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      Rapporto Legambiente abusivismo costiero e depurazione, Calabria quinta

       

       

      Rapporto Legambiente abusivismo costiero e depurazione, Calabria quinta

      29 giu 22 Abusivismo edilizio, deficit di depurazione e inquinamento, assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità. Dagli illeciti penali a quelli amministrativi, quest'anno, per la prima volta, Legambiente presenta un quadro completo delle violazioni alle leggi che tutelano mari e coste: con 7.970 reati contestati nel 2021 alla media di 17 ogni chilometro di costa, quasi 21 illeciti al giorno, 3.180 sanzioni, 3.630 persone arrestate o denunciate e 1.627 sequestri, la Campania si conferma a livello nazionale alla guida delle aggressioni all'ecosistema marino. Il fattore di pressione di gran lunga prevalente rimane quello del ciclo illegale del cemento, dalle villette abusive all'occupazione illegale delle spiagge, che da solo rappresenta il 50% del totale degli illeciti accertati, seguito dall'illegalità connessa ai fenomeni d'inquinamento e alla gestione dei rifiuti (31%) e dalla pesca di frodo (19%). Numeri da brivido per il mare della Campania nel Rapporto Mare Monstrum di Legambiente, su dati di forze dell'ordine e Capitanerie di porto, con le nostre coste colpite dagli scarichi inquinanti delle tante località che ancora non hanno una depurazione efficiente, dal cemento illegale che non viene demolito. Legambiente è in grado di presentare per la prima volta un quadro completo delle violazioni alle leggi che tutelano mari e coste del nostro Paese, dagli illeciti penali a quelli amministrativi. I primi sono sicuramente più gravi, compresi i delitti di inquinamento e disastro ambientale, introdotti nel Codice penale a partire dal 2015. La classifica relativa ai soli reati penali conferma la Campania al primo posto, con 3.395 illeciti, seguita dalla Puglia, dalla Sicilia e dalla Calabria. "Come ogni anno attraverso "Mare Monstrum"- spiega Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania vogliamo accendere i riflettori sui principali fattori di pressione illegale sull'ecosistema marino del nostro Paese: dall'abusivismo edilizio al deficit di depurazione, sia quantitativo che qualitativo; dagli sversamenti in mare di liquami inquinanti d'ogni tipo all'incubo, perché di questo si tratta, della pesca illegale. Vale la pena ricordare come solo grazie all'introduzione dei delitti contro l'ambiente nel Codice penale nel 2015 sia stato possibile sviluppare inchieste adeguate alla gravità dei reati e come, ancora, anche i delitti contro la fauna attendano di esservi inseriti".

      Calabria quinta

      Nella classifica del mare illegale, la Calabria si colloca al quinto posto con 4.629 illeciti di cui 1.850 reati e 2.525 infrazioni amministrative. Quinto posto anche per il ciclo illegale del cemento nelle regioni costiere con 2.247 illeciti di cui 1.086 reati e 1161 infrazioni. E' quanto emerge dal rapporto Mare Monstrum di Legambiente elaborato dall'Osservatorio nazionale Ambiente e Legalità dell'associazione su dati di forze dell'ordine e Capitanerie di porto. Nella classifica del mare inquinato, la Calabria è sesta con 1.045 illeciti di cui 509 reati e 536 infrazioni. Nella pesca illegale, è quarta con 902 reati di cui 233 reati e 669 infrazioni. Illeciti, rileva Legambiente, "che grazie al meritorio lavoro di forze dell'ordine, Capitanerie di porto e magistratura sono venuti alla luce e hanno portato a sequestri, arresti e sanzioni. Segnali positivi anche nel contrasto all'abusivismo edilizio: demoliti alcuni fabbricati sul demanio a Rossano. A Sibari di Cassano alcuni cittadini raggiunti da ordine di demolizione hanno proceduto all'abbattimento. A queste, va aggiunta la demolizione di una dozzina di villette del villaggio a Caminia di Stalettì". "Ancora una volta il dossier - afferma Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria - sottolinea i tanti coni d'ombra illegali che oscurano la Calabria a partire dall'abusivismo e dalla mala depurazione. Nel ribadire l'encomiabile opera di Magistratura e Forze dell'ordine ci preme ribadire quanto risulti essenziale intensificare prevenzione e controllo nei confronti degli ecocriminali per fronteggiare le aggressioni al patrimonio marino e costiero. Nonostante le ombre, ci sono segnali di speranza nell'operato delle istituzioni, delle associazioni e di tutti i cittadini che hanno a cuore la tutela dell'ambiente e la salute. Stiamo vivendo una stagione di grande trasformazione, condizionata dai mutamenti climatici, che sta investendo la nostra regione, da cui dobbiamo trarre i giusti insegnamenti per trasformare la crisi in opportunità, ad esempio attraverso lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile, e per diffondere la consapevolezza che Terra e Mare devono essere destinatari di un profondo rispetto".

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