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      Ecosistema Urbano, Cosenza quarta città più verde d'Italia, Trento prima

       

       

      Ecosistema Urbano, Cosenza quarta città più verde d'Italia, Trento prima

      08 nov 21 Trento conferma anche nel 2020, in pieno Covid, la leadership delle città più green d'Italia, seguita da Reggio Emilia, Mantova e Cosenza, secondo quanto emerge dalla 28/a edizione del rapporto Ecosistema urbano, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, che fotografa le performance green di 105 città capoluogo di provincia sulla base di 18 indicatori in cinque settori: ambiente, aria, acqua, mobilità, rifiuti. Il rapporto viene presentato oggi nel corso dell'evento "Città Italia: i cambiamenti che guidano la ripartenza". Palermo e Catania sono in coda: in sette degli ultimi dieci posti ci sono centri del Sud, con l'eccezione di Alessandria (102) e Cosenza che risale al quarto posto. Milano è l'unica tra le grandi città metropolitane ad aver conseguito miglioramenti su quattro degli indicatori più importanti: mobilità, aria, rifiuti e auto. La classifica generale, determinata dall'insieme di 18 indicatori - spiega il Sole24 Ore in una nota - conferma Trento al vertice, seconda Reggio Emilia (salita dalla quinta posizione e sempre in testa nelle piste ciclabili), terza Mantova. In una top ten monopolizzata da città medie e piccole del Nord la sola eccezione è Cosenza: quinta nel 2018, era ottava l'anno scorso, ma è diventata addirittura quarta in particolare grazie al primo posto per basso numero di incidenti e acque depurate, il quarto per le isole pedonali, il quinto per la diffusione del solare termico e fotovoltaico su edifici pubblici e il nono per la "ciclabilità". Chiudono la top ten Treviso, nona, e Ferrara decima, al comando nella raccolta differenziata con l'87,6% di rifiuti separati. In fondo alla lista, si rileva il quartultimo posto di Alessandria (con due rappresentanti del centro Italia, Massa e Latina, rispettivamente 98/a e 100/a) ma sette degli ultimi dieci capoluoghi appartengono al Sud. Di questi ben cinque sono siciliani. Quanto alle grandi città metropolitane dal 2016 a oggi il rapporto mette in luce Milano, l'unica ad aver conseguito miglioramenti in tutti e quattro gli ambiti: mobilità, aria, rifiuti e auto. In particolare è l'unica, tra le grandi città, dove è diminuito il numero di auto circolanti ogni 100 abitanti. Bologna si distingue perché ha più piste ciclabili: 12,4 metri lineari ogni 100 abitanti (+15%), Genova per il basso inquinamento, Palermo per la maggiore crescita (+12%) nella differenziata negli ultimi sei anni.

      Cosenza leader in Calabria e del sud

      In Calabria oltre alla leadership di Cosenza, che spicca al top della classifica al 4' posto, bisogna scendere al 39' posto per trovare la seconda città Vibo Valentia, con Catanzaro al 55' e Reggio Calabria al 71'. Ancora più giù Crotone al 85' posto. Il quarto posto di Cosenza viene rafforzato del 4 posto per isole pedonali e il 5' per solare pubblico. Tredicesimo posto su 105 Cosenza lo occupa per Alberi in aree di Proprietà pubblica e il 14' posto per concentrazione di biossido d'azoto (in alto lr migliori in basso le peggiori, 28' posto per la media del numero di giorni di superamento do ozono della media mobile sulle 8 ore Cosenza al 27' posto per concentrazione media di PM 10, 44' posto per verde urbano mentre risale nella media del consumo idrico, la migliore in Calabria, al 49' posto. Dato eccezionale sulla dispersione della rete idrica dove Cosenza è al 15' posto in tutta Italia, migliore dato in tutto il centro/sud. Quarto posto confermato anche nella efficenza della Depurazione. Nono posto per piste ciclabili, 26' posto per trasporto pubblico mentre scende all'82' posto per passegeri che usano i mezzi pubblici, e 82' posto per motorizzazione di auto circolanti, prima per minore mortalità con meno incidenti stradali cittadini. Sui rifiuti differenziati Cosenza è al 63' posto mentre è terza in Calabria, 12a in classifica nazionale dopo Reggio Calabria (1) e Catanzaro (8), per rifiuti prodotti.

