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Salgono a 64 vittime naufragio di Steccato, raddoppiati arrivi da rotta turca
Salgono a 64 vittime naufragio di Steccato, raddoppiati arrivi da rotta turca 28 feb 23 Un altro corpo è stato recuperato nelle acque di Steccato di Cutro dove domenica scorsa un barcone carico di migranti si è sfasciato provocando la morte di decine di persone. Il corpo è stato individuato e poi recuperato nella zona dell'incidente. Si tratta di un uomo. Con quello di stamani salgono a 64 le vittime accertate del disastro. Raddoppiati arrivi da rotta turca La Turchia contesta il comportamento della Grecia, il cui blocco nei confronti dei migranti li lascia in balia del mar Egeo, costringendoli a virare verso l'Italia meridionale. Schiacciati nella stiva di grandi barche a vela o pescherecci arrugginiti in viaggi della disperazione che possono durare anche una settimana, con poco cibo e poca acqua, dopo avere pagato i trafficanti migliaia di euro. Secondo l'agenzia dell'Onu per i rifugiati (Unhcr), solo nell'ultima settimana 695 persone sono arrivate illegalmente dalla Turchia in Calabria. Lo scorso anno erano oltre 15 mila su più di 105 mila migranti arrivati illegalmente in Italia via mare, quasi il doppio rispetto al 2021. Respingimenti greci sempre più frequenti dal 2019 La Turchia ritiene che la "rotta italiana" sia legata ai respingimenti di migranti provenienti dalla costa turca che la Grecia ha cominciato a mettere in pratica sempre più frequentemente in anni recenti, a partire dal 2019 dopo la vittoria in Grecia del primo ministro Kyriakos Mitsotakis. Non riuscendo più a raggiungere facilmente le isole greche, i migranti scelgono un viaggio più lungo e per questo motivo anche più pericoloso, cercando di approdare nell'Italia meridionale, superando la Grecia continentale da sud e passando nei pressi dell'isola di Creta, dove lo scorso novembre un peschereccio con 500 migranti stipati è stato messo in salvo dopo avere lanciato una chiamata di emergenza alla Guardia costiera greca a causa del vento fortissimo che rendeva la navigazione impossibile. Ankara contesta regolarmente i comportamenti di Atene, denunciando le navi della guardia costiera greca che fermano i migranti in arrivo dalla Turchia e li lasciano in balia del mar Egeo: secondo i guardacoste turchi, nel 2022 oltre 18 mila migranti sono stati bloccati dalla Grecia. "Quando ci sono respingimenti, le navi che vanno nel mare Egeo virano la loro rotta verso l'Italia", aveva detto il ministro dell'Interno turco Suleyman Soylu già alla fine del 2021, facendo sapere che quell'anno Ankara era riuscita a bloccare 8.000 migranti diretti in Italia. Siria e Afghanistan tra Paesi di provenienza dei migranti Tra le persone che partono dalle coste turche ci sono ancora alcuni degli oltre 3 milioni e mezzo di siriani che vivono in Turchia come rifugiati dopo essere fuggiti negli scorsi anni dal conflitto nel loro Paese, ma la maggior parte proviene da altre nazioni come l'Afghanistan, tornato nel 2021 sotto il controllo dei talebani. Altri provengono da Yemen, Palestina e da vari Paesi africani tra cui Congo, Nigeria, Eritrea e Somalia, ma anche dall'Iran, dall'Iraq e dal Pakistan, come chi era sull'imbarcazione naufragata domenica 26 febbraio al largo della riva di Steccato di Cutro, nel crotonese, in Calabria. I migranti utilizzano la Turchia come ponte per tentare di raggiungere l'Europa a ogni costo, pur di lasciarsi alle spalle una vita di violenze o conflitti in corso nei loro Paesi di origine. Secondo rappresentanti dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom) incontrati sulla costa turca, sono centinaia le persone che tentano ogni giorno di lasciare la Turchia per raggiungere l'Unione europea mentre erano diverse migliaia nel 2015, quando ci fu un esodo di migranti in fuga dalla guerra in Siria. I trafficanti non sono soltanto cittadini turchi, ma anche ucraini e russi. Secondo le testimonianze di chi è riuscito ad arrivare in Italia, i costi del viaggio sono esorbitanti e possono arrivare anche a 8.500 euro per gli adulti e a 4.000 per i bambini, molto di più di quello che si paga per tentare di raggiungere le isole greche. Le zone da dove i migranti partono sono spesso tra le località balneari più note della costa turca dell'Egeo, come ad esempio i dintorni di Bodrum ma anche Ayvalik, di fronte all'isola di Lesbo, Datca, Cesme e Urla, in provincia di Smirne. (Archive: A handout photo made available by the Hellenic Coast Guard shows a ship carrying migrants off the coast of Crete, Greece.
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