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      Ipotesi corruzione e truffa, CC e Gdf perquisisicono Ospedale Catanzaro

       

       

      Ipotesi corruzione e truffa, CC e Gdf perquisisicono Ospedale Catanzaro

      17 mag 23 I Carabinieri del Nas ed i finanzieri del Comando provinciale stanno eseguendo perquisizioni e sequestri nei confronti di professionisti in servizio nell'Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Catanzaro e interessano diversi reparti, tra cui cardiologia, ortopedia, gastroenterologia, oculistica, ginecologia. Al centro delle indagini, secondo quanto si è appreso, vi sarebbero lo svolgimento dell'attività libero professionale e l'esecuzione di alcuni bandi di gara. Tra i destinatari delle perquisizioni e dei sequestri disposti dalla Procura catanzarese guidata da Nicola Gratteri ed eseguite dal Nas e dalla Guardia di finanza, vi sarebbero primari, dirigenti di struttura, personale amministrativo dell'ufficio Alpi e di aziende private esterne. Le ipotesi di reato su cui si concentra l'inchiesta sarebbero peculato, concussione, corruzione, turbativa d'asta e truffa.

      Indagini su appalti e intramoenia

      Gare d'appalto "ritoccate" per favorire una ditta piuttosto che un'altra e prestazioni in intramoenia senza il pagamento della quota spettante all'Azienda. Ruota attorno a questi due filoni investigativi, secondo quanto si è appreso, l'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che stamani ha portato a numerose perquisizioni nei confronti di medici, dirigenti e personale amministrativo in servizio nell'Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Per quanto riguarda le gare d'appalto, l'ipotesi - che gli investigatori del Nas e della Guardia di finanza intendono chiarire - è che alcune ditte siano state favorite nell'aggiudicazione in cambio di regalie a dipendenti dell'Azienda. Inoltre le indagini mirano ad accertare se aziende farmaceutiche abbiano corrisposto somme di denaro per l'organizzazione di un convegno. Sul fronte dell'intramoenia gli accertamenti vogliono fare luce sulle modalità con cui veniva svolto il servizio. In particolare, l'ipotesi accusatoria è che i medici abbiano trattenuto l'intero compenso delle visite private, costringendo anche i pazienti a pagare le visite in contanti per evitare la tracciabilità. I pazienti sarebbero anche stati indotti a sottoporsi a visita specialistica preliminare senza che fosse necessario ma solo intascare il compenso. Irregolarità che, secondo l'ipotesi accusatoria, sarebbero avvenute con la compiacenza degli amministrativi dell'ufficio Alpi dell'ospedale che non sarebbero intervenuti per bloccare la pratica illecita ma anzi, è il sospetto, si sarebbero prodigati per facilitarla.

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