Cosenza, sconfitto in casa dal Lecce (2-3), è allarme rosso
10 nov 18 Il Cosenza questa volta non è bello e neanche convince. A parte i due lampi di Tutino, assistito dai un Baez strepitoso, la squadra rossoblù ha giocato la sua peggior partita stagionale. Ma è merito di un Lecce strepitoso nella prima mezzora se la gara prende una brutta piega per i Lupi. Braglia ci mette del suo, è vero, ma la giornata nera di Saracco e Pascali rendono il risultato ancora più amaro. Il tecnico toscano preferisce lasciare in panchina Maniero per Di Piazza. “In settimana lo avevo visto molto tonico e sempre in anticipo su tutti i palloni -spiega a fine gara- ma mi sono sbagliato”. “Oramai la frittata era fatta e forse avrei dovuto toglierlo prima” chiosa senza ipocrisie. Ma a non funzionare è tutto l’apparato difensivo, incerottato come non mai, dove mancano due elementi come Idda e Capela. Coperta corta? Braglia dice che non sono problemi di organico, anche se noi glielo facciamo notare.
In arrivo un quarto portiere?
Secondo alcune voci dei bene informati c’è già in piedi una trattativa per un portiere ex serie A ora svincolato. Questa del portiere sta diventando una sorta di telenovela. E’ evidente che Saracco, come Perina nell’avvio della scorsa stagione, sta subendo un calo prestazionale. Avrebbe bisogno di un periodo di riposo per recuperare. Non si capisce il motivo, però, per cui a Perina non viene data una chance per giocare in serie B. Intanto, oggi, per la prima volta fa la sua apparizione in cadetteria, se pur in panchina. Un primo passo per la reintegrazione? Non conosciamo i motivi della sua esclusione ma ci sembra esagerato, a questo punto, incaponirsi con un portiere che è fuori forma. Anche oggi, purtroppo, parliamo di un altro punto perso. Così la classifica sta peggiorando ed il gruppetto di coda, di cui fa parte il Cosenza si sta allontanano dalla zona centrale.
Il Lecce chiude subito la partita
Al Lecce, partito sparato, sono bastati 12 minuti per mettere in freezer l'incontro. Un uno due, che poteva essere tre, realizzato in cinque minuti. Liverani punta sulla lentezza di Pascali mettendogli addosso il velocissimo Palombi che se lo beve come un bicchiere d’acqua. Braglia lo capisce a frittata fatta e sposta Dermaku a destra ridisegnando, poi, una difesa a quattro. Una tattica che ha dato ragione alla squadra salentina che è partita a spron battuto mettendo il Cosenza subito alle corde. E’ Pascali che sugli sviluppi di un angolo sfiora la rete. Ma in porta Vigorito fa la differenza. Quando si dice il portiere..... Poi niente più.
Braglia cambia nella ripresa
Ad inizio ripresa due mosse cambiano l’assetto tattico del Cosenza con Baez e Maniero che sostituiscono D’Orazio e Baez. La mossa ha successo e Garritano sfiora il gol. Poco dopo tocca a Baez che però conclude debolmente di testa. Liverani prova al contromossa mettendo in campo un trequartista mobile come Falco per La Mantia, autore dell’assist del primo gol di Venuti. E’ chiaro il suo intento di sfruttare il contropiede con il Cosenza impegnato a pressare a tutto campo.
Rivoluzione Baez
Ed è proprio l’uruguaiano a dettare i tempi del reparto avanzato. Suoi gli assit per Tutino di entrambe le reti. Prima un suo pallone per la testa dell’azzurro che ha appena firmato altri 5 anni di contratto con il Napoli, suo l’assit in area per il gol del pari. In quella posizione Tutino la mette sempre dentro. Come fattura è simile al secondo gol col Foggia quando Corsi gli diede il pallone nella stessa posizione. Allora la sua doppietta fruttò tre punti. Oggi non è bastata. Ma non solo gol. Suo, di Tutino, l’assist a Maniero che prende in pieno la traversa all'incrocio appena dopo il primo gol dei Lupi. Il Cosenza non può fare a meno nè di Baez e né di Maniero. E’ chiaro.
La Frittata
Passa un minuto, o due, e una indecisione di Pascali lascia via libera a Falco che sta li appostato. Invece di gestire il pallone il Cosenza era tutto riversato in avanti a cercare il gol della vittoria. La mossa di Liverani, a questo punto, prende corpo. Lo sgusciante Falco, tre contro tre, viene lasciato libero di agire. Nessuno gli fa fallo e anzi i tre rossoblù fanno a gara a chi deve controllarlo. In questa situazione Falco dal limite spara in porta col pallone che attraversa le gambe di Dermaku e buca un Saracco in ritardo. Una frittata. Non sono bastati i due gol del primo tempo presi in infilata. Perché subito a testa bassa? Il pari contro questo Lecce, così come il pari con il Palermo, era risultato giusto da gestire. In due partite fatto lo stesso errore. La voglia si portare a casa l’intera posta in palio fa la differenza. In B il pari, il punticino, fa classifica. Così’ si paga un noviziato che potrebbe essere dannoso.
L’organico
Intanto l’organico si sta dimostrando non proprio adatto alla bisogna. Troppi non hanno reso per quanto ci si aspettava. Schetino, non sappiamo niente di lui. Varone e Verna non hanno convinto del tutto. In porta la situazione è quella che è e la difesa è praticamente da rifare. Capela è fuori da oltre un mese e non si conoscono i tempi di recupero. Bearzotti ed Anastasio due meteore che non siamo riusciti ne a vedere ne a valutare. E’ evidente che i problemi di organico ci sono e per mantenere la serie B bisogna intervenire con almeno tre elementi: un portiere, un difensore centrale e un centrocampista di spessore. Almeno. Saremmo lieti di essere smentiti dal campo sui giocatori che ancora non abbiamo visto all’opera.
Il futuro
Dopo la seconda sconfitta di fila, la prima del campionato in casa, si perché quella col Verona è solo stata una rapina legalizzata, il Cosenza ha due settimane di tempo prima per riorganizzarsi le idee. Tra quindici giorni, alla ripresa del campionato, senza Dermaku squalificato, c’è il derby col Crotone. La peggiore partita che si potesse presentare dopo Palermo e Lecce. I pitagorici vengono da un periodo nero, pure loro, e sarà veramente dura andare a caccia di punti. Premesso che in serie B nessuna partita è scontata, il Cosenza in queste condizioni, preoccupa. Aspettare gennaio per intervenire, cioè tra sette partite è da folli. Tanto più che il Cosenza l’ultima di andata riposerà e dunque le partite utili saranno sei. Ad oggi in carniere ci stanno solo otto punti, collezionati in dodici gare. Una media che non lascia nessuno spazio a considerazioni positive. Nè è pensabile che cambiando allenatore si possa arrivare a dare la scintilla all’ambiente. Si perché l’ambiente, tenendo questo profilo sparagnino, non è per niente gestibile. Non porta da nessuna parte. Esempi classici: il Benevento e il Crotone della A della scorsa stagione: bel gioco, tante belle parole e poi?
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