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Partite truccate, tra le gare indagate c'è Benevento Cosenza
Partite truccate, tra le gare indagate c'è Benevento Cosenza. Figc: noi indaghiamo 01 giu 11 I componenti dell'associazione coinvolti nell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse hanno interferito "su una pluralità di partite di calcio della Lega Pro, della serie B e della serie A" e in particolare su 18 incontri in totale. Tra queste c'è anche la gara giocata dal Cosenza a Benevento e finita 3 a 1 per i padroni di casa e che quindi vede la società di viale Magna Grecia vittima della macchina infernale delle scommesse. Le gare sono state rese note dal gip di Cremona Guido Salvini nella sua ordinanza di custodia cautelare. Secondo le accuse del magistrato Erodiani, Pirani, Paoloni, Parlato, La Civita, Tuccella e Sommese sono accusati di aver influenzato Benevento-Cosenza per ottenere più di 3 gol segnati, obiettivo raggiunto col 3-1 finale. Paoloni in particolare prendeva contatto con 4 giocatori del Cosenza che chiedevano complessivi 100.000 euro per perdere la partita cifra poi ridotta dall'Erodiani a 20.000. Questo l'elenco: "CREMONESE-SPEZIA del 17.10.2010; (In grassetto le partite di Lega Pro di I Divisione Girone B) Poi il giudice indica i "mezzi" utilizzati dai componenti dell'associazione "per influire sul risultato delle partite, al fine di far corrispondere il medesimo a quanto oggetto delle scommesse di volta in volta predisposte". Per questo avrebbero "somministrato ai giocatori della Cremonese, nel caso della partita CREMONESE-PAGANESE del 14.1.2011, della sostanza ansiolitica ipnotica denominata LORMETAZEPAM, astrattamente idonea ad influire negativamente sul loro rendimento agonistico". Oppure in altri casi avrebbero influito "sul risultato, nel caso di indagati calciatori partecipanti alle partite interessate dalle scommesse (Paoloni, Quadrini, Micolucci, Sommese ed altri), con un rendimento agonistico adeguato al raggiungimento di quello voluto" O in altri ancora avrebbero corrotto "alcuni giocatori, affinché, per denaro, favorissero il risultato oggetto della scommessa" e in altri casi avrebbero preso"opportuni contatti direttamente con le società interessate". Questi i calciatori arrestati: - In carcere anche: MASSIMO ERODIANI di Chieti: Teneva i rapporti con la rete per manipolare le partite- Ai domiciliari inoltre sono andati: Per altri 28 indagati non è stata chiesta la misura cautelare. Cosenza Calcio: Ci costituiremo Parte civile. Il Cosenza Calcio 1914, in riferimento alle odierne vicende riportate dagli organi di stampa nazionale e relative all’indagine della Procura della Repubblica del Tribunale di Cremona denominata “Last Bet”, nel riporre ampia fiducia negli organi inquirenti e nella magistratura italiana, auspica che nel più breve tempo possibile si possa fare ampia chiarezza su tutti i fatti posti sotto osservazione e, in particolare, per quelli riferiti all’incontro di calcio Benevento-Cosenza dello scorso 28 febbraio 2011. La dirigenza del Cosenza Calcio 1914 è assolutamente certa dell’estraneità dei propri calciatori circa un eventuale coinvolgimento nei fatti inclusi nell’indagine e comunica, altresì, che nessuno dei soggetti nominati negli atti ha mai avuto alcun rapporto e/o collegamento di nessuna natura con la società rossoblù. Ad ogni modo, nella malaugurata ipotesi dovessero emergere elementi di coinvolgimento da parte di qualche suo tesserato o di persone ad essa vicine, la società Cosenza Calcio 1914 si adopererà con il massimo rigore presso tutte le sedi opportune per tutelare la propria immagine e quella di tutti i suoi tesserati. La società, infine, si riserva di costituirsi parte civile nell’instaurando processo penale e si determina sin da subito nella ferma decisione di adottare nei confronti dei calciatori eventualmente coinvolti tutti i provvedimenti disciplinari, e non, del caso. Viareggio prende distanze da Parlato. In relazione alle notizie pubblicate stamane dagli organi di stampa riguardanti provvedimenti cautelari a carico di persone accusate di aver condizionato i risultati di partite di calcio (cosiddetto “calcio scommesse”), l’FC