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      Grido di dolore degli Astrofili cosentini per il planetario abbandonato

       

       

      Grido di dolore degli Astrofili cosentini per il planetario abbandonato

      21 feb 25 Un vero e proprio grido di dolore questa volta viene direttamente dalla comunità scientifica degli astrofili cosentini che nel giro di appena tre anni si è vista cadere sotto i piedi anni di sacrifici e impegno per una di quelle opere orgoglio e fiore all'occhiello non solo della città di Cosenza ma di tutta la Calabria e di tutto il Mezzogiorno. Una struttura unica completamente abbandonata dall'Amministazione comunale che con plastica immobilità dimostra di come non sapere gestire i propri beni. Beni che, al di là del valore materiale e delle spese, sono quegli impegni che ogni amministratore dovrebbe mantenere per garantire la crescita di quella comunità che dello studio e della ricerca in tutti i campi ha il dovere morale e materiale di sostenere per garantire un futuro ai cosentini di domani. Al di là di bilanci e logiche elettorali o vergognose vendette trasversali vero cancro della politica (?) locale.

      Questo il comunicato, o meglio, il grido di dolore che ci è giunto in redazione:

      "IL PLANETARIO DI COSENZA: LA NOSTRA SECONDA CASA

      In qualità di membri dei gruppi astrofili GAM e GBA che hanno dedicato anni di passione e impegno al Planetario di Cosenza, non possiamo più tacere di fronte al destino impietoso di questa preziosa struttura. Dal 2019 al 2021, abbiamo animato questo spazio con decine di serate divulgative, condividendo con centinaia di visitatori la nostra passione per l’astronomia. Ricordiamo ancora l’entusiasmo negli occhi dei bambini durante le proiezioni della volta celeste, le domande curiose degli adulti, le serate speciali dedicate agli eventi astronomici che riempivano la sala fino all’ultimo posto. Il Planetario non era solo un edificio con delle attrezzature costose: era un luogo vivo, un punto di riferimento per la comunità, un faro di cultura scientifica per l’intera Regione. Oggi, passando davanti a quelle porte chiuse, con i vetri infranti e le attrezzature vandalizzate, proviamo un dolore profondo. Vedere distrutto il frutto di tanto impegno, vedere calpestato il nostro sogno di divulgazione scientifica, è un’esperienza che ci riempie di amarezza e indignazione. Per tre anni abbiamo dimostrato che il Planetario poteva funzionare, che poteva essere un centro pulsante di cultura scientifica. Lo abbiamo fatto spinti solo dalla passione e dal desiderio di condividere le meraviglie del cosmo con la nostra città. Come divulgatori, abbiamo investito tempo, energie e competenze per far vivere questa struttura, credendo in un progetto più grande di noi. L’amministrazione comunale non può ignorare che questo spazio ha una storia e un’anima, ha persone che lo hanno amato e curato. Non stiamo parlando solo di muri e macchinari, ma di un patrimonio di esperienze, di ricordi, di momenti di condivisione che hanno arricchito la vita culturale della nostra città. È con profonda amarezza che ci chiediamo: come è possibile che nessuno nell’amministrazione, oggi come ieri, abbia pensato di proteggere una struttura che ha dimostrato tutto il suo valore? Come si può giustificare l’abbandono di un luogo che ha dato tanto alla comunità? Chiediamo con forza e determinazione di sapere con quali interventi e con che tipo di programmazione l’amministrazione intende procedere al fine di raggiungere gli obiettivi già dichiarati, ovvero di arrivare a un piano concreto di recupero, efficientamento energetico e rivalorizzazione. Chiediamo altresì:

      - Un’immediata e seria messa in sicurezza della struttura

      - Un impegno duraturo per la tutela di questo patrimonio

      - Il coinvolgimento delle associazioni astrofili nella futura gestione

      Non dobbiamo permettere che l’impegno e la dedizione di tante persone vengano dimenticati e dobbiamo fare di tutto per evitare che un bene pubblico di quel valore economico e culturale vada in rovina. Il Planetario di Cosenza merita di tornare a vivere, di tornare a essere quel luogo magico dove migliaia di persone hanno alzato gli occhi al cielo, scoprendo la bellezza dell’Universo. Firmato: Gruppo Astrofili Menkalinan, Gruppo Astrofili Giovan Battista Amico"

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

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