Portaci a Pescara

Portaci a Pescara

21 mag 18 Correva l’anno 1991, era il 26 di giugno e il Cosenza affrontava la Salernitana, squadra eterna rivale, in uno spareggio per rimanere in serie B. Lo stadio era quello di Pescara. La partita era finita 0-0 e si stavano giocando i supplementari. Sullo sfondo la lotteria dei rigori. Al minuto 6 però, del primo tempo supplementare, Aimo vede Gigi Marulla e con un lancio alla perfezione lo serve. Gigi è stretto tra due giocatori della Salernitana, Ceramicola e Della Pietra. Arriva la palla, guarda Battara tra i pali e scaglia il suo sinistro che sorprende il portiere e quasi gli passa tra le mani infilandosi in porta. <nel punto più lontsno. Fu l’apoteosi. Urlando andò sotto la curva ad esultare come un forsennato. Pizzul in diretta TV prova a raccontare quella incredibile emozione a chi non era li a seguire i Lupi. Tutta la panchina si riversò in campo ed anche l’impassibile Reja saltava impazzito. Questa è la storia che fa accapponare, ancor oggi, la pelle. Da li Marulla, già idolo di tutta una città, divenne il simbolo del calcio a Cosenza. La sua bandiera. Corsi e ricorsi storici. Il Cosenza adesso gioca i play off, la cui finale verrà disputata a Pescara. Gigi Marulla dall’alto sembra sorridere. Quel sorriso è stato dipinto ieri sul bandierone esposto a inizio gara contro il Trapani e vinta in maniera impeccabile dal suo Cosenza. Sotto, tra mille strisce luccicanti di rosso e blu, si alza una scritta “Portaci a Pescara”. Una preghiera laica, un desiderio, una richiesta a chi da lassù dia la benedizione a questa avventura. Ancora una volta gli ultrà hanno fatto centro. Con Gigi nel cuore ci ri-guardiamo la scena immortalata in foto e immagini televisive e l’emozione va oltre e sovrasta il ricordo. Difficile trattenere la lacrima che furtiva scappa sulla guancia. Tocca il profondo del cuore. Cosenza portaci a Pescara. Gigi portaci a Pescara.