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      Al Cosenza basta un pari (1-1) per continuare a sognare

       

       

      Al Cosenza basta un pari (1-1) per continuare a sognare

      15 mag 18 Il massimo risultato con il minimo sforzo. Il Cosenza fa di necessità virtù e passa il turno accedendo alla fase nazionale dei play off con il minimo risultato necessario, il pareggio. A vedere il bicchiere mezzo vuoto fa rabbia vedere i Lupi rinunciare all’iniziativa nella ripresa rischiando un po’. A vedere il bicchiere mezzo pieno coraggio e cinismo portano al risultato tanto ambito. Però che ansia. Finire la gara lasciando l’iniziativa ai campani è sempre un soffrire. Ma è così che si passa il turno. Gestendo le forze e tenendo un atteggiamento che bada al sodo. C’è un altro mese di gare e le energie bisogna gestirle al meglio. Sulla panca Occhiuzzi tiene caldo il sedile a Braglia squalificato e da par suo si sbraccia, e non poco, perché i dettami del tecnico vengano rispettati. Alla fine, come una liberazione, dedica la gara al figlio Bruno, di appena due anni, oggi allo stadio per la prima volta. La gara è subito in discesa. Lupi con un inaspettato 3-4-3 che sconvolge i piani di Mister D’Angelo e gol al fulmicotone frutto di un pallone catturato da Okereke e servito al centro area al piede caldo di Tutino. Forte ci arriva giusto con la punta delle dita ma non può evitare che il pallone s’infili in porta alla sua destra proprio a lambire il palo. Gol e dominio assoluto del campo per quasi 12 minuti. La Casertana accusa il colpo e sparisce dalla scena. A risvegliarla ci pensa Rajcic che su calcio franco pesca Finizio solo soletto al di la della line aedi difensori e pari che riapre l’incontro. I campani si trasformano e iniziano un poderoso possesso palla che però non frutta nulla. In avanti le polveri sono bagnate e tranne che una serie di 4 angoli non raccoglie nient’altro. Intanto Bruccini soffre maledettamente la posizione a due assieme a Calamai nel centro del campo e il tecnico è costretto ad inizio ripresa a cambiare modulo. Si passa dal 3-4-3 al collaudassimo, e coperto, 3-5-2. E’ sempre la Casertana a girar palla ma sul atre quarti trova sempre una barriera. Solo Pinna, sugli sviluppi di un pasticcio del reparto arretrato si trova aut per tu con Saracco poco dopo la mezzora del secondo tempo. Il lungo pipelet piemontese però non si fa sorprendere e gli neutralizza il pallone senza tanti complimenti. Nel frattempo Mungo, che ha sostituito un affaticato Tutino, fa la sua parte e prova ad allungare la squadra che, ad onor del vero, si abbassa troppo. Baclet prova a tirare su tutta la compagnia facendo gesti con le braccia alzate modello Mosè, ma nessuno lo segue. La Casertana ha faticato troppo e finisce con la lingua di fuori. Il Cosenza dal canto suo controlla. C’è il tempo per una reazione nervosa di Rainone che fa un brutto fallo di frustrazione e va a farsi la doccia pochi secondi prima del triplice fischio. Il passaggio del turno è salitato dal boato degli oltre 4000 presentii che cantano in coro l’inno di Mario Gualtieri. “Una canzone per il Cosenza io canteroooò …. Forza ragazzi, Forza ragazzi”. Il Cosenza passa il turno e si qualifica così alla fase nazionale. Doppio turno. Giocherà domenica prossima in casa e poi il ritorno il mercoledì successivo fuori. L’avversario verrà sorteggiato domani e sarà una tra Pisa, Sambenedettese, Trapani, Alessandria e Reggiana. Visto lo score di questa stagione, probabilmente, non tutti i mali vengono per nuocere. Il ruolino del Cosenza fuori casa è strepitoso. Un segno? Chissà. Intanto vediamo chi è l’avversario. Domenica ci sarà da giocare un’altra finale. Questa volta, però, spalmata su 180 minuti. Avanti il prossimo.

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