animale per lo stabulario di Germaneto; Giuseppe Caparello, presidente dell'Ordine dei medici veterinari, direttore della Struttura complessa del Servizio veterinario dell'Asp dal 2018 e direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Asp di Catanzaro dal 2020; Fabio Castagna, veterinario designato per lo stabulario di Roccelletta di Borgia; Rita Citraro, sperimentatrice nei progetti di cui è responsabile scientifico De Sarro nonché docente del dipartimento di Scienze della salute dell'Università; Nicola Costa, veterinario designato per lo stabulario di Roccelletta di Borgia sino al 2021; Antonio Leo, sperimentatore nei progetti di cui è responsabile scientifico De Sarro e docente del dipartimento di Scienze della salute dell'Ateneo; Giovanni Loprete, veterinario designato per lo stabulario di Germaneto; Ernesto Palma, responsabile del benessere animale per lo stabulario di Roccelletta di Borgia e componente stabile dell'organismo preposto al benessere animale; Anselmo Poerio, veterinario convenzionato dell'Asp addetto alle ispezioni negli stabulari dell'Ateneo; Giuseppe Viscomi, veterinario dell'Asp, responsabile delle ispezioni negli stabulari Umg. E' stato raggiunto dalla misura interdittiva della sospensione dall'esercizio delle pubbliche funzioni rivestite all'Asp per 12 mesi Luciano Conforto, veterinario addetti alle ispezioni negli stabulari. Tra i 21 soggetti indagati in stato di libertà ai quali è stata notificata l'informazione di garanzia, c'è Ciro Indolfi, presidente della Federazione italiana di cardiologia, in qualità di responsabile di un progetto di ricerca su "Modello di danno vascolare nel ratto per lo studio della restenosi coronaria nell'arteriopatia obliterante periferica cronica". Indolfi è indagato per maltrattamento di animali.

      Al centro delle indagini una serie di verifiche "pilotate" da parte di veterinari dell'Asp nei laboratori dell'università catanzarese dove viene svolta ricerca sugli animali, per evitare di segnalare le criticità presenti che avrebbe comportato la revoca dei finanziamenti statali.

      Una persona è stata interdetta dall'attività all'Asp per 12 mesi in esecuzione dell'ordinanza del Gip. Gli undici sono indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali. Dalle indagini svolte sarebbe emerso un collaudato sistema illecito con ispezioni "pilotate" dell'Asp nei laboratori dell'Ateneo per non segnalare criticità ed evitare la revoca dei finanziamenti.

      Con lo stesso provvedimento è stato disposto anche il sequestro preventivo di due laboratori scientifici dell'Università adibiti alla sperimentazione sugli animali per finalità di ricerca, nonché della somma di 23.222,17 euro nei confronti di due indagati, ritenuta il provento del delitto di truffa aggravata ai danni dello Stato. Nell'inchiesta della Procura di Catanzaro sono indagate altre 21 persone alle quali sono state notificate informazioni di garanzia.

      Le indagini condotte dai finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catanzaro, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Catanzaro, avrebbero portato alla luce il sistema illecito con l'esecuzione "pilotata" delle ispezioni da parte dell'Asp. L'analisi della documentazione, corroborata da ulteriori elementi acquisiti dagli investigatori della Finanza, avrebbe consentito di delineare, secondo quanto riferisce la Procura della Repubblica in una nota, "un rapporto di compartecipazione e di reciproci favoritismi tra i preposti degli Enti pubblici in gioco (l'Asp di Catanzaro quale controllore e l'Università Magna Grecia quale ente controllato)".

      Secondo quanto sarebbe emerso, i vari responsabili di progetto di volta in volta nominati, avrebbero fatto ricorso ad ingenti fonti di finanziamenti pubblici - circa 2 milioni di euro - utili alla copertura economica delle varie attività progettuali, costantemente garantite dall'ottenimento dell'attestazione di regolarità rilasciata "illecitamente" dai veterinari dell'Asp preposti alle ispezioni, nonostante le precarie condizioni in cui versavano i laboratori.

      Il coinvolgimento dei dirigenti dell'Asp "da parte dell'organizzazione criminale - sostengono gli inquirenti - si era reso necessario per la presenza nei laboratori scientifici di numerose criticità le quali, ove rilevate, avrebbero comportato l'immediata chiusura, con la conseguente perdita dei fondi erogati per lo volgimento della ricerca e l'irrogazione di pesanti sanzioni amministrative". I rapporti corruttivi tra alcuni indagati sarebbero emersi, tra l'altro, nell'ambito della redazione delle graduatorie finali riguardanti specifici concorsi all'Università, uno dei quali vinto dalla figlia di uno degli indagati, dirigente Asp, nonché nel riconoscimento di cospicue somme di denaro - quale prezzo della corruzione - ad un veterinario dell'Asp di Catanzaro, in virtù dei numerosi incarichi di docenza che avrebbe ottenuto illecitamente all'Ateneo in cambio del sistematico esito positivo delle visite ispettive svolte da lui nei laboratori scientifici.

