Cosenza senza pace e con due punti in meno. Pari inutile col Sambiase

19 feb 12 Come una malattia, quella dell'ultimo minuto, il Cosenza trema sulle gambe quando vede i tre punti in dirittura d'arrivo. E' successo tante altre volte. E' successo nell'ultima gara contro l'Acri. Solo che allora tre gol di vantaggio hanno permesso di confezionare la vittoria. Oggi no. Un gol, giunto su rigore, e l'attacco senza Mosciaro che ha avuto difficoltà a concretizzare le occasioni avute. Così con la spensieratezza di un giovincello allenta la tensione ed all'ultimo minuto becca il gol del pari contro il Sambiase. Poteva essere corsa per la testa, ed invece. Addio sogni di gloria. O quasi. A dodici gare dal termine il distacco dalla vetta rimane invariato. Dodici punti secchi con una gara da recuperare per entrambe. Un abisso. Cosenza ed Hinterreggio, ovvero la vetta della classifica, continuano a guardarsi lontane. E' vero che nel calcio tutto è possibile ma così si rasenta la ricerca di un miracolo. La fede non manca. E' lo scenario che preoccupa. Ancora richieste tra due sponde, quella dell'area tecnica e quella societaria che fanno ballare tutto un progetto. Con quale calma in queste condizioni si può arrivare a pretendere i miracoli? E' vero il progetto è partito in ritardo, tutte le attenuanti ci stanno. Ma l'ennesima esternazione di oggi mette in chiaro che il matrimonio non è dei più felici. La corda tirando troppo si spezza. Ed è inutile recriminare sugli errori. E' stato fatto il massimo. Ma così non va. Serve chiarezza. Ma chiarezza fino in fondo. Magari i miracoli possono ancora accadere. Hai visto mai. Sul campo il solito Cosenza. Gioco pressing, diverse occasioni ma la mancanza di un ariete d'area non si traduce nel gol della tranquillità. Nonostante la superiorità numerica, si è arrivati agli ultimi minuti con la sicurezza di avere la gara in pugno. In mezzo un rigore parato, cioè la possibilità di un pari evitata per una prodezza. Rigore discutibile per i frequenti tuffi di Mandarano, ma limiti difensivi piuttosto evidenti. Ci mettiamo poi gli infortuni di Gassama e Ramunno: il quadro di un pari che serve solo agli ospiti è servito. Saltati i piani d'arrembaggio, previsti con l'ingresso di Marano e Castellano, si chiude con la distrazione del novantesimo, con una fuga anticipata un minuto prima dallo stesso Okolie, e la frittata e fatta. Il pari chiude forse le speranze. Anche se un lumicino rimane acceso. Quello della matematica. Giusto quello. Ma se non si rema tutti assieme non si va da nessuna parte.