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      Accolto in Cassazione ricorso contro i domiciliari a segretario Fit-Cisl

       

       

      Accolto in Cassazione ricorso contro i domiciliari a segretario Fit-Cisl

      01 feb 23 La seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha accolto ieri, 31 gennaio 2023, il ricorso proposto da Gianluca Campolongo, difeso dall’Avv. Nicola Carratelli, avverso l’ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro del 30 settembre 2022, con la quale era stata confermata la misura cautelare a carico del predetto degli arresti domiciliari. Campolongo, già segretario regionale FIT-CISL, era accusato di aver istigato e rafforzato il proposito di altri soggetti, autori di una estorsione a carico della soc. “La Cascina”. Sin dal suo interrogatorio di garanzia, Campolongo aveva dato ampia giustificazione della propria condotta, escludendo qualsivoglia legame con attività illecite e fornendo esaustive indicazioni circa l’esatto tenore delle conversazioni oggetto di intercettazione che la Procura della Repubblica DDA di Catanzaro aveva invece ritenuto essere dimostrative del suo apporto morale all’attività estorsiva compiuta da altri soggetti. Il GIP del Tribunale di Catanzaro ed il Tribunale della libertà, avevano avallato l’ipotesi accusatoria, ma senza dare adeguato rilievo alle corpose indagini difensive effettuate dal difensore del Campolongo, Avv. Nicola Carratelli, che comprovavano l’estraneità del sindacalista all’attività estorsiva, nonché la buona fede del predetto, da sempre dedito esclusivamente a condurre con correttezza e lealtà battaglie sindacali. La Corte di Cassazione ha, per contro, ritenuto come tali elementi fossero meritevoli di approfondita disamina da parte del giudice del riesame, e quindi, in accoglimento del ricorso difensivo proposto dall’Avv. Carratelli, ha annullato l’ordinanza del TDL, disponendo che altra sezione dello stesso Tribunale valutasse congruamente la sussistenza o meno di elementi di gravità indiziaria a carico dell’indagato. Gianluca Campolongo ha accolto con grande soddisfazione la decisione della Corte di Cassazione, consapevole della profonda ingiustizia della misura cautelare inflittagli ma estremamente fiducioso nel riconoscimento giudiziario della sua assoluta estraneità alla vicenda criminosa, che, a breve, dovrebbe essere affermata.

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