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      Maltrattamento di incapaci, arrestata da NAS coppia che gestiva casa riposo abusiva

       

       

      Maltrattamento di incapaci, arrestata da NAS coppia che gestiva casa riposo abusiva

      21 nov 23 Due persone, una coppia di coniugi gestori di una casa di riposo abusiva, sono state arrestate dai carabinieri del Nas di Reggio Calabria con l'accusa di maltrattamenti e abbandono di persone incapaci, con l’aggravante di aver causato loro lesioni personali.
      Guarda il Video:

      L'arresto è avvenuto a conclusione di un’attività investigativa, denominata “DOMUS AUREA”, nella quale con l’ausilio di militari del Comando Provinciale Carabinieri del capoluogo, hanno dato esecuzione ad una Ordinanza, emessa dal GIP presso Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti dei due coniugi che, secondo l’ipotesi investigativa, si sono resi protagonisti dei reati di maltrattamenti e abbandono di persone incapaci, con l’aggravante di aver causato lesioni personali.

      Le indagini iniziano il 29 Giugno del 2023, quando i carabinieri del Nas fanno accesso in un albergo dismesso il località Gallico, dove era stata allestita una vera e propria casa di riposo senza alcun titolo autorizzativo. La struttura ospitava oltre trenta anziani, incapaci di provvedere a loro stessi per vecchiaia e gravi patologie, in una situazione di “drammatico degrado, abbandono e incuria”. Infatti agli occhi dei militari si palesava una struttura in profondo degrado, incuria, disordine ed in gravissime condizioni igienico sanitarie, con resti di feci e urina per terra e sui letti, pannoloni sporchi, resti di cibo e stoviglie usate, tanto che tutti gli ambienti erano impregnati di un odore nauseabondo. Inoltre presso il locale cucina venivano rinvenuti carne e uova in cattivo stato di conservazione, mentre presso la medicheria molti dei farmaci risultavano scaduti; a completare una situazione già surreale si accertava, con l’ausilio di tecnici ENEL, che l’intera struttura era alimentata con un allaccio abusivo diretto alla rete elettrica pubblica. Successiva attività investigativa, consistita nella raccolta di numerose testimonianze, ha permesso di accertare che: - i parenti degli anziani, erano obbligati a preavvisare ai gestori una eventuale visita e gli incontri dovevano avvenire presso la vecchia hall dell’albergo, con il divieto di accedere nelle camere, condotta verosimile finalizzata a celare le gravi carenze igienico sanitarie.

      Al fine di avere un maggiore profitto, i gestori avevano ridotto all’osso il personale, sia sanitario che delle pulizie, abbandonando di fatto gli anziani. Molti ospiti erano affetti da scabbia, particolare che i gestori cercavano di celare vestendo le vittime con abiti a maniche lunghe. Gli arrestati, non sono nuovi a tale condotta, infatti quanto riscontrato a giugno è solo la conferma di un “preordinato e già sperimentato schema imprenditoriale” a discapito di anziani particolarmente fragili.

      Infatti già il Nas di Reggio Calabria tra gennaio e luglio del 2020 aveva deferito gli attuali indagati per fatti simili e sequestrato a loro carico ulteriori due strutture adibite a casa di riposo, anche queste prive di autorizzazione, tra Reggio Calabria e Gambarie. Oltre ai soggetti arrestati, sono stati denunciati per i medesimi reati, ulteriori tre operatori socio sanitari.

      Il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari per cui vanno fatte salve le successive valutazioni di merito.

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