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Giornata mondiale contro violenza donne, Mons. Savino: da rivedere sistema culturale
Giornata mondiale contro violenza donne, Mons. Savino: da rivedere sistema culturale 25 nov 24 "Affrontiamo la realtà con onestà, riconoscendo che il femminicidio rappresenta solo la punta dell'iceberg di una serie di atteggiamenti violenti nei confronti delle donne. Esistono infatti numerose forme di violenza, sia grandi che piccole, che le colpiscono quotidianamente. Ritengo che ciò sia il risultato di un sistema culturale che, in particolare noi uomini, dobbiamo rivedere". E' quanto afferma monsignor Francesco Savino, vescovo della diocesi di Cassano e vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana per il Mezzogiorno, in occasione della Giornata mondiale contro ogni forma di violenza verso le donne. "Dobbiamo ripensare a una relazione più bella, positiva e costruttiva - aggiunge- in cui la donna, distinta da noi, non sia un oggetto da dominare o possedere, ma una persona da amare e, soprattutto, rispettare. Quando l'uomo vede venir meno il dominio e il possesso, spesso reagisce con violenza, opprimendo, uccidendo o violentando la donna. Perciò penso che sia necessario un cambiamento del sistema culturale, pedagogico ed educativo. Occorre una pedagogia che riconosca nella donna l'alterità con cui dobbiamo imparare a convivere nel rispetto reciproco". "Se non mutiamo la pedagogia e il percorso educativo - sostiene monsignor Savino - rischiamo di continuare a nuocere alla donna che, vorrei ricordare, è il capolavoro, l'apice della Creazione; violentarla significa violare la Creazione stessa. Ricordo che, secondo la visione cristiana, quando viene creata la donna, l'uomo esclama: 'Questa è carne della mia carne', sperimentando una gioia meravigliosa nell'incontro con lei. Bisogna dire basta a un sistema culturale, pedagogico e educativo che vede la donna sempre come inferiore all'uomo. Uomo e donna sono reciprocamente complementari. Dobbiamo recuperare questa reciprocità, poiché insieme costituiscono la bellezza e la positività. La donna fatica ancora ad affermarsi in molti settori, soprattutto nel mondo del lavoro. Basti pensare che spesso alcune donne devono rinunciare a lavorare per la mancanza di asili nido per i loro figli. Pertanto, mi permetto di dire che la politica deve ripensare profondamente i diritti delle donne. È necessario educarsi ed educare in modo diverso. Alle giovani generazioni, e non solo, bisogna insegnare una nuova cultura, una nuova mentalità incentrata sul rispetto delle donne".
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