La serie B, le lacrime di gioia, la festa

17 giu 18 di Attilio Sabato

Non mi vergogno: ho pianto. Così come piansi il giorno in cui il Cosenza venne "buttato" fuori dal calcio, dopo aver sfiorato la serie "A" nella maledetta stagione sella classifica avulsa, e aver subito l'ingiustizia Fiorentina. Passando per le aule dei tribunali, e per l’umiliante racconto di un calcio compromesso e malato. Ho sofferto negli anni delle due squadre in serie "D", pagina nera scritta da imprenditori improbabili, che hanno sporcato la storia gloriosa dei lupi della Sila. Ebbene, stasera incasso il risarcimento emozionale, perché ho provato le stesse sensazioni di 15 anni fa, quando la promozione passò da Monopoli, e la nostra tv raccontò la partita in diretta. Altri tempi, altra città, altro calcio, altri personaggi, altre tensioni, altre aspettative. Sì,mi tornano in mente i frame di quella notte: lo stadio festante, le bandiere, la gente , il corteo, la festa. Ciò che si è ripetuto stasera, che emozione: Intensa, forte, indescrivibile. La mia vita è intrisa di rossoblu, perché sono i colori della mia adolescenza, della mia giovinezza, dei miei primi passi professionali. Ho vissuto gioie e delusioni, come accade nelle struggenti, passionali e vere storie d’amore. Ho sperato, sognato, imprecato, e atteso che sorgesse l’alba di un giorno nuovo . Adesso mi godo questo spicchio di felicità che è già tanto, in un contesto sociale dove prevalgo incertezze e patimenti. Grazie, lo dico con gli occhi lucidi, a chi ha saputo trasformare questo sogno in realtà. Questa è la mia città, la comunità che mi annovera tra i suoi figli.