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      Tragedia a Cutro, barcone si spezza, tantissimi migranti morti

       

       

      Tragedia a Cutro, barcone si spezza, tantissimi migranti morti

      26 feb 23 Sono 59 le vittime attualmente accertate del naufragio di migranti avvenuto nelle acque antistanti Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Le persone sono finite in mare e molte sono morte annegate. La tragedia dopo che il "caicco" (un grosso barcone di legno) che stava trasportanto circa 250 immigrati provenienti da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria le vittime si è spezzato in due a causa del mare molto mosso. La maggior parte delle persone sono finite in mare e molti, tra loro donne, bambini e neonati, sono annegate. Si trattava di uno dei tanti viaggi della speranza che segue la rotta turca, quella più battuta dai migranti provenienti dai Paesi dell'area. Diverse persone purtroppo morte sono state trovate questa mattina, dopo la tragedia, sulla spiaggia di Steccato di Cutro dove il mare le aveva spinte. Ottanta i superstiti 21 dei quali sono stati portati nel pronto soccorso dell'ospedale di Crotone, mentre gli altri sono ancora sul posto in attesa di essere trasferiti al Cara di Isola Capo Rizzuto, a pochi chilometri dal luogo della tragedia. Dell'imbarcazione sono rimasti solo un ammasso di legni che le onde hanno sballottato sulla spiaggia. I corpi di alcuni migranti morti sono ancora sulla battigia di Steccato di Cutro, coperti da teli bianchi. La pietosa opera di recupero dei cadaveri sta procedendo. I corpi, una volta rimossi, vengono raccolti nelle adiacenze del luogo dell'incidente in attesa di essere trasferiti.

      È salito a 59 il numero dei cadaveri recuperati dopo il naufragio di un barcone carico di migranti a "Steccato" di Cutro. Quarantasei sono stati trovati sul posto, altri tre sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese. Altri otto a "Le Castella" di Isola Capo Rizzuto ed uno a Crotone, dove è stata portata la salma dopo il ritrovamento. Tra di loro due gemellini e un neonato. Le vittime accertate sono 30 uomini, di cui 9 minori, e 29 donne di cui 5 minori. Tra di loro due gemellini, un bimbo di 8 anni e un neonato di sei mesi.

      L'allarme è partito da una chiamata internazionale giunta verso le 4 di questa mattina al reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Vibo Valentia. Nella telefonata non sono state fornite notizie dell'incidente a causa di un inglese poco comprensibile di colui che ha chiamato. Gli operatori della centrale operativa, tuttavia, hanno intuito che potesse essere successo qualcosa ed hanno allertato le forze dell'ordine di Crotone. Sul posto si è alzato in volo anche un elicottero della Guardia Costiera assieme ad una motobave che ha battuto quel tratto di costa. Il barcone era partito 4 giorni fa da Izmir, in Turchia. L'imbarcazione è stata individuata per la prima volta nella serata di ieri da un aereo di Frontex in pattugliamento a circa 40 miglia dalle coste calabresi. Immediatamente è partita la segnalazione ai soccorritori e sono usciti in mare una motovedetta e un pattugliatore della guardia di Finanza. Le condizioni proibitive del mare non hanno consentito di raggiungere il barcone e i due mezzi sono dovuti rientrare per non mettere a repentaglio la sicurezza degli equipaggi.

      I soccorritori, tuttavia, ritengono improbabile che ci possano essere ancora delle persone vive in mare. La ricerca, quindi, è finalizzata più al recupero di cadaveri. Il bilancio delle vittime potrebbe, dunque, aggravarsi ulteriormente. Sul posto stanno operando gli uomini dei Vigili del Fuoco con sommozatori specializzati e gommoni che stanno cercarndo di trovare in vita più persone possibili, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Guarda Costiera e la Polizia. I corpi delle vittime saranno portate nel PalaMilone, il palazzetto dello sport che sorge nel centro di Crotone, le salme delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro. Lo hanno deciso le autorità. Il trasferimento non è ancora iniziato.

      Fermato scafista

      È stata sottoposta a fermo dai carabinieri e dalla guardia di finanza la persona sulla quale erano in corso accertamenti perché sospettato di essere lo scafista del barcone naufragato a Cutro. Si tratta di un cittadino turco la cui posizione è ora al vaglio della magistratura. Secondo quanto si è appreso, tra i relitti sarebbe stato trovato anche il documento di un altro soggetto che al momento non è stato rintracciato e che potrebbe essere fuggito o figurare tra i dispersi o le vittime.

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