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Il Crotone, sconfitto 2-1 a Napoli, retrocede in B
Il Crotone, sconfitto 2-1 a Napoli, retrocede in B 20 mag 18 La festa e il dramma. Il bello del calcio è anche questo. Al San Paolo il Napoli batte il Crotone e ratifica la retrocessione dei calabresi. Gli azzurri stabiliscono il record di punti campionato raggiungendo quota 91, livello mai raggiunto dalla seconda classificata. Sulla soddisfazione e sulla gioia dei tifosi incombe però ancora la nebbia che continua ad avvolgere il contratto di Sarri. Il pubblico del San Paolo acclama Sarri a lungo durante la partita con cori reiterati che lo invitano a rimanere. Il tecnico a fine gara fa un mezzo giro di campo, andando sotto una curva a ringraziare e a inchinarsi davanti al pubblico. Ma Sarri non risponde alla domanda che tutti, e soprattutto i tifosi, si pongono, cioè se vuole continuare o meno la sua avventura sulla panchina degli azzurri. Dalle curve parte anche in occasione dell'ultimo appuntamento del campionato qualche contestazione al presidente De Laurentiis al quale si addebita evidentemente anche l'indecisione dell'allenatore. Fatto sta che la telenovela continua e non si riesce a capire come andrà a finire anche se è facile ipotizzare che concluso il campionato De Laurentiis non possa aspettare ancora troppo a lungo. La festa del San Paolo riguarda un po' tutti: Maggio che dopo dieci anni in maglia azzurra andrà via e che inopinatamente viene lasciato in panchina per tutti i 90' dall'allenatore; Reina che si trasferisce al Milan; Hamsik che ha raggiunto quota 500 presenze nel Napoli. Il dramma del Crotone si consuma senza che i calabresi riescano a opporre una vera resistenza agli avversari. Il Napoli domina per tutta la gara e il punteggio finale potrebbe essere ben più rotondo per i padroni di casa se non ci fosse un po' di imprecisione nelle conclusioni degli azzurri e se Cordaz non si superasse in più di un'occasione. Ma ai rossoblu non sarebbe bastata neppure una vittoria per come sono andate a finire le partite delle dirette avversarie nella lotta per non retrocedere. Il Napoli chiude la partita nel primo tempo grazie a due invenzioni di Insigne che al 22' piazza il pallone sulla testa di Milik che deve solo spingerlo in rete e che fa altrettanto al 32' servendo in questo caso Callejon che raddoppia da brevissima distanza. Il Crotone non si rende mai pericoloso se non al 45' della ripresa quando Tumminello, subentrato a Trotta, trova il gol con un bel tiro rasoterra dalla distanza. Ma è troppo poco. I calabresi chiudono la partita e il campionato in lacrime, confortati dai giocatori del Napoli. Il verdetto del San Paolo è impietoso: il Crotone torna in serie B dopo due campionati disputati nella massima divisione. Napoli batte Crotone 2-1 (2-0) Napoli (4-3-3): Reina 6, Hysaj 6.5, Albiol 6.5, Koulibaly 6, Mario Rui 7, Allan 6.5 (32' st Rog sv), Jorginho 6.5, Zielinski 6.5, Callejon 6.5, Milik 6.5 (22' st Mertens 6), Insigne 7 (30' st Hamsik sv). (1 Rafael, 22 Sepe, 11 Maggio, 19 Milic, 62 Tonelli, 23 Ghoulam, 42 Diawara, 37 Ounas, 27 Machach.). All.: Sarri 6.5. -- Serie A 38a, risultati, classifica, marcatori Zenga "Sono morto". "Dispiace che finisca così, con la retrocessione ma dobbiamo accettarlo, questo è lo sport. Ora però mi verrebbe da piangere". Lo ha detto con la voce rotta dall'emozione Walter Zenga nel dopo partita di Napoli-Crotone, che ha segnato la discesa in serie B della squadra calabrese. "Dispiace per come abbiamo giocato - dice Zenga - nel girone di ritorno, facendo fermando Inter, Lazio, facendo gare importantissime. Certe cose quando vivi la città come me diventano complicato, forse sarebbe dovuto essere tutto più asettico". Zenga sottolinea che "se Udinese, Spal, Cagliari e Chievo - dice - hanno vinto due o tre partite di fila no ci possiamo fare niente, il nostro calendario era più difficile nel finale, ma sono state brave loro. Il futuro? Non lo so, ora sono morto". Delusione in città. A Crotone sono palpabili la tristezza e la delusione per la retrocessione in serie B della squadra di calcio cittadina dopo due anni consecutivi nel massimo campionato. Una delusione che risulta ancora più cocente se si considera che la squadra ha concluso la stagione con un punto in più in classifica (35) rispetto al campionato dello scorso anno Il momento di svolta dell'attuale stagione é arrivato nel dicembre scorso con le dimissioni dell'allenatore Davide Nicola, che era alla guida della squadra dal luglio del 2016. Dimissioni motivate da presunti dissidi con la dirigenza della società. L'arrivo di Walter Zenga alla guida della squadra era stato accolto positivamente dalla tifoseria, alimentando la speranza che si potesse ripetere il "miracolo" dello scorso anno. Non é stato così. E non lo é stato soprattutto per i passi falsi che il Crotone ha segnato soprattutto in occasione degli scontri diretti con le dirette avversarie nella lotta per non retrocedere. In questo senso sono state determinanti - con punti persi che alla fine si sono rivelati determinanti - le sconfitte, nel girone di ritorno, con la Spal in casa e col Chievo e col Benevento fuori casa. Ma a bruciare più di tutto é il pareggio interno col Cagliari per la rete annullata dall'arbitro Tagliavento a Ceccherini per un fuori fioco apparso ai più inesistente. La vittoria con i sardi, infatti, avrebbe dato al Crotone quei 2 punti che avrebbero permesso alla squadra di salvarsi. La delusione più forte, comunque, l'hanno vissuta i circa 500 tifosi al seguito della squadra a Napoli, che alla fine della partita hanno applaudito i giocatori e Zenga che sono andati a salutarli. Una sportività, quella dei sostenitori del Crotone, riconosciuta dagli stessi tifosi del Napoli, che li hanno applauditi a loro volta.
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