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Gravina: "Nel 2019 A e B a 20 squadre". Ipotesi 3 retrocessioni quest'anno in B
Gravina: "Nel 2019 A e B a 20 squadre". Ipotesi 3 retrocessioni quest'anno in B 05 nov 18 La riforma dei campionati con la Serie A e la Serie B a 20 squadre e una Serie C semi professionistica, la definizione dei format di questa stagione, il VAR, il Commissario tecnico Roberto Mancini, la Superlega sono gli argomenti affrontati dal presidente della FIGC Gabriele Gravina ai microfoni di “Radio Anch'io Sport” su Rai RadioUno. Ma non solo questo. Importante la messa a fuoco degli attuali problemi della giurisprudenza sportiva che quest'anno ha mostrato limiti problematici nell'incorciarsi con quella ordinaria. Nel mirino quello di riportare il tutto a i soli due gradi sportivi senza alcuna influenza di Tar e Consiglio di Stato. Sulla riforma a 20 squadre la Figc sta lavorando assieme alla Lega di B, aspettando il caso Entella e le altre decisioni. Per questa stagione è avanzata l'ipotesi di sole tre retrocessioni con la quarta posizione che verrebbe completata dalla quarta promossa, stabilizzando così il campionato a 20. Nelle more si discute anche se ridurre a due le retrocessioni dirette e la terza scaturirebbe da play out tra 16a e 17a. Tutto è in discussione ma la linea del Presidente Gravina è chiara: Subito riforme dei campionati di A e B, dunque, e Serie C semi professionistica. La linea è tracciata. C'è soltanto da aspettare gli ultimi ricorsi. “Stiamo lavorando su due aree molto importanti, che hanno denunciato alcune criticità nelle aree dei controlli e della giustizia sportiva”: con queste parole il numero uno della Federcalcio ha introdotto il tema principale. “L'area dei controlli – sottolinea Gravina - richiede un intervento deciso nel riordinare il suo codice e entro il 31 dicembre, 6 mesi prima delle iscrizioni al campionato, vorremmo uscire con le nuove norme, al fine di eliminare in tempi più ristretti quelle criticità che hanno determinato tensioni che ancora viviamo nei nostri campionati. Dobbiamo avviare in tempi rapidissimi, con l'aiuto delle autorità governative, e dunque del sottosegretario Giorgetti, una riforma dei campionati con A e B a 20 squadre, con due categorie professionistiche e una Serie C semi-professionistica, una modifica che potrebbe far bene a tutto il mondo sportivo”. Nello specifico del semiprofessionismo ha spiegato: “Stiamo cercando di mettere insieme, in una combinazione virtuosa, i diritti del professionista con le agevolazioni del dilettantismo, come il credito di imposta nell'utilizzo dei giovani, con un vantaggio nel reinvestimento obbligatorio del 50 per cento nelle strutture e l'altro 50 nei settori giovanili, che non devono essere considerati un costo secco per le società”. SERIE B “C’è il rispetto delle norme e delle sentenze, siamo in attesa della decisione del Tar sul caso Entella e del Consiglio di Stato. Non appena avremo a disposizione queste decisioni, ci sarà una riflessione politica per capire se, in un momento così avanzato del campionato di B o C, si può procedere ad una modifica dei calendari con tutto quello che questo può apportare”. CLUB ITALIA “Per la prossima partita della Nazionale non ci sarà un nuovo responsabile del club Italia, ma una serie di idee che andremo a finalizzare in tempi brevi. Ci sono diversi nomi, stiamo tracciando una serie di profili, cerchiamo quello corretto”. VAR “Quando si fa ricorso alle innovazioni tecnologiche, l'Italia è all'avanguardia. Margini di miglioramento ci sono, ora esiste un protocollo stabilito dall'IFAB e gli arbitri si stanno attenendo a questo: ciò implica una discrezionalità, delle valutazioni, e si possono commettere degli errori, però limitati al minimo indispensabile. L'anno scorso tutti abbiamo valutato positivamente l’introduzione del VAR: tutti gli episodi sono esaminati e ciò elimina alcune tensioni che in passato hanno condito le nostre domeniche. La tecnologia ha bisogno di essere sperimentata, eviterei una moviola al VAR: questo potrebbe creare ulteriori tensioni e il calcio ne ha già tante. La classe arbitrale è una delle nostre eccellenze, anche a livello internazionale, e sono convinto sia necessario attivare maggiori confronti per far conoscere i principi del protocollo affinchè non nascono cattive interpretazioni”. MANCINI “Il suo obiettivo è lanciare e valorizzare tutti i talenti del calcio italiano, cercando di portare a casa i migliori risultati possibili. E' serio e preparato; non l'ho scelto io, ma lo condivido perchè rappresenta la FIGC nel ruolo tecnico ed è il mio allenatore”. SUPERLEGA “E' un modo per sradicare una spinta storica e positiva, il radicamento del calcio con le culture del territorio. Mi sembra una fuga in avanti pericolosa per il futuro del calcio”.
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