Il Cosenza fa festa a Crotone (0-1)

26 nov 18 Volli, sempre volli, fortissimamente volli…. vincere. Così il Cosenza porta a casa i tre ponti, è la quinta volta di fila, nel derby col Crotone. Bestia nera dei pitagorici è anche la terza vittoria di fila a casa loro. Spinti da oltre tremila tifosi giunti da Cosenza i Lupi di Braglia hanno strinto i denti e fatto quadrato intorno al Mister chiamato oggi ad un esame “di riparazione”. Una partita voluta a tutti costi e portata a casa anche con quel cinismo che non vedevamo da tempo. Senza Dermaku squalificato e Capela in via di recupero Braglia presenta una difesa a quattro con Legittimo direttore d’orchestra e Perina pronte e reattivo tra i pali. Ancora una volta i fatti danno ragione al tecnico toscano. Una gara giocata sul piano dell’equilibrio con occasioni da entrambe le parti decisa da un’episodio. Una discesa di Legittimo sulla sinistra che mette sulla testa di Baclet un pallone da imbucare in porta. Cordaz, ma che bravo, ci arriva con la punta delle dita a deviarlo ma c’è appostato Idda che da due passi ribadisce in rete proprio sotto il settore ospiti stracolmo. Una bolgia. Il massimo in un derby. Segnare sotto la propria curva piena zeppa di tifosi ti da una carica non indifferente. Ed è proprio la spinta dei tifosi che educatamente in coda sulla ss107, sia all’andata con la nebbia, che al ritorno in festa gasano la squadra. Ogni qual volta il Cosenza gioca con il pubblico amico a sostenerlo in massa non delude. La carovana rossoblu colpisce ancora. Sul campo Braglia presenta un 4-2-3-1 con Maniero punta vertice e dietro di lui tre pezzi d’attacanti come Baez, Garritano e Tutino. Quest’ultimo, oggi come non mai sul pezzo ma schierato a sinistra, fa la differenza. Maniero sento un po troppo il derby. Ha una grossa occasione all’inizio di gara e poi riesce a farsi buttare fuori con due gialli presi ingenuamente nel giro di un minuto. Il Cosenza spuntato resiste dieci minuti poi mancando la spinta in avanti il coach dei Lupi butta in campo il suo portafortuna: Baclet. Quando entra o segna o fa segnare. Bello il suo colpo di testa. Bello quando quello di Cordaz nei minuti di recupero che sfiora il pari. Il Cosenza porta così via una vittoria che lo ripaga delle tante amarezze e dalla tanta sfortuna che hanno messo a dura prova la pazienza dei tifosi e degli addetti ai lavori. Tre ponti che lo tirano fuori dalle secche della zona rossa della classifica ma che sono un viatico per le prossime gare. Già subito, sabato prossimo col Padova, è sfida salvezza. Basterebbe inanellare tre o quattro vittorie di fila per levarsi da una situazione di classifica immeritata. Per il Crotone è crisi senza fine. Settima sconfitta e seconda di fila per la gestione Oddo. Da parte dei rossoblu crotonesi non c’è stata la stessa grinta. Budimir ha avuto un pallone d’oro per cambiate la gara ma Perina gli ha detto no. Già, Perina. Il giovanotto di Andri ammesso in esilio involontario si presenta tra i pali con la barba lunga e due molle al posto delle gambe. SI tuffa su tutti i palloni e, finalmente, mette serenità ad un intero reparto. Oddo invece si vede di fronte un avversario che gli schiera quattro punte contro e, forse, perde un po la bussola. Ci mettono qualcosa anche i suoi giocatori che rispetto al Cosenza non mostrano la grinta necessaria per la cadetteria. Non riusciamo a capire quali siano i mali di questo Crotone ma di sicuro oggi sono stati mesi alle corde da un Cosenza più ragionatore e manovriero del solito. Controbattendo colpo su colpo e premendo sull’acceleratore proprio negli ultimi 30 minuti quando in altre gare perdeva gli orizzonti. Ora c’è da tenere botta al prossimo avversario. Senza dare alcun riferimento e con questi cambi di modulo Braglia continua a stupire e a lanciare messaggi importanti: Occhio che il Cosenza c’è e ve lo dimostrerà ancora.

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