      La graduatoria

      1 Trento 84,710; 2 Reggio Emilia 77,890; 3 Mantova 75,140; 4 Cosenza 74,210; 5 Pordenone 73,300; 6 Bolzano 71,700; 7 Parma 68,530; 8 Belluno 68,310; 9 Treviso 67,730; 10 Ferrara 66,770; 11 Rimini 65,920; 12 Trieste 65,250 13 Udine 65,220 14 Cuneo 63,980 15 Macerata 63,080 16 Cagliari 63,070 17 Forlì 62,860 18 Sondrio 62,800 19 Pesaro 62,790 20 Teramo 62,620 21 Perugia 62,450 22 Bologna 62,260 23 Verbania 62,100 24 Lucca 61,570 25 Cremona 60,960 26 La Spezia 60,830 27 Brescia 60,570 28 Venezia 60,560 29 Firenze 60,500 30 Milano 59,620 31 Lodi 59,400 32 Gorizia 59,240 33 Oristano 59,050 34 Biella 59,010 35 Bergamo 58,550 36 Padova 58,400 37 Genova 58,100 38 Terni 58,100 39 Vibo Valentia 56,660 40 Pavia 56,120 41 Como 56,060 42 Aosta 55,700 43 Novara 55,650 44 Varese 55,410 45 Rieti 55,000 46 Cesena 54,830 47 Agrigento 54,770 48 Savona 54,710 49 Piacenza 54,540 50 Arezzo 54,070 51 Ravenna 53,810 52 Enna 53,710 53 Siena 53,620 54 Imperia 53,300 55 Catanzaro 53,090 56 L'Aquila 53,090 57 Benevento 52,870 58 Pisa 52,690 59 Sassari 52,580 60 Vicenza 52,070 61 Modena 51,900 62 Ascoli Piceno 51,850 63 Chieti 51,700 64 Lecco 51,310 65 Livorno 51,170 66 Caserta 51,070 67 Lecce 49,640 68 Asti 48,580 69 Verona 48,570 70 Potenza 48,310 71 Reggio Calabria 48,160 72 Prato 47,720 73 Ancona 47,050 74 Avellino 46,850 75 Trapani 46,320 76 Pescara 45,770 77 Taranto 45,660 78 Frosinone 45,620 79 Nuoro 44,770 80 Pistoia 43,900 81 Torino 43,860 82 Campobasso 43,640 83 Viterbo 43,390 84 Vercelli 43,340 85 Crotone 43,160 86 Roma 42,750 87 Rovigo 42,580 88 Bari 42,530 89 Matera 42,170 90 Foggia 41,490 91 Napoli 40,860 92 Caltanissetta 40,440 93 Monza 40,420 94 Salerno 40,390 95 Grosseto 37,260 96 Siracusa 36,730 97 Ragusa 36,270 98 Massa 36,210 99 Isernia 35,770 100 Latina 35,040 101 Messina 34,490 102 Alessandria 33,990 103 Brindisi 30,030 104 Catania 29,380 105 Palermo 26,600.

      Legambiente: immobilismo città, Pnrr inverta rotta

      Più auto in circolazione e un crollo quasi uniforme nell'utilizzo del trasporto pubblico, livelli di smog e di perdite lungo la rete idrica che rimangono preoccupanti e poche note positive che poco incidono sul trend complessivo, tra tutte, l'aumento della raccolta differenziata e dei chilometri di piste e infrastrutturazioni ciclabili. Così Legambiente sintetizza i dati del rapporto Ecosistema Urbano - realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e il Sole 24 Ore - rilevando "l'immobilismo delle città italiane" nel 2020 nelle politiche improntate alla sostenibilità, "seppur con qualche importante eccezione e best practice cui guardare per tracciare la rotta del cambiamento su scala nazionale". A fronte di un punteggio massimo teorico di 100, la media percentuale totalizzata dai centri urbani nel 2020 rimane ferma al 53,05%, identica a quella della scorsa edizione. "Il periodo pandemico, al netto di alcuni miglioramenti, ha complicato le cose - dichiara il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani - Ora, però, nell'ambito del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) si apre una possibilità per invertire la rotta: sono i bandi pubblicati dai ministeri per l'assegnazione di risorse da destinare alla differenziata e alla costruzione di impianti di riciclo, alla nuova mobilità, alla forestazione urbana, al ciclo integrato delle acque. Essenziale sarà la capacità degli uffici tecnici delle città di sottoporre progetti adeguati che rispettino i criteri ambientali stringenti imposti dall'Ue, ma anche un loro affiancamento da parte di strutture tecniche pubbliche centrali, per sopperire alla carenza cronica di personale e competenze delle amministrazioni locali".

      Dati Legambiente/Sole 24 ore

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