Esperia Viareggio srl - e' scritto in una nota- comunica che il sig. Gianfranco Parlato – incluso nell’elenco degli accusati - è stato impropriamente accostato alla società bianconera presso la quale non riveste nessun incarico né tanto meno è mai stato tesserato. Avversari venivano drogati ocn calmanti. Alcuni giocatori, prima o durante la partita Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010, avrebbero ingerito un farmaco "appartenente alla famiglia delle benzodiazepine, utilizzate contro i disturbi di ansia e del sonno". Uno di loro, dopo il match, ebbe anche un malore e perse "il controllo della propria vettura". Lo si legge nell'ordinanza del gip di Cremona, Guido Salvini, a carico di 16 persone per la vicenda delle calcioscommesse. L'inchiesta, come si legge nella misura, è nata proprio "da un evento inusuale avvenuto dopo la partita Cremonese -Paganese". Un responsabile della Cremonese, infatti, denunciò che "durante e dopo la partita ben cinque giocatori", tra cui il capitano della Cremonese Andrea Zanchetta "ed un collaboratore dello staff avevano contemporaneamente accusato seri malesseri ed una situazione di 'annebbiamento', tali da pregiudicare sensibilmente il rendimento sul campo". Emergeva, scrive il gip, "già dai primi accertamenti che la sostanza poteva essere stata ingerita dai giocatori solo attraverso l' acqua o il the a loro disposizione negli spogliatoi e durante la partita". E dalle intercettazioni veniva alla luce "il coinvolgimento in tale specifico episodio del portiere della Cremonese Marco Paoloni". Addirittura, si legge ancora, "uno dei giocatori, Gervasoni Carlo, nel rientrare a casa dopo la partita aveva, a Casei Gerola, proprio in ragione di tale stato di malessere, perso il controllo della propria vettura, tamponato quella che lo precedeva ed era uscito di strada provocando fortunatamente solo danni al proprio mezzo e ad altri". Indagine nata da denuncia della Cremonese. Nasce dalla partita di calcio di Prima Divisione Cremonese-Paganese disputata il 14 novembre 2010 l'inchiesta chiamata Ultima Scommessa che ha portato in carcere 7 persone e costretto ai domiciliari altre 9 tra cui l'ex giocatore della Nazionale Beppe Signori. Gli indagati sono 28 tra cui calciatori ancora in attività come Cristiano Doni. Durante l'incontro di calcio Paganese-Cremonese, è stato spiegato oggi in conferenza dal procuratore Roberto di Martino, dal questore Antonio Bufano e dal capo della Squadra mobile Sergio Lo Presti, si sentirono male cinque giocatori della Cremonese e un collaboratore. Dalle analisi decise dalla società Cremonese ed eseguite al Policlinico San Matteo di Pavia, si rilevarono nelle urine tracce di Lormetazepam che rientra tra i farmaci contenenti benzodiazepine. Il direttore generale Sandro Turotti della Cremonese portò i risultati delle analisi in questura a Cremona e denunciò l'episodio. Turotti mise la polizia al corrente di voci su totonero proprio in occasione della partita Cremonese-Paganese che avrebbe avuto una quotazione da 1 a 6. Da allora partirono le indagini e vennero disposte intercettazioni telefoniche che rivelarono 'l'accanita propensione del portiere Paoloni - a quel tempo fuori rosa e in prestito al Benevento - a fare scommesse sportive con particolare riguardo agli incontri di calcio e attività che venivano realizzate con la intermediazione di Massimo Erodiani, organizzatore di scommesse insieme con Marco Pirani, medico odontoiatra di Ancona". Erodiani e Pirani erano in collegamento con i gruppi di scommettitori milanesi, bolognesi (con a capo Beppe Signori) e gruppi di stranieri (slavi e zingari). Il portiere della Cremonese e poi del Benevento Paoloni a un certo punto non riiuscì più a controllare i risultati delle partite truccate, fece perdere molto denaro ai gruppi di scommettitori e diventò oggetto di una tentata estorsione. Nelle intercettazioni compaiono frasi con minacce di morte nei suoi confronti. FIGC: Eliminare ombre, noi indaghiamo. "Appena uscite le prime notizie, ho parlato a lungo con il presidente Abete, impegnato a Zurigo per il congresso della Fifa", afferma, in una dichiarazione all'ANSA, il direttore generale della Federcalcio