Il Cosenza allunga la striscia positiva battendo la Juve Stabia

11 nov 17 Battere la Juve Stabia questa sera ha permesso al Cosenza di allungare la sua miniserie positiva, due vittorie ed un pareggio nelle ultime tre gare, e di risalire la china per portarsi fuori dalla zona play out. Una gara che non ha avuto grandi storie sin dalie prime battute. La Juve Stabia, pericolosa sugli esiti di due calci piazzati, non preoccupa più di tanto per la sua sterilità. Perina in pratica fa solo due parate, una ad inizio gara ed una alla fine, che gli permettono di guadagnarsi la pagnotta e ri-acquistare fiducia nei suoi mezzi. Braglia, su di un terreno viscido per la pioggia, presenta un 4-3-3 abbastanza coperto che alla bisogna si stringe in un 4-5-1. Molta densità a centrocampo e spinta laterale garantita da Pinna e Caccavallo. Al centro Bruccini continua a sorprendere per le sue caratteristiche di goleador, seconda gara di fila a segno, e di trascinatore della squadra. Da due gare il Cosenza non prende gol. E’ vero che le ultime due avversarie avevano le polveri bagnate, ma è anche vero che la squadra rossoblu sta prendendo sempre più coscienza dei suoi mezzi. Il lavoro di Braglia è di fine certosino nel cesellare il carattere. Oggi la sua squadra, ogni settimana che passa rispecchia sempre più le sue volontà, è apparsa sempre più determinata e attenta. Tante ancora le sbavature da mettere a posto. Ma il giostrare con tutti gli elementi della rosa ha permesso di portare a termine un incontro senza i famosi cali di tensione visti ultimamente nel finale. Ed è proprio questa la chiave di volta di questa “resurrezione”. Oltre che a preparare come si deve l’incontro, Braglia sfrutta così al meglio le caratteristiche di tutti i suoi giocatori, utilizzandoli alla bisogna. Primo tempo con il Cosenza che dà, sempre, l’impressione di avere in mano la gara tant’è che colleziona cinque angoli, cinque tiri in porta e un quasi gol di Calamai. Nella ripresa pronti via e gol di Bruccini. L’azione parte da Corsi che imbuca un pallone in area, un difensore della Juve Stabia devia la traiettoria che fa arrivare la palla nei piedi di Mendicino. La palla arriva a Bruccini appostato in area e quest’ultimo, con il fiuto da goleador, vede lo spiraglio giusto e la butta dentro nonostante la deviazione ininfluente di Nava. Su questa azione l’allenatore delle “Vespe”, Caserta, a fine gara vede un fallo di mani di Mendicino, del tutto involontario, ma non vede la manata da rigore di Bachini che devia il tiro che arriverà nei piedi di Bruccini. Un po poco come scusante per un tecnico che deve giustificare una gara decisamente brutta dei suoi giocatori. Accampare scuse come la scivolata di Simeri sulle scale prima di iniziare la ripresa e chiedere la revisione dei gradini che da anni svolgono il loro lavoro egregiamente, lascia sbigottiti. Magari, vista la pioggia, un po più di attenzione non avrebbe fatto male. Caduta che, a detta del tecnico gialloblu, avrebbe provocato la sostituzione dell’attaccante. Bè, se poi quello che entra, il cosentino Canotto, è più incisivo dello “scivolato” è un dettaglio non da poco. Dicevamo il Cosenza padrone del campo, grazie anche ad un’impalpabile avversario, nonostante le scivolate a gogo per la pioggia, permette di ben sperare per la prossima gara. La prossima gara? La “partita” per eccellenza. Si va a Catanzaro per il derby. Prendiamo di nuovo il trenino, Paride?

Piccolo angolo gossip da libro cuore in sala stampa, al termine della partita, quando il tecnico del Cosenza Braglia va ad abbracciare ad uno ad uno i giornalisti al seguito della Juve Sttabia, squadra che ha allenato per quattro anni e portata in serie B, con una punta di commozione. Ricordi bellissimi che sono, e fanno, il bene di questo sport.

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