Un Cosenza spensierato sbanca Salerno

05 mag 19 Quando si dice: onorare lo sport. Qualcuno già aveva tirato fuori le teorie del tipo: tanto siamo già salvi e gli diamo la partita. E il campo, invece, ha detto tutt'altro. Lupi insaziabili. E' lo spirito da guerra di Pierino "la peste" Braglia. Se le gioca tutte per vincere. Lo ribadisce anche a fine gara in mixed zone quando ricorda la sconfitta di Benevento arrivata con quattro-errori-quattro che hanno messo in soffitta i sogni play off. Per come è arrivata oggi la squadra a Salerno si capisce lontano un miglio che il tecnico aveva progettato tutt'altro finale di campionato. Il Cosenza corre e fa la partita. La Salernitana subisce e balbetta. Crisi o non crisi i campani hanno trovato una squadra, quella del Cosenza, che, nonostante quattro nuovi inserimenti han detto: se volete punti dovete conquistarveli con le unghie. Dal primo minuto di gioco, con il biglietto da visita di Trovato che manda un missile in porta a Micai, si capiscono le intenzioni dei rossoblù. E con i minuti che passano dai missili si è passati ai siluri sempre da un lato solo. il Cosenza con un Pamiero sontuoso sale in atterra e non fa respirare affatto gli amaranto. Un palleggio da far paura con un Tutino onnipresente in ogni zona del campo. Lo trovi anche sul longilinea a recuperare palloni e nasconderli all’avversario. Braglia gongola in panchina. I tifosi del Cosenza sono da urlo. Non mollano un attimo il loro sostegno, Scene da panico quando Palmiero nette dentro al novantesimo il gol del due a uno proprio sotto il settore ospiti. Che se a pensarlo prima nessuno ci avrebbe ceduto. Ma cosa ha creato Braglia? Una macchina da guerra? Una fabbrica implacabile di gioco? Quello che traspare è che i ragazzi si stanno divertendo. Una macchina perfetta con quel 3-5-2 come sigillo di garanzia che chi entra, entra, interpreta a memoria. Addirittura Braglia si prende il lusso di buttare nella mischia quel gioiellino che risponde al nme di Mattia Trovato fermo da nove mesi e fargli fare un gran figurone. Sembra il re Mida del calcio. chiunque passa dalle sue mani ne esce trasformato. In meglio. Chiedere a Tutino. Lui, il tecnico, però si schernisce e dà i giusti meriti al DS trincherà “E’ lui che mi ha portato buoni giocatori”. St di fatto che ora c0è la fila per venire a giocare a Cosenza. Dalel ulite voci di mercato arrivano notizie di un gradimento al massimo per la piazza Cosenza. Braglia è in via di conferma. Dopo aver vinto due campionati di fila in riva al Crati, si perché la salvezza di quest’anno equivale ad un campionato vinto per il modo in cui è arrivata, al tecnico di Grosseto rimane ancora da fare un cosa più importante. Non lo diciamo per scaramanzia né per presunzione. ma visto l’operato del coach toscano e del Ds c’è da portare avanti questo progetto che non solo il presidente Guarascio accarezza ma una intera città lo anela. La politica dei piccoli passi Fare la giusta esperienza e rinforzarsi le spalle senza fare il passo più lungo della gamba. Mai nessuno prima di Guaarscio ha collezionato tanti successi di fila in sei anni: Dalla D alla B passando per l Coppa Italia di C e due finali play off. Che sia da paragonare al Gastone paperone dei fumetti è fuori di dubbio. Oltre la fortuna ci sta l’intuito e il modo di fare. Doti che riconosciamo al massimo esponente del club di viale Magna Grecia. Se il Cosenza Calcio oggi ha una identità ritrovata e un una credibilità spendibile ovunque il merito è del timoniere che non si fa travolgere dagli eventi ma usa il buon senso. Una lode non richiesta nè pelosa ma dovuta per tutto quello raccontato fin qui. Sono i risultati a fare la differenza, si parla alla fine della fiera e mai prima. Oggi esultiamo per una bella vittoria a Salerno, per i cosentini un derby stracittadino. Ma gi occhi e il pensiero sono rivolti ai futuro prossimo. Alla nuova stagione che dovrà confermare quando di buono fatto dino ad oggi. Infine lasciateci fare gli auguri a Mister Braglia che ora si affida alle esperte mani di un chirurgo cosentino per un delicato intervento. A lui va oltre al nostro grazie un grosso augurio e un in bocca al Lupo con la speranza di rimettersi subito a programmare sulla panchina del Cosenza per finire lo splendido lavoro cominciato.