Antonello Valentini, che annuncia anche l'apertura di un'inchiesta federale sulla vicenda. "Tutto quello che serve a fare chiarezza, a eliminare ombre e a risanare l'ambiente non può che trovare la Figc in prima linea e pienamente disponibile e collaborativa", aggiunge Valentini. "Abbiamo messo a disposizione della Procura federale tutte le informazioni fin qui note. Il procuratore Palazzi - ha detto ancora Valentini - ha già aperto un fascicolo e nelle prossime ora prenderà contatto con la magistratura di Cremona per chiedere, appena gli organi inquirenti lo riterranno opportuno, la trasmissione degli atti dell'indagine in modo da approfondire gli aspetti di propria competenza". La Figc -come peraltro già deciso dalla Lega di Serie B e dalla Lega Pro - si costituirà parte civile a tutela dell'immagine del calcio e in difesa della trasparenza e della correttezza dell'organizzazione calcistica. "Ho seguito in tv la diretta della conferenza stampa del pm Di Martino - ha aggiunto il direttore generale della Figc - confidiamo nel lavoro dell'autorità inquirente e siamo pronti ovviamente a fornire la massima collaborazione, condividendo allo stesso tempo il richiamo alla cautela e alla prudenza fatto dallo stesso magistrato in presenza di delicati provvedimenti cautelari a carico di alcuni tesserati e degli ulteriori approfondimenti in corso". Legale Ascoli: Siamo parte lesa. "L'Ascoli calcio non rischia nulla, semmai è parte lesa". E' quanto dice l'avv. Enzo Proietti, legale della società bianconera nella quale sono tesserati tre dei giocatori coinvolti nell'inchiesta sul calcio scommesse: oltre a Sommese e Micolucci (agli arresti domiciliari) anche Alex Pederzoli, indagato a piede libero. "Non conosco ancora bene quanto accaduto, se non dalle notizie propalate dalla stampa, e quindi è bene commentare con cautela - aggiunge Proietti -. La verità va acclarata ancora. Certo è che se le accuse fossero vere, il fatto sarebbe gravissimo e gli interessati dovranno eventualmente assumersi la responsabilità, che non riguarda in alcun modo la società che li ha tesserati". I tifosi sono in agitazione e temono sanzioni contro la squadra bianconera, salvatasi nell'ultimo campionato di B all'ultima giornata. "Possono stare tranquilli - ribatte l'avv. Proietti -, non esiste l'omesso controllo di cui sento parlare perché significherebbe stare nella testa dei giocatori. Come non ci sono gli estremi per parlare di responsabilità oggettiva dell'Ascoli calcio; è come se la società fosse, per assurdo, responsabile se un tesserato ruba qualcosa negli spogliatoi. Siamo in presenza di reati, eventuali, riferiti solo ed esclusivamente a chi li avrebbe commessi, tutto peraltro da verificare. Nel quale caso, ripeto, l'Ascoli è estranea sia in sede penale, sia in sede federale. Anzi - conclude l'avv. Proietti - è solo danneggiata e quindi parte lesa". Chi e' Pirani. Dal ruolo di dirigente accompagnatore e di dirigente del settore giovanile dell'Ancona calcio nel 2004, quando il patron era Ermanno Pieroni, ai tentativi della scorsa estate di far parte delle cordate, naufragate, per portare in Seconda Divisione e poi in serie D l'Ac Ancona, cui il consiglio federale aveva negato l'iscrizione in serie B. Il medico odontoiatra Marco Pirani, arrestato nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul calcio scommesse, è conosciuto ad Ancona soprattutto per essersi avvicinato più volte al club biancorosso. Pirani, che secondo l'accusa avrebbe avuto un ruolo preminente nella presunta organizzazione che condizionava l'esito delle partite di calcio, era in contatto con due dei giocatori arrestati: Vincenzo Sommese, tesserato dell'Ascoli Calcio, ex capitano della squadra, messo fuori rosa lo scorso inverno, e Gianfranco Parlato, ex giocatore dell'Ascoli Calcio. Entrambi i calciatori avevano militato in passato anche nell'Ancona. Sommese nella stagione 2003/2004, quando la squadra era in serie A con Pirani accompagnatore. Tre stagioni in biancorosso invece per Parlato: 1996/1997 in C/1 e poi 1999/2000 in C/1 e 2000/2001 in serie B. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Calcio"
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