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    Province calabresi a rischio default, presidenti pronti a dimissioni. Upi: Regione assente

     

     

    Province calabresi a rischio default, presidenti pronti a dimissioni. Upi: Regione assente

    07 lug 16 "Se i tagli di 55 milioni di euro, previsti dal decreto legge 113/2016 dovessero essere confermati in sede di conversione del provvedimento, le Province calabresi si troverebbero in una condizione di autentico dramma. Per questo l'appello che lanciamo oggi a tutti i livelli istituzionali è quello di difendere il territorio calabrese". Lo ha detto Enzo Bruno, presidente dell'Unione Province d'Italia della Calabria, per illustrare le iniziative attuate per richiamare l'attenzione delle istituzioni sulla vicenda. L'Upi Calabria, inoltre, ha scritto ai 32 parlamentari calabresi per chiedere di presentare emendamenti al decreto. Assieme a Bruno hanno partecipato i vicepresidenti delle Province di Cosenza Franco Bruno, di Crotone Francesco Parise e di Vibo Valentia Pasquale Fera. I vertici degli enti in assenza delle modifiche richieste minacciano di rimettere il mandato. "I tagli imposti alla Calabria - ha aggiunto Bruno - sono inaccettabili e i cittadini devono sapere che ci condurranno all'impossibilità di predisporre ed approvare entro il 31 luglio i bilanci di previsione 2016 con la conseguenza del dissesto finanziario. Verranno a mancare risorse vitali per due funzioni fondamentali come la viabilità e l'edilizia scolastica. Risultato: l'impossibilità di garantire manutenzione di 7 mila chilometri di arterie e di rendere possibile la riapertura degli istituti scolastici frequentati da oltre 100 mila studenti". "In caso di default - ha poi sostenuto Bruno - rigettiamo ogni ipotesi di nomina commissariale. Sia chiaro: noi non rivendichiamo il ritorno delle vecchie Province, diciamo che la legge Delrio deve essere applicata dando un ruolo alle aree vaste. Ci rivolgiamo ai sindaci: non possiamo essere lasciati soli. Attendiamo risposte anche dalla Regione Calabria". Il presidente dell'Upi Calabria ha poi definito una "iniquità insopportabile" la condizione che vede le Città metropolitane dotate delle risorse di cui abbisognano mentre le Province no. "Non è ammissibile e non per alimentare guerre tra poveri - ha sostenuto - che quella che era la Provincia di Reggio Calabria, ma accade lo stesso nelle altre, abbia garantite le risorse di cui abbisogna mentre le altre province debbano subire tagli".

    Upi: Regione assente. "L'assemblea dell'Upi, alla unanimità, ha evidenziato la completa assenza di interlocuzione con la Regione Calabria che, a fronte della Legge Delrio che prevede per le Regioni la gestione diretta o delegata delle funzioni non più fondamentali per le province". E' quanto si legge in documento dell'Upi Calabria sulla situazione in cui versano gli enti territoriali calabresi alla luce dei tagli approntati dal Governo. Il documento è stato distribuito in occasione della conferenza stampa dei vertici calabresi dell'Unione delle Province che ha visto anche la partecipazione dei direttori generali degli enti. "La Regione - è scritto tra l'altro nel documento - da oltre due anni non riesce a legiferare in materia, lasciando alle Province, a garanzia dei livelli occupazionali e dei servizi essenziali da erogare agli utenti delle aziende calabresi, il compito di anticipare i costi di gestione e costi di personale non più sostenibili, perché non previsti dalla legge e non imputabili a bilancio". "Le carenze di sufficienti risorse finanziarie per le spese incomprimibili - prosegue il testo - determinerà gravi ripercussioni anche nei confronti dei Comuni, con particolare riferimento a quelli di piccole dimensioni, che non potranno più utilizzare la rete di solidarietà istituzionale finora garantita dalle Province, nè si potrà dare continuità e garanzia a servizi ai cittadini non più 'fondamentali' quali quelli dedicati alla cultura e al tempo libero". Nel documento si ribadisce "la necessità e l'urgenza di un incontro con il presidente della Regione Mario Oliverio, con il quale, tra l'altro, condividere e definire criteri operativi e modalità applicative delle competenze e delle funzioni fondamentali e non fondamentali delle nuove Aree Vaste alla luce della legge Delrio e della legge regionale 14/2015, oltre che i tempi e le modalità operative utili a garantire la continuità dei servizi ai cittadini, uniformi sul territorio regionale, E per il trasferimento dei beni e delle risorse strumentali e finanziarie".

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