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      Istat: il 48,7% ha stereotipo su violenza sessuale

       

       

      Istat: il 48,7% ha stereotipo su violenza sessuale

      22 nov 23 Il 48,7% degli intervistati ha ancora almeno uno stereotipo sulla violenza sessuale. Il 39,3% degli uomini pensa che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole e quasi il 20% pensa che la violenza sia provocata dal modo di vestire delle donne. È quanto emerge dai primi dati provvisori maggio - luglio 2023 dell'indagine Istat "Stereotipi di genere e immagine sociale della violenza". Tra tra il 2018 e il 2023 si riducono però "gli stereotipi sui ruoli di genere, ma si allarga la distanza tra le opinioni degli uomini e delle donne. Sono soprattutto le donne ad avere meno stereotipi". Corrispondono "le opinioni di uomini e donne sulla responsabilità attribuita alla donna in alcune circostanze". Circa l'11% degli intervistati "ritiene che una donna vittima di violenza sessuale quando è ubriaca o sotto l'effetto di droghe sia almeno in parte responsabile". E circa "il 10% ritiene che se una donna dopo una festa accetta un invito da un uomo e viene stuprata sia anche colpa sua". Secondo l'indagine gli stereotipi sui ruoli di genere più comuni sono: "gli uomini sono meno adatti delle donne a occuparsi delle faccende domestiche" (21,4%), "una donna per essere completa deve avere dei figli" (20,9%), "per l'uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro" (20,4%), "è compito delle madri seguire i figli e occuparsi delle loro esigenze quotidiane" (20,2%), "è soprattutto l'uomo che deve provvedere alle necessità economiche della famiglia" (17,2%). Meno diffusi sono gli stereotipi come: "è l'uomo a prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia" (6,3%) e "una buona moglie/compagna deve assecondare le idee del proprio marito/compagno anche se non è d'accordo" (6,5%).

      10,2% giovani accetta controllo dell'uomo su cellulare

      La violenza fisica nella coppia è meno tollerata, ma il 10,2% degli intervistati, soprattutto tra i giovani, dichiara di "accettare ancora il controllo dell'uomo sulla comunicazione (cellulare e social) della propria moglie/compagna". E' quanto emerge dai dati provvisori maggio - luglio 2023 dell'indagine Istat "Stereotipi di genere e immagine sociale della violenza".

      sincerità tra le qualità più apprezzate

      Le qualità ritenute più importanti che si trovano in cima alla graduatoria sono "la sincerità, l'affidabilità, la capacità di essere comprensivi e l'intelligenza". È quanto emerge dai dati provvisori maggio - luglio 2023 dell'indagine Istat "Stereotipi di genere e immagine sociale della violenza". Non emergono "differenze significative tra uomini e donne".

      si parla di più della violenza subita

      Per il 31,4% degli intervistati le donne si "vergognano meno" a parlare di violenza. Questo, oltre al "lavoro dei media nel diffondere le notizie (23,2%)" e le iniziative condotte "a favore delle donne vittime (15,8%)" aiuta a "far crescere la consapevolezza della gravità del fenomeno". È quanto emerge dai dati provvisori maggio - luglio 2023 dell'indagine Istat "Stereotipi di genere e immagine sociale della violenza". Il 17,9% ritiene che "si parla sempre più spesso della violenza sulle donne perché è aumentata".

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