A Verona va di scena la remuntada rossoblu, il Cosenza fa 2-2

28 gen 19 Verona Cosenza sfida di altri tempi. I tifosi al seguito della squadra lo ricordano con i cori. Al termine, un "A tavolino, sapete vincere solo a tavolino" da un pò la dimensione plastica di quello che si è visto sul campo. Di Giulietta nessuna traccia. Probabilmente era al lavoro. Il Cosenza sotto di due gol regala emozioni e spettacolo ed annulla, con una splendida remuntada, le due carambole di Tupta e Di Carmine. Braglia si presenta nella città dell'Arena con un 4-2-4 che è tutto un programma. Subito in campo il neo acquisto Embalo per poi piazzare la mossa vicnente Sciaudone nella ripresa. Mosse azzardate per due giocatori che non conoscono ancora i nuovi compagni. Embalo, non ancora in perfette condizioni da gara, si prende subito il giallo per un intervento in ritardo che lo innervosice un tantino. Ma nella ripresa trova il suo passo. Per lui solo due allenamenti con i nuovi compagni. Sciaudone ha conosciuto solo ieri sera la squadra che lo ha accolto a braccia aperte e verso la quale ha già dato il suo ringraziamento portando la mano al cuore ed allo stemma del Cosenza in segno di ringraziamento dopo il gol. Mosse azzeccate, allora. E si perchè i rossoblù partono contenendo un avversario che si presenta bene con due tiri di Pazzini ben neutralizzati da Perina. Poi un paio di errori gestiti bene portano ad una frittata che regala il gol del vantaggio ai padroni di casa: un rinpallo da "mai dire gollonzo" che più non si può. Neanche Tupta sa come ha fatto visto che la palla gli rimbalza sui piedi mentre si butta con il corpo per il più classico fallo da sfondamento. Perina abbassa la saracinesca e Silvestri fa altrettanto su Tutino. Maniero, placcato in area per il più classico dei rigori, dimentica di essere un attaccante di peso e non protesta più di tanto. Braglia grida e si sbraccia. Nel frattempo Embalo, tenuto in salamoia per sei mesi a Palermo, ci mette 45 minuti a riprendere il ritmo partita. Ci sta. la gamba c'è. La tecnica pure. Ne riparliamo al massimo tra un paio di settimane di allenamenti. Nel frattempo la sfiga ci si mette di buzzo buono e dopo che la difesa battezza come non buono Di Carmine, mica l'ultimo arrivato, in posizione molto ma molto dubbia, solo soletto davanti a Perina, dopo una prima respinta non può fare altro che registrare il due a zero. Decisamente troppo generoso. E allora Braglia, che nel frattempo aveva messo uno spaesato Sciaudone in mezzo al campo, prova l'ennesima magia di modulo. D'Orazio si riprende la sua corsia e spinge a sinistra dove impatta col fallo. Punizione e palla tesa in area. Ad aspettarla c'è la testa di Sciaudone che si mette sulla linea di tiro. Il tempo di calcolare la traiettoria e la palla è già in fondo al sacco. La voglia di spaccare tutto e non mollare. Quando arriva l'esperienza. Questo, in parole povere, è Sciaudone. DNA di categoria e vero fulcro della riscossa. Questa è la serie B. Il suo gol, cercato, voluto e trovato, è come una scossa elettrica. In cinque minuti cinque il Cosenza ha altre tre occasioni nitide. Una la mette dentro Idda con la partecipazione di Perez e Dermaku, un altra è un rigore netto su Perez sorvolato con troppa disinvoltura dal direttore di gara. Nella terza Silvestri si guadagna la pagnotta. Come 'è bella la cadetteria quando hai gli stimoli giusti e gli uomini adatti. In tribuna gongola anche Trinchera perchè sta chiudendo con Litteri. "Non mi sfugge. E' pronto il colpo di magia" ci confessa. E sì. Al Cosenza manca proprio una bella torre centrale forte di testa e di piede che possa indirizzare i corss che oramai piovono da tutte le parti. Da Baez a Embalo a Tutino a D'Orazio a Garritano, hai voglia di palloni da spedire in porta. Manca giusto uno come Litteri là in mezzo. Intanto altri cross sono in arrivo dai piedi di Bittante. Domani è a Cosenza. E sabato al Marulla arriva il Cittadella. Il team più organizzato della B. Sciaudone è felice di ricalcare campi e squadre che gli competono. Il gruppo ancora di più. E mentre Braglia sorride tra una battuta e una reprimenda ricorda a tutti che "Sabato prossimo un si fissia. Tutti aru campo". Il dodicesimo uomo è chiamato a dire la sua.

--- Verona-Cosenza 2-2 (cronaca gara)

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