      Grazie alle attività svolte nei laboratori, invece, diversi docenti dell'Università Magna Graecia hanno potuto svolgere attività di ricerca con sperimentazione in vivo che, spiegano gli inquirenti, costituisce, se ben espletata, un passaggio fondamentale per la validazione delle ipotesi scientifiche. In realtà le attività sperimentali con animali vivi sarebbero state effettuate, in gran parte, attraverso la violazione delle basilari norme di igiene e benessere animale. Dalle indagini della Guardia di finanza, infine, sarebbe stata riscontrata l'esistenza di un allevamento abusivo di animali da laboratorio costantemente utilizzato dagli indagati per alimentare le attività di ricerca riscontrando, in alcuni casi, ipotesi di maltrattamento degli animali, con un duplice risvolto: da un lato cagionando l'uccisione immotivata di animali non autorizzata dal Ministero della Salute, dall'altro, falsando l'attendibilità delle ricerche espletate.

      Reazioni e commenti

      "Se fossero confermate le accuse della Procura di Catanzaro contro l'ex rettore dell'Università, altri professori universitari e dirigenti dell'Azienda sanitaria provinciale, saremmo di fronte ad un quadro gravissimo di diffusa illegalità, fra truffe, corruzione e favoritismi". Così la deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell'ambiente, commenta l'inchiesta che in Calabria che ha portato all'arresto ai domiciliari di 11 persone tra vertici dell'Università Magna Graecia e dirigenti Asp del capoluogo calabrese. "Il tutto, letteralmente - aggiunge Brambilla - sulla pelle degli animali cosiddetti 'da laboratorio' che vivevano una vita-non vita nei due stabulari posti sotto sequestro, sacrificati per ricerche falsate e destinate soprattutto a promuovere carriere. In attesa di conoscere gli sviluppi, non posso che ringraziare la Guardia di Finanza e la Procura per aver scoperchiato questo vaso pieno di obbrobri".

      "Le Università e le Aziende sanitarie provinciali appartengono ai calabresi e alla collettività, e devono essere gestite con il massimo della correttezza e della trasparenza da chi ha l'onore e l'onere di ricoprire pro tempore delicati ruoli di vertice". Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in merito all'operazione che stamani ha portato agli arresti domiciliari undici tra docenti e ricercatori dell'Università Magna Graecia e veterinari dell'Asp di Catanzaro, tra i quali l'ex rettore Giovambattista De Sarro. "La sanità nella nostra Regione - prosegue - si cambia anche con la responsabilizzazione e con la partecipazione attivamente positiva di tutti gli attori in campo: dai rettori ai direttori generali, dai primari ai docenti universitari, dai medici agli infermieri. Non sono ammesse leggerezze o opacità". "Ringrazio - conclude Occhiuto - la Procura di Catanzaro e la Guardia di finanza per il lavoro che quotidianamente fanno in Calabria e anche per l'indagine della quale abbiamo avuto notizia nella mattinata odierna. Resto ovviamente, come da mia cultura, garantista, e vedremo le determinazioni che emergeranno nelle prossime settimane".

      "Ministro della Salute Orazio Schillaci i suoi uffici avrebbero dovuto svolgere in quei laboratori 'ispezioni regolari' in applicazione dell'articolo 3 del decreto legislativo 26-2014, non si sono accorti di nulla rispetto a quanto riscontrato dalla Procura di Catanzaro?" E' quanto chiede Valeria Albanese, responsabile area ricerca senza animali della Lav. "A Catanzaro, grazie ad un'inchiesta della Procura condotta dalla Guardia di Finanza, da notizie dei media - aggiunge Albanese - apprendiamo che sono stati posti agli arresti domiciliari 11 persone, tutte dipendenti dell'Università calabrese tra cui l'ex rettore mentre una dell'Azienda sanitaria Provinciale è stata sospesa per un anno dal servizio. A 21 persone sono state notificate le informazioni di garanzia. Quanto portato alla luce con l'inchiesta della Guardia di Finanza è gravissimo, ma non ci stupisce, visto quello che abbiamo denunciato in altre occasioni, come il caso Aptuit di Verona tuttora in corso e che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati per maltrattamento e uccisione non necessitata del presidente della società e della veterinaria della struttura veronese". "Abbiamo appreso inoltre - sostiene ancora Albanese - che gli animali detenuti in due stabulari universitari sono stati posti in sequestro preventivo. Vista l'esperienza della nostra associazione nel recupero e gestione di animali provenienti da laboratori, ci rendiamo disponibili a supportare la Guardia di Finanza nella delicata operazione di spostamento degli animali".

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