Cosenza, Braglia prova il Cosenza anti Brescia sul campo grande

07 mar 19 Pomeriggio afoso con temperature che superavano i 25 gradi oggi a Cosenza e sole che ha accompagnato l'allenamento a porte semichiuse del Cosenza. Braglia ha prima tenuto in riunione la squadra negli spogliatoi mettendo a fuoco i momenti importanti e gli atteggiamenti da prendere per la gara di sabato per poi scendere sul campo. All'esterno, impazienti, i tifosi che hanno premuto per poter vedere l'allenamento. Verso le 16, teminato il sopralluogo di Castelli, porte aperte e allenamento che è iniziato con una prima fase di riscaldamento sul terreno del Dermorgine. Atletica e tecnica con la palla prima di passare sul campo grande del San Vito Marulla. Qui Braglia ha prima schierato undici contro undici tutti i disponibili provando alcune giocate e sottolineando i movinmebte con difesa contro arttacco. Poi calci piazzati e calci d'angolo con situazioni tipiche che possono presentarsi durante la gara. A metà seduta, accolto dai saluti dei tifosi che nel frattempo hanno affollato la tribuna A, è arrivato capitan Corsi sorretto dalle stampelle. Passo abbastanza spedito e tanta voglia di lanciare per aria le due protesi e correre verso i compagni in campo. Poi ci ha ripensato e dopa aver salutato con un cenno i tifosi si è accomodato in panchina assieme al DS Trinchera. In mezzo al campo le grida del tecnico Piero Braglia, che dirigeva la seduta, coprivano il vociare degli spalti. Prove e riprove di assetto sui calci piazzati hanno fatto un pò arrabbiare il tecnico. Appluasi li ha strappati un gol di Litteri che ha infilato il pallone sotto la traversa e le belle gicocate di Baez ed Embalo. Tutino era regolarmente in campo. Dubbi ancora rimangono sulle fasce di difesa con una certezza, almeno così sembra, per il centro del reparto in cui il tecnico ha provato Capela e Dermaku. Al termine della seduta Braglia è rimasto a chiacchierare con il DS Trinchera. Domani la rifnitura.

Angelo Corsi, il capitano, anche con le stampelle, c'è sempre

Braglia "cazzia" i suoi.