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      Qualità della vita, Calabria in fondo la classifica per il Sole24ore

       

       

      Qualità della vita, Calabria in fondo la classifica per il Sole24ore

      16 dic 19 Milano conferma la sua leadership e vince per il secondo anno consecutivo la Qualità della vita 2019, la graduatoria del Sole 24 Ore giunta alla trentesima edizione e pubblicata oggi sul quotidiano e sul sito. L'ultima classificata, quest'anno, è Caltanissetta mentre Roma e Napoli salgono alcuni gradini. In Calabria Catanzaro è all'85' posto, Reggio Calabria al 91', Cosenza al 96', Vibo al 103', Crotone penultima al 106' posto.

      Crotone perde tre posizioni

      Perde tre posizioni rispetto al 2018 e sprofonda al penultimo posto la provincia di Crotone nella classifica annuale del Sole 24 Ore sulla Qualità della vita e il benessere della popolazione in Italia. La provincia jonica si conferma maglia nera nell'annuale classifica, quella del trentesimo anniversario, stilata dal quotidiano economico attraverso novanta indicatori per sei macro categorie tematiche : ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia e società, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, tempo libero. Se Crotone, che precede solo Caltanissetta da diversi anni precipitata in coda alla classifica, piange il resto delle province calabresi non ridono anche se il trend è in rialzo: Catanzaro che avanza solo di tre posizioni è quella più in alto all'85/mo posto. Al 91/mo c'è Reggio che guadagna 13 posizioni e poi Cosenza 96/ma che avanza di un solo gradino. Vibo Valentia che riesce a rosicchiare quattro posizioni è collocata al 103/mo posto.

      Sindaco Catanzaro: lavoro dà frutti

      "La classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane certifica la concretezza del percorso di crescita di Catanzaro e del suo territorio". È quanto afferma, in una nota, il sindaco e presidente della Provincia, Sergio Abramo. "Guadagnare tre posizioni - prosegue Abramo - in base all'ampia fascia di ben 90 indicatori analizzati dal quotidiano di Confindustria, e vedere riconosciuto ancora una volta il primato all'interno della regione, vuol dire che il lavoro svolto in questi anni sta portando frutti positivi che ripagano l'impegno messo in campo. Catanzaro, in quanto capoluogo, è stata il traino dell'intero territorio provinciale e ha dimostrato di saper assolvere in pieno le funzioni di guida, politica e amministrativa, che le sono proprie. In particolare la 57esima posizione raggiunta da Catanzaro e provincia nella graduatoria specifica di 'Ambiente e servizi', dunque a metà classifica e nettamente al di sopra di quasi tutte le altre province meridionali, testimonia la bontà degli interventi realizzati sul fronte della tutela dell'ambiente e della capacità generale, attraverso il primo Ato costituito e attivato in Calabria, di individuare una strategia di autonomia territoriale che è la sola strada percorribile per evitare, se solo il sistema regionale fosse parimenti autosufficiente, situazioni d'emergenza". "Proprio sui rifiuti Catanzaro, secondo quanto cristallizzato dagli ultimi dati Ispra riferiti a tutto il 2018 - sostiene Abramo - ancora ha visto riconosciuti i propri sforzi in materia di raccolta differenziata, pari al 66,3% nei dodici mesi precedenti, ed è soprattutto in linea con il costo della Tari, la tariffa sui rifiuti, delle città e delle province del nord: la media di 153,16 euro per contribuente è la più bassa della Calabria. È chiaro che il divario fra le province meridionali e quelle settentrionali è sempre molto ampio: da questo punto di vista ritengo sia il gap economico, e le contestuali possibilità di investimento, a riflettersi a cascata su tutti gli altri valori e a rappresentare il principale discrimine. È su questo fronte che bisogna intervenire per ridurre questa distanza e aumentare, passo dopo passo, la qualità della vita qui al sud".

      Aumentati indicatori

      La Qualità della vita 2019 è una versione extra large della tradizionale indagine del quotidiano sul benessere nei territori, su base provinciale: rispetto all'anno scorso, infatti, il numero di indicatori è aumentato da 42 a 90, divisi in sei macro aree tematiche che indagano altrettante componenti dello star bene. Le classifiche di tappa sono: "Ricchezza e consumi", "Affari e lavoro", "Ambiente e servizi", "Demografia e società", "Giustizia e sicurezza", "Cultura e tempo libero". Se il caso di Milano è emblematico, questa classifica fotografa le performance positive di tutte le province delle grandi città: Roma, diciottesima, sale di tre posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno. Napoli, pur essendo nella metà inferiore della classifica generale (81°), rispetto alla scorsa edizione della Qualità della vita ha all'attivo una salita di 13 posizioni. Sulla stessa linea le performance di Cagliari, che fa un balzo di 24 posizioni (20°), Genova sale di 11 gradini (45°), Firenze di sette (15°) e Torino è 33esima (+ 5 sul 2018). Infine, Bari mette a segno un incremento di 10 posizioni, raggiungendo il 67° posto. Bologna in calo pur restando nella parte alta della classifica al 14° posto. Milano vanta più record: oltre alla prima posizione nella classifica generale, ottiene anche il primato nella categoria "Affari e lavoro", il secondo posto nella classifica di tappa "Ricchezza e consumi" e il terzo in "Cultura e tempo libero". È negativa, invece, la performance in "Giustizia e sicurezza": il capoluogo lombardo, con la sua provincia, si piazza in ultima posizione soprattutto per numero di reati denunciati e litigiosità. Un dato che potrebbe essere letto anche come segno che a Milano, a differenza di altre realtà geografiche, i cittadini denunciano di più i reati. Subito dietro il capoluogo lombardo, nella classifica generale 2019, si confermano le province dell'arco alpino: sul podio ci sono anche Bolzano e Trento, rispettivamente al secondo e al terzo posto, seguite da Aosta. A spingerle sono i record "di tappa", ovvero le macro aree tematiche di cui è composta la classifica generale: Aosta è prima in "Ricchezza e consumi", Trento vince in "Ambiente e servizi" e Bolzano in "Demografia e società". Per gli altri record di tappa, Oristano è prima in "Giustizia e sicurezza" e Rimini in "Cultura e Tempo libero". Nella top ten delle province più vivibili, dove si incontrano anche Trieste (5ª) e Treviso (8ª), quest'anno entra la provincia di Monza e Brianza, che sale di 17 posizioni fino alla sesta, Verona che ne guadagna sette e arriva al settimo posto e - a chiudere la top ten - Venezia e Parma che salgono rispettivamente di 25 e 19 piazzamenti. La coda della classifica è occupata dalle province del Sud: Caltanissetta occupa l'ultimo posto per la quarta volta nella storia dell'indice dopo le performance negative del 1995, nel 2000 e nel 2008. Foggia (105ª) e Crotone (106ª) la precedono di poco. Su base regionale, riemerge la contrapposizione Nord-Sud, con Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia sul podio, seguite dal Veneto, presente nella top 10 con tre province, dall'Emilia Romagna - che cresce, soprattutto nella classifica di tappa "Affari e lavoro" - e dalla Lombardia. In fondo alla classifica, invece, ci sono Sicilia e Calabria, rispettivamente ultima e penultima.

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