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      Chiede soldi alla madre e al rifiuto la aggredisce, un arresto a Corigliano

       

       

      Chiede soldi alla madre e al rifiuto la aggredisce, un arresto a Corigliano

      04 giu 24 Un giovane diciannovenne è stato arrestato dai carabinieri a Corigliano scalo con l'accusa di tentata estorsione e maltrattamenti in famiglia. Tutto nasce dalla richiesta dei vicini di casa del ragazzo, inoltrata tramite il numero di emergenza pubblica «112». Infatti i militari hanno raggiunto in poco tempo la residenza dove il ragazzo - poi arrestato - vive con la madre e dove la situazione, divenuta ormai estremamente tesa per i reiterati episodi di violenza susseguitisi nel tempo, avrebbe potuto evolversi con conseguenze ancora più gravi se l’azione del giovane non fosse stata interrotta.

      Dagli elementi emersi dalle indagini dei carabinieri della Stazione di Corigliano Scalo, supportati da quelli della Sezione Radiomobile del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, con il coordinamento investigativo della Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, è apparso che nell’abitazione da tempo si susseguivano i maltrattamenti nei confronti della madre dell’interessato. Una situazione difficile che nella tarda serata di ieri è sfociata in un’aggressione, dopo che la donna si sarebbe rifiutata di concedere una somma di denaro - tra l’altro abbastanza esigua - per fare fronte ad un debito contratto dal giovane.

      Una volta ricostruito il quadro della situazione e raccolti tutti gli elementi indiziari a carico dell’uomo è stato adottato il provvedimento precautelare dell’arresto. Del reato commesso nelle mura domestiche è stata data immediata comunicazione al Magistrato di Turno della Procura della Repubblica di Castrovillari. Il soggetto arrestato è stato quindi associato presso il Carcere di Castrovillari, dove rimarrà a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Il provvedimento restrittivo, adottato nella flagranza della violazione, dimostra come continui a rimanere estremamente alta l’attenzione dell’Arma e della Magistratura verso i reati commessi nei confronti delle fasce vulnerabili.

      L’indagato è da ritenersi soggetto alla presunzione di innocenza vista l’attuale fase del procedimento, le responsabilità penali potranno essere acclarate solo attraverso una sentenza divenuta irrevocabile.

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

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