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![]() Rapina a guardie giurate nel 2022 a Reggio, tre arresti della PS![]()
Rapina a guardie giurate nel 2022 a Reggio, tre arresti della PS 29 set 23 La Polizia di Stato di Reggio Calabria ha arrestato i tre presunti autori di una rapina avvenuta il 13 settembre dello scorso anno ai danni di due guardie giurate impiegate nelle operazioni di prelievo di denaro contante dal caveau di una banca del centro della città. I provvedimenti sono stati eseguiti con la collaborazione dei Commissariati di Gioia Tauro, Palmi e Polistena in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa da Gip del Tribunale su richiesta della Procura reggina. I tre - rispettivamente di 50, 44 e 25 anni e tutti con precedenti penali e di polizia - sono accusati di rapina. Secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra mobile reggina i presunti autori del 'colpo', sotto la minaccia di un'arma, sarebbero riusciti a farsi consegnare un "bussolotto" all'interno del quale era custodita la somma di circa 60 mila euro e la pistola di ordinanza di uno dei due vigilantes. I rapinatori, inoltre, sempre secondo la ricostruzione della Polizia di Stato, hanno atteso l'arrivo del furgone blindato dell'agenzia di sicurezza e, dopo aver notato l'ingresso delle guardie giurate all'interno della banca, si sono appostati all'interno del bancomat simulando un'operazione. Dopo avere atteso l'uscita dal caveau della guardia giurata che portava con sé il denaro contante, e dopo averla immobilizzata gli hanno sottratto il denaro e la pistola d'ordinanza, dandosi poi alla fuga nonostante il tentativo di inseguimento degli stessi vigilantes. La ricostruzione delle fasi della rapina e l'individuazione dei presunti responsabili è stata resa possibile attraverso un lavoro di analisi delle immagini registrate dalle telecamere dei sistema di videosorveglianza cittadini a cui è seguita un'attività di intercettazione telefonica. In particolare, da queste attività, sono emersi elementi che hanno consentito di raccogliere gravi indizi di reato a carico sia dei due autori materiali, che del loro complice, il quale, pur non avendo partecipato materialmente all'aggressione alla guardia giurata avrebbe agevolato il compimento della rapina svolgendo il ruolo di "palo" e agevolando la fuga di uno dei complici. Indagati hanno agito con professionalità "Hanno dimostrato particolare abilità e professionalità nel compiere i fatti e nel gestire le varie evenienze che si sono presentate nella fase operativa della rapina". È quanto scrive il gip Vincenzo Quaranta nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti dei tre presunti rapinatori autori del colpo avvenuto a Reggio Calabria in via Miraglia nel settembre 2022 ai danni di due guardie giurate impiegate nelle operazioni di prelievo di denaro contante dal caveau della banca Intesa San Paolo. In manette sono finiti Francesco Pellizzeri di 50 anni residente a Rosarno, Francescantonio Sabato di 44 residente a Sinopoli e Giuseppe Alvaro di 26 anni di Sinopoli. Grazie ai filmati registrati dall'impianto di videosorveglianza dell'istituto bancario e dalle telecamere presenti nella zona, gli agenti della squadra mobile diretta da Alfonso Iadevaia hanno ricostruito la fuga dei rapinatori poi identificati. Stando alle indagini, coordinate dai pm Matteo Campagnaro e Chiara Greco, mentre Francesco Pellizzeri è il soggetto che ha aggredito la guardia giurata puntandogli contro una pistola giocattolo sprovvista de tappo rosso, Giuseppe Alvaro è il rapinatore che nei giorni precedenti ha eseguito dei sopralluoghi nei pressi della banca e che, il giorno del colpo, ha sfilato la pistola d'ordinanza al vigilante. Francescantonio Sabato, invece, ha svolto "l'insostituibile ruolo di 'palo' compiendo plurimi giri intorno all'area, e di 'autista' recuperando il complice Alvaro nel corso della fuga di quest'ultimo e così consentendo il definitivo allontanamento suo e di Alvaro dal luogo teatro dei fatti". Fatti che, secondo il gip "dimostrano spregiudicatezza, sfrontatezza e pericolosità fuori dal comune, se si considera che hanno agito nella convinzione di non essere identificati, come può ricavarsi dal fatto di avere utilizzato macchine formalmente intestate a loro parenti e in zone caratterizzate dalla presenza di sistemi di videosorveglianza anche pubblici. Hanno dimostrato particolare abilità e professionalità nel compiere i fatti e nel gestire le varie evenienze che si sono presentate nella fase operativa della rapina".
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