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      Processo Bergamini, depone come teste medico-legale di allora

       

       

      Processo Bergamini, depone come teste medico-legale di allora

      28 nov 23 Nuova udienza in Corte d'Assise a Cosenza per il processo sul presunto omicidio del centrocampista della squadra di calcio cittadina Donato "Denis" Bergamini, originario di Argenta (Ferrara). La morte di Bergamini fu attribuita in un primo tempo a suicidio, ma le indagini svolte successivamente hanno consentito di accertare che il calciatore era già morto quando un camion ne travolse il corpo, a Roseto Capo Spulico, lungo la statale 106 ionica, e che quella del suicidio sarebbe stata una messinscena. Unica imputata del processo, con l'accusa di omicidio volontario in concorso con ignoti, è Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore. L'udienza é stata incentrata sulla testimonianza del medico-legale Pierantonio Ricci, ex consulente della famiglia Bergamini. In apertura la parte civile, rappresentata dall'avvocato Fabio Anselmo, ha chiesto l'inammissibilità del teste per infedele patrocinio. Il pm Luca Primicerio ha riferito che il professore Ricci è iscritto nel registro degli indagati a seguito di denuncia presentata dalla parte civile. I difensori dell'imputata hanno specificato che il professore Ricci è stato indicato come teste qualificato e non come consulente. Dopodiché la Corte, presieduta da Paola Lucente, ha ammesso la testimonianza di Ricci. "La salma era in un buono stato di conservazione - ha detto il medico legale - e l'autopsia fu eseguita dalla dottoressa Bonomo. Nel corso dell'attività, che fu molto lunga, fu fatta una tac multistrato. All'epoca furono fatti, inoltre, dei prelievi, specie in alcune zone del corpo e degli accertamenti di natura istochimica, con l'utilizzo anche della glicoforina". Ricci, nella sua deposizione, ha contestato la validità della glicoforina, utilizzata dai suoi colleghi per dimostrare che quando fu investito dal camion, Bergamini era già morto. "La glicoforina, a mio giudizio e per le mie conoscenze, - ha detto Ricci - ha valore di affidabilità solo in un determinato range di tempo che non supera i venti giorni. In caso di putrefazione di un cadavere, la positività può essere indicativa ma non può essere considerata come prova certa. Si tratta di esami che ancora non hanno lasciato il campo della sperimentazione". Secondo l'avvocato Fabio Anselmo, il teste "ha confermato quanto detto nell'incidente probatorio. E nonostante in un secondo tempo abbia sollevato dei dubbi sulla validità o meno della glicoforina, alla fine ha condiviso le tesi dei periti. A noi questo basta".

      La sorella: hai venduto Denis

      "Grazie prof. Ricci. Ci hai rappresentato e aiutato per arrivare alla verità e alla fine hai venduto Denis perché non hai avuto la ribalta nel processo per il quale non ti abbiamo chiamato perché non vi era necessità". E' quanto scrive in un post pubblicato sul suo profilo facebook Donata Bergamini, sorella di Donato "Denis" Bergamini, centrocampista del Cosenza avvenuta il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico. La donna è stata presente oggi all'udienza del processo in corso davanti alla Corte d'assise di Cosenza per il presunto omicidio del calciatore durante la quale ha deposto come teste per la difesa dell'imputata Isabella Interno, l'ex consulente medico legale della famiglia Bergamini, il medico legale Pierantonio Ricci.

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