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Il cuore e la grinta del Cosenza non bastano: è pari, con l’Akragas, nel fango del Marulla
Il cuore e la grinta del Cosenza non bastano: è pari, con l’Akragas, nel fango del Marulla 25 mar 18 Non riesce al Cosenza, così come è accaduto a Casertana e Lecce, di battere il fanalino di coda, Akragas, nel fango di un campo ridotto ad un pantano. Non è bastato il cuore e la grinta messa da tutti i giocatori del Cosenza. Porta stregata, un super Vono e i pali si sono messi contro i Lupi. Essì, proprio il portiere dell’Akragas, nel mirino della dirigenza del Cosenza a gennaio come sostituto di Perina, ha fatto la differenza parando di tutto e di più. Chi pensava che contro i siciliani sarebbe stata una passeggiata si è dovuto ricredere. Gli uomini di mister Criaco non solo hanno onorato la maglia ed una intera città ma hanno giocato una gara encomiabile provando ancora l’impossibile: quello di evitare una retrocessione cha ancora la matematica non contempla. La delusione, però, dei tifosi del Cosenza è enorme. Dopo la valanga di gol subita a Castellammare in molti pensavano che battere l’Akragas sarebbe stata una passeggiata. Così non è stato complice anche l’inopinata espulsione di Trovato che perde le staffe e si scaglia con una testata contro un avversario nei secondi di recupero del primo tempo. Espulsione diretta. Sanzione che se da un lato ha dato la carica ai Lupi, che nella ripresa sono partiti a testa bassa, dall’altro ne ha condizionato il rendimento della squadra. Il tecnico deve sacrificare un possibile cambio offensivo per riequilibrare la squadra con Calamai per un inedito 4-3-2. Di necessità virtù. Poi la cronaca, oltre a Vono sugli scudi che para l’impossibile, racconta del nervosismo dei Lupi che sotto porta prendono un palo clamoroso e non trovano la tranquillità necessaria, tutti votati all’attacco, per far saltare il bunker creato da Mister Criaco. L’Akragas si difende in undici e lo fa bene. Ogni qualvolta si avvicina un giocatore rossoblu con la palla è sistematico il raddoppio sul portatore. Niente gioco a terra e Cosenza costretto ai lanci lunghi. Una soluzione che, si sa, mostra i suoi limiti. La ciliegina, anzi l’handicap, il campo che man mano si degrada e diventa una distesa di fango. Palla che non viaggia e favorisce chi difende. In altra situazione sarebbe stata altra gara. Tant’è che il Cosenza fuori casa segna più gol che dentro: 15 contro 14. E qui i numeri mostrano i limiti evidenti di un attacco ch ancora non riesce a “girare” a dovere. Solo 29 gol fatti in 30 partite (in due gare il Cosenza ha riposato) fanno una media di neanche un gol a partita. “Ci stiamo lavorando” tiene a precisare a fine gara Mister Occhiuzzi che difende il suo gruppo e il gioco. Dare addosso a questo o quel giocatore non è proprio il caso. Nè il momento. I conti si fanno alla fine e il Cosenza ha ancora sei gare da giocare, tre dentro, con i derby di Catazaro e Rende, e tre fuori. In ultimo la fine del ‘tour de force’, che non a permesso richiami di preparazione, è finalmente arrivato e i Lupi rientrano nella media campionato. Si gioca già sabato ma Braglia ha voluto dare un turno di riposo ad un gruppo che in 19 giorni ha giocato alla media di una gara ogni tre giorni. Si riprende martedì e c’è da preparare la trasferta pasquale di Castellamare di Stabiia. Si gioca sabato e di sicuro sarà una gara in cui il Cosenza dovrà dare una risposta immediata. L’obiettivo sono i play off. E magari, con questo terreno, giocarli fuori casa non è del tutto una cattiva cosa. --- Cosenza-Akragas, le pagelle --- Cosenza-Akragas 0-0 (cronaca gara) --- Serie C/C 32a, risultati, classifica, prossima --- Mister Occhiuzzi --- Mister Criaco (VIDEO) --- Cosenza-Akragas, la fotogallery
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