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Legambiente "Piano regionale rifiuti è carente e incompleto"
Legambiente "Piano regionale rifiuti è carente e incompleto" 04 ott 16 "Abbiamo presentato delle osservazioni al piano regionale sui rifiuti perché abbiamo evidenziato alcune criticità. La prima è relativa ai dati sui quali si basa il piano che sono relativi al 2014, mentre sono già ufficiali quelli dello scorso anno. La ragione speriamo non sia quella di stare sottoscacco delle lobby che gestiscono le discariche e gli inceneritori". Lo ha detto, nel corso di una conferenza stampa a Cosenza, il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone. All'incontro hanno preso anche Aldo Perrotta del Comitato Scientifico di Legambiente Calabria e Pasquale Allegro, di Zero Waste Calabria. "Secondo i dati 2015 relativi all'elaborazione dei Modello Unico di Dichiarazione ambientale - - ha continuato Falcone - risulta una produzione di rifiuti indifferenziati minore dell'9% rispetto al 2014 e nel 2016 il 72% della popolazione calabrese ha avviato la raccolta differenziata. Dati che confermano l'assoluta necessità di potenziare le raccolte differenziate domiciliari e di realizzare un'adeguata impiantistica di supporto. Inoltre, nella nuova pianificazione le Aree di raccolta ottimali sono indicate con tutte le società miste che sono, in larga parte, fallite e che hanno dimostrato la totale incapacità di un tale sistema di gestire il ciclo integrato dei rifiuti. Gli impianti di compostaggio pubblici, inoltre, non soddisfano la domanda regionale, determinando la necessità di ricorrere a impianti privati o extraregionali, senza i quali anche la frazione umida da raccolta differenziata, diventa tal quale indifferenziato smaltito in discarica, vanificando così gli sforzi che stanno compiendo i comuni per rilanciare la raccolta differenziata. In definitiva, alla Regione poniamo una serie di domande, a nostro giudizio fondamentali, alle quali vorremmo risposte". "Nel piano regionale - ha detto, da parte sua, Aldo Perrotta - sono indicate anche le buone pratiche che i cittadini dovrebbero adottare, ma non come metterle in atto. Così come nel piano è scritto che i calabresi producono meno rifiuti dei veneti o dei lombardi, ma non si analizza il perché. Queste carenze informative ci portano a considerarlo un piano approssimativo, incompleto e carente, rispetto sia all'analisi che alle proposte".
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |