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      Omicidio Bartolomeo, catturato dai CC in Francia il latitante dal 2006 E.Greco

       

      Edgardo Greco catturato dai CC oggi

       

      Omicidio Bartolomeo, catturato dai CC in Francia il latitante dal 2006 E.Greco

      02 feb 23 E' stato catturato dai Carabinieri di Cosenza, a Sant'Etienne in Francia, Edgardo Greco, latitante dal 2006, condannato all'ergastolo per il duplice omicidio di Stefano Bartolomeo e Giuseppe Bartolomeo avvenuto a Cosenza il 5 gennaio 1991 e il tentato omicidio di Emiliano Mosciaro avvenuto a Cosenza il 21 luglio 1991, maturato nell'ambito della guerra di mafia, fra la cosca dei "PINO - SENA" e quella dei "PERNA - PRANNO", che ha insanguinato il territorio cosentino nei primi anni 90. L'arresto è avvenuto a seguito del Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Procura Generale presso la Corte d'Appello di Catanzaro in data 16 maggio 2014, in relazione all'ordine di carcerazione, datato 04 aprile 2014 per la esecuzione della pena dell'ergastolo.

      Pizzaiolo per necessità

      Lavorava come pizzaiolo per necessità, non trovandosi in condizioni economiche particolarmente floride, Edgardo Greco, il latitante di 'ndrangheta 63enne ricercato per duplice omicidio e per un tentato omicidio arrestato la scorsa notte dai carabinieri del Reparto operativo di Cosenza a Sant'Etienne, in Francia. Secondo quanto riferito dai militari, Greco, che viveva in Francia dal 2014, non si trovava in condizioni economiche floride ed era dunque costretto a lavorare per vivere. A Sant'Etienne, tra l'altro, il latitante viveva solo, malgrado fosse sposato. La moglie italiana ed i due figli, infatti, vivono da tempo in Austria ed avevano con lui rapporti saltuari. Greco aveva un passaporto francese con falso nome e poteva contare, dunque, su una doppia identità. Il proprietario della pizzeria in cui lavorava era convinto che fosse francese, anche perché Greco parla fluentemente la lingua d'oltralpe. Il latitante, inoltre, non aveva armi, né nella pizzeria, né a casa. È stato bloccato nel locale in cui lavorava mentre preparava i panetti per le pizze e non ha opposto alcuna resistenza. Dopo l'arresto è stato avviato l'iter procedurale per l'estradizione in Italia di Greco, che, nel frattempo, è stato portato in un carcere francese.

      L'identita dietro cui si nascondeva in Francia

      Vittime sciolte nell'acido

      Sarebbero stati sciolti nell'acido i corpi dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo, dell'omicidio dei quali, avvenuto nel 1991 a Cosenza, è accusato Edgardo Greco, il latitante di 'ndrangheta arrestato la scorsa notte dai carabinieri a Sant'Etienne, in Francia. È quanto è emerso dalle indagini condotte sul duplice omicidio dai carabinieri del Reparto operativo di Cosenza. I responsabili del duplice omicidio, due anni dopo, avrebbero deciso di dissotterrare i cadaveri dei fratelli Bartolomeo e di scioglierli nell'acido allo scopo di cancellare qualsiasi traccia di quanto era avvenuto. A Greco viene contestato anche il tentato omicidio di Emiliano Mosciaro, avvenuto sempre a Cosenza e sempre nel 1991.

      Le indagini

      Il Greco, è stato individuato in Sant'Etienne (FR), al culmine delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, in specifici procedimenti riguardanti la procurata inosservanza della pena, e svolta dai Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Cosenza, che nella fase finale hanno operato congiuntamente a personale delle unità catturandi (FAST) italiana e francese e dell'Unità I-CAN dello SCIP del Ministero dell'Interno. L'ex latitante Greco - affiliato alla 'ndrina PERNA-PRANNO egemone a Cosenza e provincia come accertato nell'esito del processo "Garden", conclusosi alla fine degli anni 90 - all'esito dei diversi gradi di giudizio del maxi processo "Missing", è stato ritenuto corresponsabile dell'imboscata costata la vita, il 5.01.1991, ai fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo, i quali, visto che ambivano ad una maggiore "autonomia" e considerazione nell'ambito delle cosche cosentine, sono stati trucidati a colpi di spranga, all'interno di una pescheria all'epoca nella disponibilità dei fratelli Mario e Pasquale Pranno, e i loro cadaveri venivano fatti sparire e mai più ritrovati.

      La cattura in Francia

      Greco risulta latitante da oltre 16 anni, poiché irreperibile sin dal 10 ottobre 2006, quando si è sottratto all'esecuzione della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP distrettuale di Catanzaro, nell'ambito del maxi processo "Missing", che ricostruiva alcuni dei fatti di sangue che hanno caratterizzato, nei primi anni 90, il cruento scontro tra il clan "PINO - SENA" e il clan "PERNA - PRANNO". L'attività investigativa, coordinata della Procura della Repubblica di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia, e svolta dai Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Cosenza, è stata avviata nel dicembre 2019, è si è sviluppata attraverso mirati accertamenti finalizzati ad ricostruire la rete di appoggio su cui potesse contare il Greco, risalendo, quindi, alla presenza del latitante in Francia a Sant'Etienne.

      La metamorfosi negli anni

      Ministro Piantedosi: lo Stato non si ferma

      "Incessante l'attività delle Forze dell'ordine, impegnate silenziosamente giorno dopo giorno, in Italia e all'estero, in un lavoro continuo a presidio della sicurezza dei cittadini". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, commenta la notizia della cattura del latitante di 'ndrangheta Edgardo Greco, condannato all'ergastolo e irreperibile dal 2006, arrestato dalla polizia francese grazie agli elementi emersi da indagini realizzate dall'Arma dei Carabinieri e condivise fra i partner di altri paesi grazie al progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against 'Ndrangheta). "Grande soddisfazione per questa rilevante operazione realizzata anche grazie alle importanti sinergie sviluppate nell'ambito di una rete di cooperazione internazionale fra le forze di polizia. Proseguono gli arresti di pericolosi latitanti -ha sottolineato il titolare del Viminale - a dimostrazione che la forte azione di contrasto dello Stato contro ogni forma di criminalità organizzata non subisce mai battute d'arresto, e procederà sempre determinata".

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