Barbanti "Alle comunali la buona politica è nostra responsabilità" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Barbanti "Alle comunali la buona politica è nostra responsabilità"

27 apr 16 "Le imminenti elezioni amministrative in Calabria decideranno sul rinnovo di sindaci e consigli comunali in importanti centri in tutta la Regione. La necessità di individuare i migliori candidati a sindaco e consiglieri comunali rappresenta, come io penso, un dato fondamentale per moralizzare la vita pubblica e per imprimere un'accelerazione verso quella democrazia dal basso che rimane un dato costitutivo dei progressisti in generale e del Partito Democratico in particolare". Lo afferma il deputato del Pd Sebastiano Barbanti. "Candidature ineccepibili - prosegue - e che diano certezza su quel rinnovamento della politica che, con tanto piglio ed energia, il governo nazionale presieduto da Matteo Renzi sta coerentemente perseguendo. Io penso che, in questo senso, la Calabria non può e non deve restare estranea da questa chiara direzione di marcia del cambiamento e del rinnovamento della politica, e che anche nella nostra Regione, vada confermata con coerenza e lealtà, lo stesso quadro politico e di alleanze presenti a livello nazionale, che vede accanto al Pd forze moderate, quali l'Ncd. Ad ogni buon conto, tali scelte debbono essere perseguite avendo ben chiara la connotazione territoriale di queste elezioni, con un preciso carattere localistico che prevale su tutto il resto. In questo senso, vittorie e sconfitte, avranno una ricaduta sui gruppi dirigenti locali, sulla loro capacità di rinnovamento e di radicamento nei territori, oltre che sulla loro abilità a promuovere alleanze larghe, che abbiano al centro la buona politica e una forte connotazione civica e democratica, che rappresenta la stella polare delle nostre scelte. Compito nostro nei prossimi giorni, sarà di comunicare, ai cittadini coinvolti nelle prossime consultazioni, la chiara posta in gioco che è il riscatto e il futuro del proprio territorio,e quindi dell'intera regione, rifuggendo a mio parere da inutili e anacronistiche guerre di 'religione' che risulterebbero incomprensibili ai più, generando confusione sulle responsabilità politiche, già ben individuate, o sul potere taumaturgico che alcuni ripongono in improbabili 'viaggi della speranza' romani". "In questo senso - conclude Barbanti - tutto appare ben distante da quanto sta avvenendo a Roma con il governo nazionale".