Il Cosenza doma il Pescara ma Cerofolini gli regala il pari

30 ott 18 Accomodatevi prego, Cosenza regala punti a chiunque. Profilo basso, oggi qualche protesta in più, e l’ennesimo arbitro che non vede un rigore solare, respinta con le mani in area di rigore di Balzano su tiro di Baez ed evita il doppio giallo, e quindi l’espulsione a Ciofani, giocatore del Pescara. Matricole si, ma non polli. Dopo il gol regolare di Brescia anche oggi la terna guidata da Guccini da Albano Laziale offre una prestazione a dir poco vergognosa. Parlare e scaricare le colpe sugli arbitri è da sfogati, si lo so, ma oggi come non mai il palazzo sembra fregarsene altamente del Cosenza. Profilo basso? Non proprio. L’ennesima cappellata del portiere, questa volta è Cerofolini protagonista, innesca un mare di polemiche per un gol ”quasi fantasma”. La sfera, prima bloccata e poi sfuggita dalle mani di Cerofolini sembra non attraversare tutta la linea bianca di porta come regolamento vuole. Si scatena un putiferio. L’assistente dice di non aver visto, lui li di fronte, mentre Guccini da Albano Laziale posizionato 2o metri lontano dice che era entrata tutta. Le comiche. Si scatena il putiferio e protestano tutti. L’arbitro butta fuori Trinchera e Braglia. Incredibile. Non si può protestare. Al di là se la sfera sia entrata tutta o meno l’errore di Cerofolini che perde il pallone dalle mani è così grossolano che non solo rovina la bellissima partita dei suoi compagni ma fa perdere due punti per una classifica che torna deficitaria. Il Cosenza con otto punti ripiomba in area play out. E quando li recupera i punti questa squadra. Facendo il conto della massaia tra papere e papaveri sono ben 9 quelli lasciati a terra. Due oggi, due con il Carpi, uno con il Brescia, due con il Perugia e due con il Livorno. Quasi tutte “papere”. A fine gara il DS spiega che ora non è tempo di processi e se ne parlerà a gennaio. Ma perché Perina che ha un biennale da 95mila euro quest’anno e 100mila l’anno prossimo viene tenuto in frigorifero? Che cosa ha fatto sto ragazzo di sbagliato? La gara di Sambenedetto del Tronto? E che doveva fare? Difendeva la porta della sua squadra, mica poteva mettersi da parte. E allora? Il Cosenza non può continuare a regalare punti così. Non è giusto per gli oltre 7000 tifosi che, nonostante tutto, anche oggi assiepavano il Marulla. Amore vero. E' vero che di fornte oggi c'era la prima in classifica, ma sul campo il Cosenza ha dinostrato di avere un spessore non indifferemte. Ma i fatti appena raccontati mettono tutto in secondo piano. La società si deve dare una regolata. Deve farsi sentire in Lega e protestare perché non è possibile subire così ingenuamente errori grossolani di arbitri che, siamo sicuri, non lo fanno in mala fede. Il Cosenza sembra essere il vaso di coccio tra i vasi di ferro. La matricola che si può tartassare come si vuole. Neanche un pò di rispetto per una piazza tra le migliori per presenze sugli spalti. Il Presidente Guarascio sta perdendo troppo tempo a non affiancarsi di un Direttore Generale che abbia i contatti in Lega e sappia protestare nella maniera giusta. Un noviziato che preoccupa in un campionato che non è ne la D ne la C. E’ l’anticamera del calcio che conta. Anzi, è già calcio che conta. Calcio professionistico fatto di professionisti. Non di improvvisati. Non può essere la società del presidente unico gestore di tutto. Non funziona così. C’è bisogno di conoscenze e di una struttura che sia pronta ad affrontare anche situazioni grottesche come quelle di oggi. E non è certo il tecnico o il DS che devono protestare. Serve, insomma, una crescita di tutta la struttura pechè più domeniche passano e più le possibilità di far punti si assottigliano. Siamo alla decima giornata e sabato si gioca l'undicesima in uno dei tempi mondiali del calcio italiano: a Palermo. Vogliamo continuare a far finta di niente? La serie B è un patrimonio di tutti e come tale va salvaguardato, protetto e difeso. Prima che sia troppo tardi.

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