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    Lo Stato sferra colpo letale alla ndrangheta: 3000 tra PS e CC in azione , 300 arresti

     

     

    Lo Stato sferra colpo letale alla ndrangheta: 3000 tra PS e CC in azione tra Calabria e resto d'Italia. 300 arresti

    13 lug 10 Una delle più grosse operazioni di contrasto alla criminalità è in corso in queste ore tra la Calabria e il resto d'Itailia ad opera di Carabinieri e Polizia. Oltre 3000 uomini, coordinati dalle Procure di Milano e Reggio Calabria, infatti, stanno portando a termine un'inchiesta che ha oltre 300 indagati con accuse che vanno dal traffico d'armi al traffico di stupefacenti alle estorsioni. maggiori particolari in tarda mattinata. Beni mobili ed immobili per oltre 60 milioni sono inoltre in corso di sequestro. Gli oltre 300 arresti compiuti da carabinieri e polizia contro la 'ndrangheta, riferiscono gli investigatori, scaturiscono da ''complesse indagini coordinate dalle procure distrettuali antimafia di Milano e Reggio Calabria'': indagini che ''hanno consentito di documentare la gestione delle attivita' illecite in Calabria e le infiltrazioni della 'ndrangheta nel nord Italia, dove stava estendendo i propri interessi illeciti in diversi settori economici''. Gli inquirenti calabresi e lombardi, al lavoro da tempo su questa inchiesta, hanno indagato in particolare sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel nord Italia, sia nelle attivita' produttive e commerciali, sia nel mondo politico e amministrativo locale. Oltre agli arresti, il blitz delle forze dell'ordine avrebbe portato anche al sequestro di denaro, armi e droga.

    Imbarazzanti connivenze. Gli oltre 300 arresti compiuti da carabinieri e polizia contro la 'ndrangheta, riferiscono gli investigatori, scaturiscono da ''complesse indagini coordinate dalle procure distrettuali antimafia di Milano e Reggio Calabria'': indagini che ''hanno consentito di documentare la gestione delle attivita' illecite in Calabria e le infiltrazioni della 'ndrangheta nel nord Italia, dove stava estendendo i propri interessi illeciti in diversi settori economici''. Gli inquirenti paralno inoltre di imbarazzanti connivenze con il mondo delle istituzioni.

    L'inchiesta è coordinata dal PM Ilda Boccassini e vede la collaborazione di 16 questure e altrettanti comandi provinciali dei Carabinieri di tutta Italia.

    PG Pignatone "Alla gestione boss con laurea". "Si sta affermando una 'ndrangheta di seconda e terza generazione, strutturalmente diversa da quella conosciuta". Lo ha detto il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, commentando la maxi-operazione di oggi contro i clan della criminalita' organizzata calabrese. "I nuovo gestori dei clan - ha aggiunto Pignatone - sono laureati, possono contare su professionisti, burocratici e politici e quindi hanno la capacita' di infiltrarsi in tutte le regioni italiani ed anche all'estero".

    Nell'ordinanza 4 politici. I nomi di 4 politici figurano nell'ordinanza emessa dal Gip Giuseppe Gennari. Si tratta di Massimo Ponzoni, consigliere regionale lombardo del Pdl ed in passato assessore regionale all’Ambiente, Antonio Oliverio, già assessore provinciale nell’esecutivo di centrosinistra guidato da Filippo Penati, Emilio Santomauro, trasmigrato da Alleanza Nazionale all’Udc e Guido Nardini inserito nella lista del Pdl in occasione delle elezioni comunali di Cinisllo Balsamo. Tra le persone arrestate anche Salvatore Strangio, esponente di primissimo piano della ‘ndrangheta e Ivano Perego, imprenditore a capo della Perego General Contractor, “una delle maggiori società operanti in Lombardia nel settore del movimento terra”.

    Indagati assessore e carabinieri. Tra gli arrestati figurano Carlo Antonio Chiriaco, cinquantunenne originario di Reggio Calabria, direttore sanitario dell’Asl di Pavia e due imprenditori, Francesco Bertucca, della provincia di Pavia e Rocco Coluccio, biologo che risiede a Novara. Nell'inchiesta, che ha accertato infiltrazioni della 'ndrangheta nel nord Italia, sono indagati anche l'assessore comunale di Pavia Pietro Trivi (per corruzione elettorale) e l'ex assessore provinciale milanese Antonio Oliviero (per corruzione e bancarotta). Tra gli indagati anche quattro carabinieri di Rho (Milano), uno dei quali per concorso esterno in associazione mafiosa.

    Milano capitale delle cosche dal 70. La presenza delle cosche della 'ndrangheta in Lombardia risale agli anni '70-80 ed ora Milano e' considerata, secondo i magistrati dell'antimafia, la capitale economico-finanziaria delle cosche. Dalle indagini antimafia coordinate dalle procure distrettuali di Milano e di quelle calabresi emerge che le infiltrazione della 'ndrangheta sono soprattutto nei settori delle opere pubbliche, dell'edilizia, dei mercati e della circolazione del denaro. Gli interessi delle cosche nelle attivita' economiche sono emersi nel processo milanese sulle infiltrazioni mafiose nell'Ortomercato. Non e' da trascurare inoltre il tentativo, secondo quanto emerge da alcune inchieste, delle cosche di entrare negli appalti per la realizzazione delle opere per Expo 2015. La presenza della 'ndrangheta non risale certo a questi anni. Gia' negli anni '70 e '80, la Lombardia e' stata al centro dei sequestri di persona, cioe' dell'attivita' criminale piu' odiosa e feroce messa in atto dalle cosche, al fine di realizzare quell'accumulo di capitale che avrebbe consentito di entrare, negli anni Novanta, da protagonista nel mercato internazionale della droga. Le indagini delle forze dell'ordine hanno consentito di tracciare una mappa delle cosche nel capoluogo lombardo e nel suo hinterland. A Milano sono presenti quasi tutte le cosche della 'ndrangheta di Reggio Calabria e provincia. Nella zona a nord del capoluogo, corrispondente ai territori dei circondari che vanno fino a Monza, Como e Lecco, vi e' la presenza di gruppi della 'ndrangheta che fa riferimento al clan di Coco Trovato (Lecco), alla 'ndrina Mancuso di Limbadi (Monza), quella di Morabito di Africo nel territorio di Como. Nella zona a nord-ovest del capoluogo, corrispondente al territorio della provincia di Varese, vi e' una significativa presenza di esponenti della 'ndrangheta del crotonese, in particolare provenienti da Ciro' Marina, riconducibili alla cosca 'Farao-Marincola'

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