NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . AreaUrbana . Video . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
  z

      Condividi su Facebook

      In coma dopo pestaggio a Crotone, ridotta in appello pena ad aggresore

       

       

      In coma dopo pestaggio a Crotone, ridotta in appello pena ad aggresore

      09 lug 24 La Corte d'appello di Catanzaro ha ridotto da 20 anni a 12 anni ed otto mesi di reclusione la condanna inflitta in primo grado a Nicolò Passalacqua, il 24enne accusato di essere stato il responsabile dell'aggressione ai danni di Davide Ferrerio, il giovane di Bologna ridotto in fin di vita l'11 agosto del 2022 nel centro di Crotone. Ferrerio, dal giorno dell'aggressione, é in coma irreversibile. La sentenza, emessa dal collegio presieduto da Giancarlo Bianchi, ha confermato la colpevolezza di Passalacqua per tentato omicidio, escludendo però l'aggravante della minorata difesa. All'origine dell'aggressione di Davide Ferrerio, avvenuta l'11 agosto del 2022 in una via del centro di Crotone. All'origine di tutto ci sarebbe stato uno scambio di persona causato da una serie di coincidenze. T utto sarebbe scaturito da una relazione social tra una ragazza, Martina Perugino, di 18 anni, alla quale era interessato Passalacqua, ed un uomo di 32 anni, Alessandro Curto, per il quale è stata confermata l'assoluzione decisa in primo grado e che si nascondeva sotto un profilo falso con il nome di un ex fidanzato della ragazza. Per questo la madre della giovane, Anna Perugino, 42 anni, aveva organizzato un appuntamento per smascherare chi c'era dietro quel profilo. Insieme al compagno Andrej Gaju (assolto anche lui in primo grado), ad alcuni suoi parenti e a Nicolò Passalacqua, la giovane si era recata davanti al Tribunale, dove avevano incrociato proprio Alessandro Curto che, intuita la trappola, si era defilato e, dopo avere raggiunto l'auto, aveva inviato un messaggio alla ragazza nel quale diceva di avere "una camicia bianca" per depistare le attenzioni. Subito dopo quel messaggio si é verificata l'aggressione ai danni di Ferrerio. "Possiamo ritenerci soddisfatti - ha detto l'avvocato Salvatore Iannone, difensore di Passalacqua - da quello che la Corte ha fatto, cioè infliggere la pena che ci saremmo aspettati in primo grado. Rimane l'amaro in bocca per la mancata riqualificazione in lesioni del reato contestato" . "La famiglia Ferrerio - ha affermato l'avvocato Fabrizio Gallo, legale di parte civile in rappresentanza del padre di Davide - è scontenta di questa sentenza, nonostante dal punto di vista giuridico possiamo dirci parzialmente soddisfatti perché la qualificazione del reato di tentato omicidio è rimasta".

      Legale famiglia: avevamo ragione

      "La nostra tesi era quella giusta ed a Crotone hanno sbagliato: ora possiamo dirlo con certezza, vista la sentenza di Catanzaro che ha confermato la condanna per tentato omicidio a carico di Passalacqua". Lo dice l'avvocato Gabriele Bordoni, difensore della famiglia di Davide Ferrerio, parlando della sentenza dei giudici di appello calabresi che hanno ridotto da 20 a 12 anni la pena per l'imputato. "Non commento la misura della pena; come tecnico guardo al piano della legalità e quello è stato salvaguardato", aggiunge il legale che assiste la stessa vittima, la madre e il fratello.

      Commenti:

      "Sono perplesso per la sentenza d'appello che ha ridotto la pena da 20 a 12 anni a chi mandò in coma irreversibile Davide Ferrerio. Davide Ferrerio non si sveglierà più ma fino a quando rimarrà in vita non si potrà parlare di omicidio. Confido che la Procura possa fare ricorso in Cassazione e che gli ermellini possano fare giustizia". Lo afferma il vicecapogruppo di FdI alla Camera, Alfredo Antoniozzi.

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Cerca con Google nell'intero giornale:

      -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca"

     

     
Pubblicità


news Oggi in Italia e nel mondo

news Oggi in Calabria

Copyright © 20003-2024 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione.
Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito