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Il Cosenza sfiora il colpaccio a Catania (2-2)
Il Cosenza sfiora il colpaccio a Catania (2-2) 11 feb 18 Il Cosenza ferma il Catania e per la seconda volta in questa stagione gli rompe le uova nel paniere disintegrandogli sogni di gloria. Il più arrabbiato è proprio lui, quello che meno ti aspetti, Cristiano “core ingrato” Lucarelli che, al termine della gara, se la prende con tutti tranne che con i suoi. “Al Cosenza abbiamo levato 4 punti su sei” replica stizzito. Problemi suoi e della sua squadra a cui i tifosi rosazzurri non sono d’accoro. Il Cosenza, invece, che è riuscito a partire con due gol di vantaggio, dimostra di essere all’altezza di qualunque squadra. I secondi in classifica hanno incontrato una squadra tosta che ha dimostrato in campo il suo valore. Se la può giocare con chiunque. Un lontano parente di quell’undici visto ad inizio stagione. Eppure i “musicanti” sono gli stessi. Il direttore d’orchestra, però, è cambiato e senza fare chissà quali alchimie raccoglie il decimo risultato utile consecutivo in campionario (11 inclusa la Coppa Italia). Meglio di lui, in riva al Crati, solo cinque allenatori: Napoli (17 in D), Di Marzio (14 in C), Mutti (13 in B), Toscano (13 in C). Scorrendo questi nomi c’è un nesso importante: tutti allenatori vincenti che hanno portato a casa il titolo stagionale. Unica eccezione Mutti. Cinque vittorie e cinque pareggi, tre nelle ultime gare. L’andamento del passista che arriva alla meta. Il trucco, o meglio, la ricetta per raggiungere obiettivi è proprio questa. Fare, non strafare e mettere in saccoccia sempre punti. Ne guadagna tutto: il morale della squadra, la classifica e il lavoro certosino dell’allenatore. Lavoro che sta dando i suoi frutti, domenica dopo domenica. Hai voglia, caro Mister Lucarelli, ad inveire contro il Cosenza che oggi ha fatto una signora partita. Gara che ha anche lasciato un po di amaro in bocca ai lupi per le palle gol sprecate. Trovato solo davanti la porta non trova il buco decisivo, Tutino ha due palle gol per chiudere la partita. Clamorosa quella nel finale di gara. Il giovanotto fa anche arrabbiare il tecnico. Ma anche il Catania recrimina su due strepitose parate su Curiale e Di Grazia. Episodi che fanno il paio e dicono che il pari è il risultato giusto. Il pari è sempre un risultato positivo da portare a casa, sottolinea, con il senno del dopo gara, Braglia. E’ anche vero che sulla prima rete subita, complice Saracco, si poteva fare meglio. Ma bisogna mettere in conto che in campo c’è anche l’avversario che ti punisce al primo errore che fai. Mica chiacchiere. Da li l’analisi corretta del tecnico che ha ancora diverse frecce nel suo arco da scoccare. Perez e Calamai oggi assenti, senza togliere nulla a chi ha giocato, sono giocatori importanti di un gruppo di uno spessore più che elevato. La squadra, insomma, c’è. L’allenatore pure. Da un paio di mesi a questa parte lo sanno anche gli avversari che, tra barricate ed amnesie, hanno affrontato il Cosenza. Squadra che ha, e lo sottolineiamo, ampi margini di miglioramento. Anche oggi qualcosa che non funzionava lo si è visto. Così come si è visto che il Cosenza fuori casa gioca decisamente meglio. Il terreno del “Marulla” così disastrato è il vero handicap dei Lupi che in casa ancora non riescono ad erigere le mura del fortino. Un dato di fatto. Confidiamo nella primavera e in interventi energici. Ora arrivano due gare in quattro giorni. La trasferta di Lecce per la Coppa Italia mercoledì e il derby in notturna lunedì prossimo. Intanto il Cosenza aumenta la sua autostima e cresce nel collettivo, poi saran dolori per tutti. --- Catania-Cosenza, le pagelle --- Catania-Cosenza 2-2 (cronaca gara) --- Serie C/C 25a, risultati, classifica, prossima --- Domenico Mungo --- Maku Barisic (VIDEO) --- Mister Braglia --- Mister Lucarelli (VIDEO) --- Catania-Cosenza, la fotogallery
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