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    Il Rettore Latorre replica agli studenti "Tanta disinformazione"

     

     

    Il Rettore Latorre replica agli studenti "Tanta disinformazione"

    26 giu 10 In merito alle proteste di venerdì scorso, mentre era in corso la riunione del Consiglio di Amministrazione, il Magnifico Rettore dell’Università della Calabria, prof. Giovanni Latorre, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Ancora una volta abbiamo dovuto assistere ad una forma di protesta, caratterizzata purtroppo da un diffuso livello di disinformazione, da parte di uno sparuto gruppo di studenti, protesta che certamente non è assimilabile alle legittime modalità di critica, sempre a tutti consentite e riconosciute nel nostro Ateneo. Il disturbo volutamente e insistentemente arrecato al Consiglio di Amministrazione (CdA) e a tutti gli Uffici, con schiamazzi e apparecchiature musicali, utilizzate a volume altissimo, ma, soprattutto, il lancio di uova contro le finestre del Rettorato, la rottura di un vetro di una delle porte di accesso negli edifici e le offensive e mortificanti parole pronunciate nei confronti miei e di chi, con me, riveste ruoli di responsabilità nell’Ateneo, sono gravissimi e inaccettabili comportamenti che contraddicono e mortificano le basilari regole di civile condotta, e di rispetto delle Istituzioni, cui tutti, senza eccezioni, siamo chiamati ad uniformarci. Quella registrata venerdì è certamente una giornata da archiviare tra i momenti più negativi e deludenti della mia lunga esperienza all’Università, per quel che concerne ovviamente il rapporto con gli studenti, al quale ho sempre attribuito un’importanza particolare confermando nel tempo rispetto e attenzione verso le loro richieste. Mi rincuora il fatto che, ad eccezione delle poche decine di presenti davanti all’ingresso del Rettorato, venerdì scorso, che con i loro gesti si sono qualificati per quello che sono, la comunità studentesca di Arcavacata è solita mantenere atteggiamenti corretti e rispettosi e affidare, in ogni caso, a modalità adeguate l’eventuale esternazione di una diversa visione delle cose. Detto questo, voglio riportare, ancora una volta, nel corretto e vero ambito in cui vanno collocate, le decisioni assunte dal Consiglio di Amministrazione. Ricordo, innanzitutto, che l’UniCal tutela il diritto allo studio ai massimi livelli e che l’Ateneo esonera dal pagamento delle tasse 8 mila studenti (ben il 22%, a fronte di una media nazionale del 9,8%). Ricordo ancora che la tassazione dell’UniCal, con un livello medio per studente di circa 500 euro, rimane ancora una delle più basse d’Italia. Per quanto riguarda la tassa sul diritto allo studio, essa è stata aumentata di venti euro, passando da 110 a 130 euro. Sarebbe ridicolo immaginare che questa determinazione sia stata concepita, così come impudentemente da alcuni viene sostenuto, con l’obiettivo di rimpinguare il nostro bilancio e di risolvere i nostri problemi finanziari. E’ vero, invece, che quello di venti euro è un aumento dalla forte caratterizzazione “solidale” cui gli studenti non esentabili dal pagamento delle tasse sono chiamati a far fronte a favore proprio di quanti hanno condizioni economiche svantaggiose. Quanto all’altro punto che viene contestato, mi limito a ricordare che il CdA, fermo restando i benefici di cui gli studenti che hanno diritto usufruiscono (servizi costosissimi, esonero totale dal pagamento delle tasse) ha ritoccato leggermente il numero dei crediti richiesti per l’ammissione alle borse di studio, il cui livello fino ad oggi si era mantenuto molto al di sotto della soglia prevista. Non si tratta, perciò, delle “mazzate” che, strumentalmente e demagogicamente, si tenta di accreditare agli occhi dell’opinione pubblica, ma alcune necessari e sostenibili aumenti che non inficiano, in alcun modo, il diritto allo studio e mantengono l’Università della Calabria abbondantemente entro i suoi tradizionali confini di Istituzione vicina alle esigenze degli studenti e attenta a tutelare i diritti dei meritevoli meno fortunati. Il resto, ripeto, è demagogia pura, che respingiamo al mittente con decisione, richiamando il senso di responsabilità, che conosciamo forte e radicato, di quanti hanno realmente a cuore gli interessi dell’Università".

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