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      Vent'anni del Circolo della Stampa di Cosenza con il presidente Bartoli

       

      Da sx a dx: Franco Rosito, Franca Ferrami, Carlo Bartoli, Giuseppe Soluri

       

      Vent'anni del Circolo della Stampa di Cosenza con il presidente Bartoli

      13 ott 24 Vent'anni e non sentirli. Per un'associazione è tanto. Se poi l'oggetto è il Circolo della Stampa si potrebbe parlare di un miracolo per come oggi il giornalismo affronta i problemi della categoria e non solo per ritrovarsi in cene o iniziative sportive così come si era solito fare.

      Cosenza oggi brinda ai venti anni del Circolo della Stampa dedicato alla giornalista cosentina Maria Rosaria Sessa, scomparsa tragicamente, assassinata dall'ex compagno che con un imganno la prelevò per una presunta riappacificazione e la uccise barbaramente in auto sulla SS107 nei pressi di Paola. Era una fredda serata del dicembre 2002.

      L'assasinio destò tanto clamore per l'efferatezza del gesto compiuto nei confronti di una donna, una giornalista televisiva che stava facendosi valere attraverso i canali di Metrosat, tanto brava quanto dolce e delicata. Un femminicidio di cui ancora oggi ne rimane ricordo con una panchina rossa a lei dedicata nel centro di Corso Mazzini nella città dei Bruzi.

      Era il 2004 e la città di Cosenza non aveva ancora un Circolo della stampa. L'Ordine dei Giornalisti della Calabria stava vivendo un periodo buio. Gestito dal commissario, Antonio Cembran, nel 2003 i giornalisti a seguito di una riunione nella sede del Quotidiano avevano promosso una assemblea permanente che l'11 novembre 2003 presso il Cinema Italia di Cosenza aveva fatto la sua prima apparizione con un emendamento al primo documento approvato. Noi ne siamo stati testimoni. Tutto finalizzato alla ricostruzione dell'Ordine regionale. Così finalmente dopo il commissario Cembran arrivò l'elezione di Giuseppe Soluri attuale presidente dell'Ordine della Calabria.

      Sull'onda del cambiamento Cosenza per la prima volta ebbe la sua associazione della stampa. Il 10 ottobre del 2004 nacque l'Associazione “Maria Rosaria Sessa” che tra i suoi trenta soci fondatori ebbe il gruppo cosentino che contribuì alla rinascita dell'Ordine della Calabria. Il primo presidente era l'allora responsabile dell'Ansa Calabria, Filippo Veltri. Dopo qualche anno l'Associazione divenne Circolo della Stampa. Oggi il Circolo, guidato dal presidente Franco Rosito, ha oltre 120 iscritti.

      E proprio il 10 di ottobre, ma del 2024, allo scoccare dei 20 anni il Circolo ha voluto celebrare, nei locali del resort "Villa Fabiano", il suo "compleanno" con un convegno sul tema della tutela della libertà di stampa e della pericolosa intrusione del fenomeno, sempre più invasivo, delle fake news.

      A suggellare lo storico traguardo il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli. Molto sentito il suo intervento che ha messo in luce, oltre ai problemi della precarietà, sollevato dal capo redattore della sede RAI della Calabria Riccardo Giacoia, come l'AI generativa stia mettendo a serio rischio l'intero settore. I problemi della difesa del copyright e del diritto d'autore completamente violati dai motori digitali che con l'intelligenza artificiale "rubano" letteralmente quanto trovano sulla rete riassemblando gli scritti con il marchio di AI (acronimo dall'inglese Artificial Intelligence). Un robot che mette in serio pericolo la professione del giornalista già minata dalle fake news create quotidianamente dai social senza alcun controllo.

      Su questo tema il presidente dell'ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, ha evidenziato come sarebbe necessario tutelare l'informazione certificata, "con un bollino" l'esempio fatto, che i giornalisti quotidianamente offrono raccontando la verità e verificando le notizie prima di divulgarle.

      Presenti il Prefetto di Cosenza, S.E. Rosamaria Padovano, il Questore Giuseppe Cannizzaro, il sindaco Franz Caruso e diverse autorità. A dare il loro ringrazialmento il fratello di Maria Rosaria Sessa, Nazzareno, con moglie e figlia. Alla giornalista barbaramente trucidanta e nei cuore e nel ricordo di tutti i giornalisti cosentini è anndato il ricordo di quanti hanno partecipato al dibattito. In sala oltre settanta giornalisti provenineti non solo dalla città ma da tutta la provincia che alla fine hanno festeggiato davanti la classica torta.

      “La nostra storia - ha detto il presidente del Circolo all'agenzia AGI, Franco Rosito - lunga 20 anni, e’ iniziata nel 2004 e arrivata fino ad oggi. Una storia che ci rende tutti partecipi, perché, come sempre amiamo dire, il circolo è patrimonio di tutti e non solo di chi lo guida, del direttivo, dei revisori, dei probiviri, che pure tracciano le linee guida e gli indirizzi da seguire, le cosiddette linee programmatiche, sollecitando in ogni occasione il rispetto di quelle regole deontologiche che sono fondamentali per la nostra categoria. Non posso fare a meno di ringraziare anche tutti gli sponsor che ci hanno affiancato nel nostro cammino, sin dal primo momento, così come un ringraziamento particolare mi sento di rivolgere ai rappresentanti di Trenitalia verso i quali non estingueremo mai il debito di riconoscenza che abbiamo nei loro confronti, da quando accolsero la richiesta di ospitare la nostra sede nei locali della stazione ferroviaria di Vaglio Lise dove continuiamo a riunirci e ad accogliere i nostri soci. Questa è un’occasione importante che non potevamo lasciar passare inosservata, non perché siamo avvezzi alle celebrazioni roboanti, ma perché abbiamo ritenuto giusto che questo ventesimo anniversario andasse celebrato e ricordato assieme a coloro che hanno creduto nella nostra missione e nella bontà delle nostre idee e dei nostri principi. Ed è per noi motivo di grande compiacimento e soddisfazione  - ha proseguito - che assieme a noi, a celebrare questo momento, ci siano il presidente Bartoli e presidente Soluri. A Bartoli siamo grati perché ha mantenuto quella promessa che gli avevamo strappato il 17 marzo del 2023 quando, in occasione della sua visita a Cosenza e a Rende per un seminario di formazione, ci disse che ci sarebbe stato. Eguale gratitudine esprimiamo a Peppe Soluri che è stato sempre vicino al circolo senza mai far mancare la sua presenza ad ogni iniziativa. Ci ritroviamo qui dopo vent’anni dalla nascita di quella che prima era l’associazione “Maria Rosaria Sessa” e che divenne qualche anno più tardi il Circolo della Stampa intitolato alla nostra collega barbaramente assassinata nel dicembre del 2002. In questi anni il suo ricordo è stato sempre presente e Maria Rosaria è divenuta simbolo di un'informazione libera da ogni condizionamento e della battaglia contro la violenza sulle donne. Abbiamo mantenuto accesa la memoria di Maria Rosaria Sessa anche attraverso delle iniziative tangibili che quel ricordo contribuissero a cristallizzare. E fu così - ha concluso - che sette anni fa, il 24 novembre del 2017, abbiamo collocato a Cosenza, in corso Mazzini, una panchina rossa in memoria anche di tutte le vittime di femminicidio”.

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