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    Maxi blitz alla cosca Serraino: 22 arresti. Tra lori i colpevoli della bomba a Di Landro

     

     

    Maxi blitz alla cosca Serraino: 22 arresti. Tra lori i colpevoli della bomba a Di Landro

    30 set 10 Vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros per l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 22 persone accusate di essere affiliate alla cosca Serraino della 'ndrangheta. Nel provvedimento, emesso dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda, si contesta il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata ad estorsione aggravata, danneggiamento e minaccia aggravata, porto e detenzione abusiva di armi, intestazione fittizia di beni ed oltraggio. La Dda ha anche disposto il sequestro di beni mobili, immobili e attivita' commerciali per un valore di un milione e mezzo di euro che erano nella disponibilità della cosca Serraino. Nell'operazione sono impegnati centinaia di carabinieri.

    Un certosino lavoro investigativo dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros, durato mesi e mesi, con intercettazioni telefoniche ed ambientali e dichiarazioni convergenti di collaboratori di giustizia stanno alla base della poderosa ordinanza di custodia cautelare in carcere di 689 pagine che ha portato agli arresti, alle perquisizioni e agli avvisi garanzia contro i Serraino. In particolare decisive sono state le informative dei carabinieri del maggio scorso, arricchite poi nei mesi successivi e per ultimo il 25 agosto, che hanno delineato il quadro accusatorio, dell'operazione denominata "Epilogo", che gli investigatori ritengono in più pagine dell'ordinanza firmata dal Gip Domenico Santoro di fondamentale importanza per delineare i rapporti interni alle cosche che operano a Reggio e nel più vicino comprensorio, soprattutto nelle frazioni di montagna.

    Tra loro colpevoli bomba Procura. A quattro degli indagati arrestati nell'operazione contro la cosca Serraino della 'ndrangheta i carabinieri hanno notificato un'informazione di garanzia perché indagati nell'attentato compiuto il 3 gennaio scorso contro la Procura generale di Reggio Calabria. Gli avvisi sono stati notificati su delega della Procura della Repubblica di Catanzaro, titolare dell'inchiesta sull'attentato. L'accusa ipotizzata nei confronti dei quattro indagati è di avere organizzato ed eseguito l'attentato. La Procura di Catanzaro ha emesso dieci decreti di perquisizione nell'ambito dell'inchiesta sull'attentato fatto il 3 gennaio scorso contro gli uffici della Procura generale di Reggio Calabria. Le perquisizioni sono state disposte nei confronti dei quattro affiliati alla cosca Serraino indagati per l'attentato contro la Procura generale ed altri sei affiliati allo stesso gruppo criminale. Le perquisizioni sono finalizzate all'acquisizione di fonti di prova per lo stesso delitto. I carabinieri hanno sequestrato lo scooter utilizzato per compiere l'attentato del 3 gennaio contro la Procura generale di Reggio Calabria. Lo scooter, un'Honda SH 300, è di una delle persone arrestate nell'operazione contro la cosca Serraino e al quale è stata notificata anche l'informazione di garanzia per l'attentato. La moto, secondo quanto riferito dai carabinieri, era ancora in uso all'indagato.

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