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Tommasi "Nodo sui rifiuti per scelta tra sistema pubblico o privato"
Tommasi "Nodo sui rifiuti per scelta tra sistema pubblico o privato" 02 nov 15 "L'annosa questione rifiuti continua a tenere banco e Oliverio non ci sembra voglia affrontare il problema. Riteniamo che bisogna prima sciogliere il nodo principale: si vuole creare un sistema pubblico o privato?". E' quanto afferma in una nota Diego Tommasi, presidente di Alleanza ecologica per l'Italia. "Se prima non si affronta politicamente questo dilemma - prosegue Tommasi - difficilmente si può affrontare l'enorme problema e di conseguenza programmare una soluzione di prospettiva. Oliverio annuncia il 65% di raccolta differenziata entro il 2019, ci sembra una cosa buona, ma come farà? Come riuscirà a far raggiungere tali percentuali se le sei aree urbane da sole posseggono il 50% dei residenti calabresi? E' facile arrivare al 65% di raccolta differenziata nei comuni di 1.000 abitanti, bisogna fare un encomio ed aiutare quelle amministrazioni che raggiungono tali percentuali. Molto più difficile è far raggiungere tali valori nelle aree con più di 100 mila abitanti, basta guardare le percentuali attuali e le complessità che tali realtà urbane hanno. Per quanto riguarda i rapporti con il Conai fin dal 2005 si sono stipulati accordi e presi impegni ma il più delle volte sono stati disattesi". "I risultati - sostiene ancora Tommasi - sono stati pochi o nulli per le amministrazioni, tranne che per le aziende private che con il Conai tramite i Consorzi di filiera percepiscono notevoli guadagni. La realizzazione di nuovi impianti non può prescindere dal buon funzionamento dell'esistente: non comprendiamo il perché di un nuovo impianto a Rossano quando ce n'è già uno, per di più questa realtà è già stata oggetto di discarica per decenni. La conformazione della nostra regione ci consegna una realtà demografica ben definita. La Calabria ha sei macro aree che comprendono il 50% degli abitanti dell'intera regione: 1) area di Reggio Calabria; 2) Vibo, 3) Catanzaro-Lamezia; 4) Crotone; 5) area urbana di Cosenza-Rende; 6) area Corigliano-Rossano. E' su queste aree che bisogna intervenire con l'impiantistica a supporto della raccolta differenziata, senza pensare di dar fastidio a qualche azienda privata. Bisogna aver il coraggio di affrontare questa anomalia tutta calabrese che blocca lo sviluppo e le nuove tecnologie che potrebbero risolvere questo problema". "In Calabria non si vogliono le discariche perché sostanzialmente gestite male, non si vogliono i termovalorizzatori eppure uno ce lo abbiamo non funzionante e quindi non si produce il Cdr. Si potrebbe produrre il Css per alimentare, cementifici e centrali elettriche ma diciamo di no e non si capisce il perché. Spesso i no vengono detti con giuste ragioni ma, in alcuni casi, ci viene il dubbio che le nuove tecnologie potrebbero cozzare con gli interessi di alcuni che non vogliono l'uscita da questa perenne emergenza. Pertanto ci auguriamo che questo spot autunnale di Oliverio possa, nei prossimi mesi, essere rivisto e modificato affinché diventi un piano operativo e funzionale, con il vero scopo di cercare di avviare a soluzione questa emergenza tutta calabrese"
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |