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      Confiscati dalla Gdf beni ad imprenditore del reggino

       

       

      Confiscati dalla Gdf beni ad imprenditore del reggino

      06 apr 22 Beni per un valore di oltre 900mila euro sono stati confiscati dalla Guardia di finanza a Leonardo Dellavilla, un imprenditore di Bova Marina operante nel settore della ristorazione. Il provvedimento è stato disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri. I giudici hanno disposto la sorveglianza speciale per l'imprenditore, di 47 anni, che è "indiziato di appartenenza chiara ed univoca - è scritto in una nota della Guardia di finanza - alla 'ndrina Vadalà di Bova Marina sebbene l'impianto probatorio non sia stato sufficiente a fondare la responsabilità penale". I finanzieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno eseguito accertamenti anche attraverso l'analisi delle transazioni economico-finanziarie effettuate da Dellavilla negli ultimi 20 anni. Al termine delle indagini, la Procura sostiene di aver dimostrato la pericolosità sociale "qualificata" di Dellavilla nonché la sproporzione tra i suoi redditi dichiarati e il patrimonio effettivamente posseduto, anche mediante persone interposte. Tra i beni confiscati compaiono tre polizze assicurative per un valore di 300mila euro, un'auto, 12 fabbricati e 10 terreni tra Bova Marina e Reggio Calabria. Tutti i beni erano stati già sottoposti a sequestro preventivo nell'agosto 2020. Nei confronti di Dellavilla, inoltre, è stata disposta per tre anni la misura personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con l'obbligo di soggiorno nella cittadina jonica. Genero del boss Domenico Vadalà detto "Micu u lupu", l'imprenditore Leonardo Dellavilla è stato coinvolto nell'inchiesta "Mandamento Jonico" con l'accusa di associazione mafiosa. Al termine del processo di primo grado, celebrato con il rito abbreviato, nel 2019 è stato però assolto per non aver commesso il fatto così come era stato assolto nel 2009 anche nel processo "Bellu lavuru".

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