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Greco "Inqualificabili e inopportune dichiarazioni di Sgarbi"
Greco "Inqualificabili e inopportune dichiarazioni di Sgarbi" 08 mag 15 "Mi sarei aspettato che a rispondere alle inqualificabili e inopportune dichiarazioni fatte da Vittorio Sgarbi prima e da Matteo Renzi poi sulla Calabria, fossero stati i parlamentari eletti nella nostra regione, ma con mio sommo rammarico registro l'ennesimo assordante silenzio di una classe politica che è evidentemente priva dell'orgoglio dell'appartenenza". Lo afferma, in una dichiarazione, il capogruppo di "Oliverio Presidente", Orlandino Greco. "Bene ha fatto, dunque - prosegue Greco - il presidente Oliverio a replicare a quelle affermazioni per difendere una terra ricca di storia, cultura e tradizioni millenarie. Questa è la terra di Zaleuco di Locri, di Tommaso Campanella, di Gioacchino da Fiore, di Bernardino Telesio. È in Calabria che Platone e Aristotele appresero gran parte delle loro conoscenze da Timeo, Euticrate e Arione. Io rivendico con orgoglio la nostra storia e non consento a nessuno, tantomeno ad un fine intellettuale come Sgarbi, di esprimere sentenze condizionate da pregiudizi insopportabili. Io sono orgoglioso degli imprenditori caparbi che con sacrifici e dedizione hanno scelto di rimanere a lottare in Calabria per non prendere la via dell'emigrazione. Sono orgoglioso dei commercianti che al Tuttofood hanno mostrato i prodotti calabresi che esprimono da soli la forza di una comunità e la storia di una terra. Sono orgoglioso dei tanti giovani che non hanno trovato spazio in Calabria ma stanno dimostrando al mondo cosa significa avere grande forza di volontà, talento e senso del sacrificio. Sono orgoglioso di tutti i calabresi che ogni mattina si svegliano sapendo di dover partire sempre da -1 rispetto al resto dell'Italia". "Che la Calabria non è il Veneto - sostiene ancora il consigliere regionale - è vero. Non lo è per le responsabilità di una classe dirigente, politica e non, che fino ad oggi ha utilizzato i nostri territori per fini privatistici. Ma non lo è anche perché i governi nazionali, dall'Unità d'Italia fino ad oggi, favorendo il nord, hanno in maniera scellerata impoverito una terra che fino al 1861 rappresentava un punto d'eccellenza per tutta l'Europa. Non lo è perché la classe politica nazionale ha guardato alla Calabria come un problema da risolvere e come un'emergenza da affrontare, senza mai fermarsi a guardare i tesori naturalistici, storici e culturali che in essa si celano e che rappresenterebbero un'opportunità importante per l'Italia". "È da qui - conclude Greco - è dalla Calabria che si parte per scrivere una seconda Unità d'Italia. Senza secessioni, né rivendicazioni. Si riparte dai nostri talenti, dai prodotti della nostra terra, dalla bellezza dei nostri luoghi. La Calabria non è il Veneto, è vero, è la Calabria".
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© 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713
del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |